Greenstyle Mobilità Eco-turismo Riserva naturale orientata dello Zingaro: cosa vedere

Riserva naturale orientata dello Zingaro: cosa vedere

In provincia di Trapani sorge la Riserva naturale orientata dello Zingaro, area protetta di 1700 ettari. Vi si possono trovare specie floreali e arbustive endemiche e uniche, come il giaggiolo siciliano e una vasta gamma di orchidee selvatiche. La biodiversità si nota anche nella fauna, che vanta una presenza importante in questa oasi, dove troviamo anche la rara aquila fasciata.

Riserva naturale orientata dello Zingaro: cosa vedere

Fonte immagine: iStock

In provincia di Trapani, nei feudi di Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, sorge la Riserva naturale orientata dello Zingaro, bella e verdissima. Con i suoi quasi 1700 ettari di terreno, ospita una grande varietà di flora e fauna. E vanta un primato: al suo interno non vi è traccia si strade litoranee, che invece costellano il resto della Sicilia.

Le sue origini sono interessanti, visto che la riserva si è costituita a furor di popolo, nel senso più letterale del termine, da una marcia di protesta che nel 1980 mobilitò le persone del posto. Nel 1976 era infatti stato approvato il progetto di costruzione di una strada provinciale che da San Vito Lo Capo avrebbe fatto meta a Scopello.

Ma gli attivisti del luogo si mobilitarono per impedire che gli equilibri naturalistici della pittoresca area verde fossero alterati dalla litoranea. Da qui, l’Azienda Foreste Demaniali si mosse per la tutela della costa dello Zingaro, riconoscendola come area di elevato interesse ambientale.

Il 1981 fu l’anno di istituzione della Riserva naturale orientata dello Zingaro, che l’Azienda Foreste Demaniali siciliana prese in carico a livello trattamentale. Chi si incammina per i suoi percorsi, o si ferma nei suoi scenografici luoghi panoramici, non può non apprezzare questa oasi, dove la biodiversità non manca.

Funghi bianchi prato
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Riserva naturale orientata dello Zingaro

Gli accessi alla Riserva naturale orientata dello Zingaro sono due: uno è quello Nord da San Vito Lo Capo e l’altro è il Sud da Castellammare del Golfo, lungo la SP63. Che si acceda dal primo o dal secondo, il paesaggio resta un incanto. Tra calette e sentieri, macchia mediterranea e mare, lo spettacolo della natura conquista il cuore.

Se abbiamo voglia di una scarpinata con lo zainetto in spalla, la riserva offre tre diversi percorsi, con differenti livelli di difficoltà per ogni tipo di trekker. Va ricordato che lungo i sentieri è possibile visitare le varie calette per lasciarsi il verde alle spalle e vedere il Mar Tirreno da queste insenature.

Il sentiero costiero

Si tratta di un percorso adatto per i principianti, in quanto il terreno non è impervio e la distanza totale di 7Km sola andata può anche non essere coperta per intero. Si può anche decidere di fermarsi ad osservare la natura strada facendo. O si può accedere ad una delle bellissime calette sparse lungo il tragitto.

Se vogliamo fermarci per un breve ristoro, ci sono delle aree adibite lungo la strada, ma ricordiamoci di non lasciare rifiuti, per rispetto dell’ambiente che ci ospita.

Il percorso di mezza costa

Un altro percorso che possiamo fare in riserva è quello di mezza costa, di circa 8,5Km solo andata, più impegnativo del precedente ma anche più panoramico. Se ci piacciono le foto a tema floreale, il periodo migliore per visitare questa oasi e addentrarci in questo sentiero è la primavera. La fioritura delle orchidee è uno spettacolo da non perdere.

Il sentiero alto

Per gli esperti di trekking che non temono le camminate con difficoltà elevata, il percorso migliore è questo, con una distanza sola andata di circa 17Km e una serie di sentieri in salita. Si lascia il mare e si percorrono strade di montagna, con pini e lecceti che accompagnano i visitatori lungo la strada.

Flora e fauna alla Riserva dello Zingaro

Chi ama la macchia mediterranea, non potrà non apprezzare la natura che circonda la Riserva naturale orientata dello Zingaro, con la sua flora. Il limonium è una specie presente in queste aree, con fiordaliso di Sicilia, giaggiolo e ranuncolo. Ma non mancano lecceti e sughereti e la bellissima palma di San Pietro, tipica del Mediterraneo.

Le orchidee sono poi il fiore all’occhiello di questi luoghi, dove trovano posto più di 25 specie, tra cui l’orchidea a mezzaluna e l’ofride dei fuchi, tipica della Sicilia e di alcune aree del sud Italia. La riserva accoglie non solo piante, ma anche una fauna che trova il suo habitat in queste aree verdi.

Per gli amanti del birdwatching, in riserva c’è davvero tanto da vedere, dato che ivi nidificano 39 specie diverse di uccelli. Se abbiamo fortuna possiamo vedere il falco pellegrino, o la rara aquila fasciata. Ma non mancano corvi imperiali, aquile reali e il pecchiaiolo occidentale, un falco migratore.

Se parliamo di mammiferi, la riserva ospita soprattutto roditori e pipistrelli, come istrice e orecchione bruno, due esemplari dell’uno e dell’altro regno. Ci sono anche rettili, come lucertole e ramarri, ma anche insetti dalle ali pittoresche, come l’atalanta, la celebre farfalla vulcano, che tende a svernare in queste aree.

 

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