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Falco pellegrino: curiosità e caratteristiche

Volete conoscere un po' meglio il falco pellegrino? Ecco le principali caratteristiche, curiosità e cosa mangia questo rapace. Con la ripresa della falconeria in Italia, è possibile vedere qualche falco pellegrino in più addestrato. Ma effettivamente spesso si sa poco di questi rapaci

Falco pellegrino: curiosità e caratteristiche

Quante cose sapete sul falco pellegrino? Se siete andati ad assistere a delle esibizioni di falconeria è possibile che abbiate avuto la fortuna di vedere in azione uno di questi rapaci. Ebbene, il suo nome scientifico è Falco peregrinus ed è un uccello rapace appartenente alla famiglia dei Falconidi. Lo troviamo un po’ in tutto il mondo, ma è diventato famoso per la sua velocità di volo. In particolare la velocità massima in picchiata di un falco pellegrino è di 385 km/h. Il che vuol dire che è l’animale più veloce della Terra.

Dove vive il falco pellegrino?

Come dicevamo, il falco pellegrino lo troviamo in tutto il mondo, complice anche il fatto che ne esistono ben 21 sottospecie. Praticamente non li troviamo solo al Polo Nord e al Polo Sud. Sono altamente adattabili.

Qui in Italia tende a cacciare in spazi aperti, ma non solo. Se è vero che è più facile avvistarlo dove ci sono laghi ricchi di uccelli, ecco che in alcune città si è adattato a vivere anche in un contesto urbano. I nidi in natura si trovano solitamente in zone ripide e rocciose. Ma a Milano, per esempio, una coppia ha nidificato nel sottotetto del grattacielo Pirelli.

Caratteristiche e curiosità del falco pellegrino

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Il falco pellegrino è lungo 35-58 cm e ha un’apertura alare di 80-120 cm. La livrea di maschi e femmine è simile, ma il dimorfismo sessuale è evidente in quanto le femmine sono molto più grandi dei maschi.

Come peso il falco pellegrino varia fra i 439 e gli 850 grammi nei maschi e i 750 grammi – 1,250 kg nelle femmine.

Come livrea, il dorso e le ali, appuntite, sono nere negli adulti, con tonalità dal nero bluastro al grigio ardesia, con striature. La punta delle ali è sempre nera. La parte inferiore del corpo è striata, alternando bande marrone scuro o nere. La coda è come il dorso, ma con striature nette. Inoltre è lunga, sottil e arrotondata, con punta nera e banda bianca.

La testa è nera, la gola è bianca, mentre la cera del becco e delle zampe è gialla, con becco e artigli neri. La punta del becco è caratterizzata da una specie di intaglio per permettergli di uccidere le prede spezzando loro il collo.

I giovani sono di colore più bruno, le parti inferiori sono striate e non barrate e la cera e l’anello orbitale sono blu pallido.

Da non confondere il falco pellegrino con la poiana comune, il Buteo buteo. Il corpo del falco pellegrino è più compatto e ha una silhouette più snella, con ali strette e a punta, mentre la poiana le ha larghe e frangiate. Anche il volo è diverso: il falco pellegrino dà colpi d’ala veloci, mentre nella poiana sono più lenti.

Risulta più difficile distinguerlo dal gheppio, essendo anche questo piccolo e snello, con coda di poco più lunga. Tuttavia mentre il gheppio assume spesso il volo in “atteggiamento da Spirito Santo” (si libra in aria con piccoli movimenti di ali e coda), il falco pellegrino non lo fa mai.

Abitudini e riproduzione

Abile cacciatore, cattura le prede anche a mezz’aria vista la sua agilità. Seppure il volo in picchiata sia velocissimo, in orizzontale arriva al massimo a 110 km/h, molto meno dunque di un colombaccio, un piccione o un’anatra selvatica. Tuttavia in picchiata non ha rivali e non dà scampo alle prede.

Durante la cattura il falco pellegrino dà la “stoccata”, un colpo con entrambi gli artigli che stordisce e ferisce la preda, la quale cade a terra. Qui la uccide col becco, rompendogli l’osso del collo. Solo raramente ghermisce la preda e non la colpisce mai in volo col becco. Questo vuol dire che non caccia mai a terra, ma ha sempre bisogno di ampi spazi anche perché ha le penne remiganti molto rigide che gli consentono di manovrare bene dopo la picchiata, ma che sono più fragili.

Per quanto riguarda la riproduzione, tende a nidificare in zone rocciose o anche in ruderi, cascine o case, arrivando fino ai grattacieli. Solitamente la coppia rimane insieme per tutta la vita, ma in caso di morte del partner si accoppia di nuovo.

La durata della cova di un falco pellegrino è di 32-37 giorni. Da ogni cova derivano 2-6 uova, ma la media è di 3-4 uova. La durata di vita media di un falco pellegrino in natura è di 17 anni, ma in cattività superano i 20 anni.

Cosa mangia il falco pellegrino?

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Il falco pellegrino si nutre solitamente di uccelli che cattura in volo. Tuttavia può mangiare anche piccoli mammiferi, rettili e anfibi. Bisogna però precisare che la base della sua alimentazione sono gli uccelli, mangiando dai piccoli passeri alle ben più grandi anatre.

Solo raramente si nutre di conigli, pipistrelli, pesci, rettili, anfibi e insetti (questo anche perché caccia pochissimo a terra, solo dove ci sono ampie distese di neve).

Prezzo?

Fermo restando che è vietato catturare e commercializzare i falchi selvatici per legge, ecco che si parla di prezzo del falco pellegrino in quanto visto che l’attività di falconeria è tornata in auge, è possibile la vendita di esemplari nati in cattività. Il prezzo parte dai 300 euro a esemplare, ma si arriva anche a soggetti di più di 800 euro.

Fonti:

  1. Wikipedia
  2. Lipu
  3. IUCN
  4. Britannica
  5. National Geographic

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