Quando finisce l’Agenzia Entrate di fare controlli-greenstyle.it
Controlli Agenzia delle Entrate, quando finiscono? In molti se lo chiedono, ed ecco che cosa sappiamo, in merito.
C’è un momento, nella vita di molti italiani, che riesce a far battere il cuore un po’ più forte del solito: ricevere una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate. Basta leggere il mittente per provare quella sensazione di inquietudine che si insinua tra le costole, anche quando siamo certi di non aver fatto nulla di sbagliato. È quasi un riflesso condizionato, il frutto di anni in cui quel nome, ossia Agenzia delle Entrate, è diventato sinonimo di debiti, accertamenti, controlli.
Eppure, dietro quell’apparente freddezza burocratica, si nasconde un meccanismo complesso, scandito da tempi, limiti e regole precise. Anche il fisco ha una sorta di “data di scadenza”, un termine oltre il quale non può più tornare a chiedere spiegazioni o verificare determinate situazioni. Una scadenza che, per molti contribuenti, rappresenta la linea d’orizzonte tra il timore e la serenità. Capita spesso di chiedersi: “Ma fino a quando possono controllarmi?”.
Una domanda che ci attraversa durante la dichiarazione dei redditi, che accompagna i piccoli imprenditori alle prese con la contabilità, o chi, semplicemente, teme di aver commesso un errore in buona fede. Perché conoscere i tempi entro cui l’Agenzia delle Entrate può muoversi non è solo una questione tecnica: significa riconquistare una parte di quella tranquillità che, di fronte al fisco, sembra sempre un po’ troppo lontana.
Entro quando finiscono i controlli dell’Agenzia delle Entrate: ecco le tempistiche esatte e quando puoi ritenerti salvo
Ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, arriva quel momento che in molti vorrebbero rimandare: quello della dichiarazione dei redditi. È una tappa obbligata, un passaggio in cui ciascuno di noi si trova a fare i conti con il Fisco.

C’è chi spera in un piccolo rimborso, chi teme una cifra da versare e chi, tra calcoli e moduli, vive con il fiato sospeso temendo di aver commesso qualche errore.
Perché, diciamolo, l’idea di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate non lascia mai del tutto tranquilli. Eppure, anche in questo campo, esistono dei limiti temporali ben precisi. Non tutto, infatti, resta sotto la lente d’ingrandimento del Fisco per sempre.
Se è vero che l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di effettuare verifiche, è altrettanto vero che tali controlli non possono proseguire all’infinito. Esiste un termine oltre il quale ogni accertamento decade, e il contribuente può finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Per chi ha presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi, ma ha omesso in buona o cattiva fede una parte dei guadagni, l’Agenzia può intervenire entro un periodo massimo di sei anni dall’anno in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere trasmessa. Trascorso quel termine, ogni eventuale controllo perde efficacia. Diverso, invece, è il caso di chi non ha proprio presentato la dichiarazione: qui la finestra si allunga fino a sette anni, a partire dall’anno successivo a quello dell’irregolarità.
Tradotto in parole semplici, chi non ha inviato alcun documento può rimanere sotto la lente del Fisco per un totale di otto anni. Dopo questo periodo, però, anche l’Agenzia delle Entrate deve archiviare il fascicolo: il tempo dei controlli è finito, e il contribuente può finalmente considerare chiuso un capitolo spesso fonte di ansie e preoccupazioni.
