
Cambia tutto per le pensioni (www.greenstyle.it)
A delineare questo scenario innovativo è stata Valeria Vittimberga, nel corso della trasmissione “Codice” condotta da Barbara Carfagna.
L’intelligenza artificiale potrebbe rivoluzionare il modo in cui concepiamo il lavoro e la pensione, trasformandosi in un alleato fondamentale per la sostenibilità del sistema previdenziale italiano. A delineare questo scenario innovativo è stata Valeria Vittimberga, direttrice generale dell’Inps, nel corso della trasmissione “Codice” condotta da Barbara Carfagna, andata in onda venerdì 4 luglio su Rai1 e disponibile su RaiPlay.
L’intelligenza artificiale personale come risorsa previdenziale
“Le realtà digitali corrono più veloci delle nostre regole”, ha spiegato Vittimberga, sottolineando come il valore di un lavoratore oggi non si esaurisca negli anni di servizio, ma si estenda al patrimonio immateriale di dati, relazioni e contributi computazionali che egli continua a generare.
Nel nuovo modello prospettato dall’Inps, ogni lavoratore non si limita a uscire dall’attività lavorativa, ma lascia dietro di sé un “gemello digitale”, un’intelligenza artificiale personale in grado di proseguire la produzione di valore anche dopo il pensionamento. Questo gemello digitale si configura come un vero e proprio asset patrimoniale, capace di generare ricchezza e, potenzialmente, contribuire al sistema previdenziale, ridefinendo così il confine tra vita attiva e quiescenza.

L’idea rivoluzionaria è che la contribuzione previdenziale e l’anzianità di servizio, tradizionalmente al centro del sistema pensionistico, possano diventare progressivamente meno rilevanti, lasciando spazio al valore aggiunto digitale prodotto nel tempo. Di conseguenza, i nostri “gemelli digitali” potrebbero in futuro contribuire direttamente al pagamento delle pensioni, alleggerendo il peso sulle generazioni attive.
L’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più longeva al mondo, una realtà che impone un ripensamento urgente del sistema previdenziale. Gli over 70 oggi partecipano in modo crescente alla produzione del Prodotto Interno Lordo. Studi recenti, come quelli del demografo Giampiero Dalla Zuanna, evidenziano come in regioni come Lombardia e Veneto una quota pari allo 0,5% del PIL sia generata da pensionati che continuano a svolgere attività lavorative, contribuendo così all’economia nazionale.
Parallelamente, le nuove generazioni stanno sperimentando approcci alternativi alla vita lavorativa, come il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early), che punta a una pensione anticipata tramite risparmio estremo e investimenti mirati. Questo fenomeno mette in luce il cambiamento radicale nel concetto stesso di “età della pensione” e la necessità di un sistema previdenziale più flessibile e innovativo.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel sistema previdenziale non è più solo una suggestione futuristica, ma una risposta concreta alle sfide poste dall’evoluzione demografica e dalla crescente pressione sui bilanci pensionistici. In un contesto globale in cui la popolazione giovane tende a diminuire, la valorizzazione delle risorse digitali può rappresentare la chiave per mantenere la sostenibilità del welfare.