
Le basi giuridiche del divieto (www.greenstyle.it)
Mangiare alla guida è un’abitudine comune tra gli automobilisti, soprattutto in un mondo frenetico dove il tempo sembra sempre poco.
E’ fondamentale essere consapevoli delle conseguenze legali e di sicurezza legate a questa pratica. Sebbene non esista un divieto esplicito nel Codice della Strada riguardo al consumo di cibo e bevande mentre si guida, la normativa italiana si basa su principi di sicurezza stradale che possono essere interpretati come un divieto implicito di distrazione per il conducente.
Il Codice della Strada italiano non prevede articoli specifici che trattano direttamente il consumo di cibo alla guida. Questo potrebbe sembrare contraddittorio, ma la realtà è che il Codice è redatto in modo da non poter elencare ogni singolo comportamento scorretto che un automobilista potrebbe adottare. Le norme più rilevanti in questo contesto sono l’articolo 141 e l’articolo 169.
L’articolo 141 stabilisce che il conducente deve essere sempre in grado di controllare il veicolo, il che implica che ogni tipo di distrazione, anche quella causata dal mangiare, è da considerarsi pericolosa. L’articolo 169, invece, sottolinea la necessità per il conducente di mantenere le mani libere per eseguire le manovre necessarie. Queste disposizioni evidenziano come il mangiare mentre si guida possa compromettere la sicurezza stradale, rendendo difficile il controllo del veicolo e la reazione a situazioni impreviste.
Le conseguenze di mangiare alla guida
Mangiare alla guida può portare a conseguenze serie, non solo per il conducente ma anche per gli altri utenti della strada. Secondo le statistiche, uno dei principali fattori di incidenti stradali è la distrazione. Se un automobilista è impegnato a mangiare, la sua attenzione è distolta dalla strada, aumentando il rischio di incidenti. Pertanto, anche se il guidatore si sente in grado di gestire la situazione, il Codice della Strada non fa eccezioni.
Le sanzioni previste per chi viene sorpreso a mangiare alla guida sono significative. Se un agente della polizia stradale rileva la violazione, può contestare la violazione dell’articolo 169, con multe che vanno da 85 a 338 euro. Se invece si fa riferimento all’articolo 141, la sanzione può variare da 41 a 169 euro. È importante notare che la gravità della multa può anche dipendere dalle circostanze specifiche e dall’interpretazione dell’agente di polizia.

Ci sono situazioni in cui un automobilista potrebbe ritenere necessario consumare un pasto mentre è alla guida, come nel caso di un lungo viaggio. Tuttavia, è fondamentale ricordare che, anche in questi casi, la legge non prevede alcuna esenzione. Se un conducente deve assumere un farmaco a un certo orario, deve comunque fermarsi in un luogo sicuro prima di farlo. La distrazione, in qualsiasi forma, rimane inaccettabile.
In alcune occasioni, si potrebbe sentire parlare di tolleranza da parte di alcuni agenti, ma è bene chiarire che ciò non equivale a una deroga legale. Ogni automobilista deve essere consapevole che la legge è ferrea e non lascia spazio per interpretazioni soggettive. Pertanto, per evitare sanzioni, è sempre consigliato fermarsi in un luogo sicuro per consumare cibo e bevande.
La responsabilità individuale
Ogni automobilista ha la responsabilità di garantire la propria sicurezza e quella degli altri. Pertanto, è essenziale adottare comportamenti responsabili al volante, che includono non solo il rispetto delle norme stradali, ma anche la consapevolezza delle proprie azioni. Il consumo di cibo o bevande mentre si guida deve essere evitato, non solo per il rischio di sanzioni, ma soprattutto per il bene della propria incolumità e di quella degli altri. Le istituzioni e le forze di polizia dovrebbero continuare a educare gli automobilisti sulla necessità di mantenere la massima attenzione alla guida, evidenziando come anche piccoli gesti possano avere ripercussioni significative sulla sicurezza stradale.