Il ruolo e le competenze dell’OSCE nel contesto europeo- Greenstyle.it
Tutte le novità importanti per chi vuole andare in pensione in anticipo: chi può richiedere l’uscita dal lavoro già a 57 anni.
Negli ultimi anni, il riconoscimento del lavoro domestico ha subito importanti sviluppi normativi, offrendo a casalinghe e casalinghi nuove possibilità di accesso alla pensione anticipata.
In particolare, è oggi possibile accedere alla pensione di vecchiaia a partire dai 57 anni di età, a patto di rispettare specifici requisiti contributivi e di iscrizione al fondo dedicato. Queste novità rappresentano un significativo passo avanti nel riconoscimento sociale ed economico di chi si dedica alla cura della famiglia e della casa senza ricevere compensi.
Il ruolo sociale ed economico delle casalinghe e dei casalinghi
Il lavoro domestico, svolto prevalentemente da donne ma anche da uomini, ha da sempre rappresentato una colonna portante della società italiana, sebbene per lungo tempo sia stato ignorato sotto il profilo previdenziale e retributivo. Oggi, grazie alle modifiche normative e all’attenzione crescente verso il valore di queste attività, l’Inps ha istituito un apposito fondo pensionistico che consente a chi si dedica esclusivamente alle mansioni domestiche di contribuire alla propria futura pensione. Il Fondo pensione casalinghe e casalinghi, attivo dal 1° gennaio 1997, è rivolto a persone tra i 18 e i 65 anni che svolgono lavori di cura familiare senza alcun compenso.
L’iscrizione a questo fondo permette di versare contributi volontari e di accedere, al raggiungimento dei requisiti, a due tipologie di prestazioni: la pensione di inabilità e la pensione di vecchiaia. Per poter richiedere la pensione di vecchiaia a 57 anni, l’Inps prevede alcune condizioni imprescindibili. Innanzitutto, è necessario aver accumulato almeno cinque anni di contributi versati, equivalenti a 60 mesi. Questo requisito minimo è valido sia per la pensione di vecchiaia sia per quella di inabilità.
Inoltre, l’importo della pensione maturato deve raggiungere un valore minimo pari al 120% dell’assegno sociale, che per il 2024 è fissato a 641,92 euro mensili. Se questi requisiti non vengono rispettati, il diritto alla pensione anticipata viene posticipato al compimento del 65° anno di età, senza possibilità di anticipazione. È importante sottolineare che chi decide di attendere la pensione sociale senza versare contributi rischia di percepire un assegno più basso, attualmente poco superiore ai 500 euro mensili, e ulteriormente ridotto in presenza di altri redditi.

Il sistema contributivo previsto dal fondo casalinghe consente di accumulare un capitale pensionistico potenzialmente superiore a quello della semplice pensione sociale. Con 35 anni di contribuzione regolare, infatti, è possibile arrivare ad una pensione di circa 1.000 euro mensili, un importo che rappresenta un netto miglioramento rispetto alle prestazioni minime garantite dallo Stato. L’Inps, una volta confermata l’iscrizione al fondo, fornisce tutte le indicazioni necessarie per i versamenti contributivi, che possono essere effettuati in modo flessibile in base alle disponibilità economiche dell’iscritto.
Per questo motivo, il consiglio rimane quello di rivolgersi a professionisti esperti per pianificare al meglio il proprio percorso previdenziale e assicurarsi il riconoscimento dei diritti maturati. Negli ultimi mesi, inoltre, sono state in corso discussioni parlamentari per valutare ulteriori interventi volti a migliorare le condizioni previdenziali delle persone impegnate nel lavoro domestico non retribuito, a conferma della crescente attenzione verso questo settore.
In definitiva, per chi svolge da anni il ruolo di casalinga o casalingo, il fondo pensionistico rappresenta oggi una concreta opportunità per accedere alla pensione anticipata con un assegno dignitoso, riconoscendo finalmente il valore sociale ed economico di un lavoro spesso invisibile ma indispensabile.
