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Pasqua e agnelli, sul Web immagini shock

Macellazione degli agnelli per Pasqua: Animal Equity mostra le immagini shock di un'indagine durata 12 mesi, su quel che succede negli allevamenti.

Pasqua e agnelli, sul Web immagini shock

Macellazione degli agnelli per Pasqua: una serie di immagini cruente fa capolino sul Web, per sensibilizzare tutti alla rinuncia della carne durante il weekend festivo in arrivo. Animali legati l’un l’altro a “mazzi” per poter essere pesati, condizioni di vita inaccettabili tra sporcizia e sovraffollamento, pratiche cruente di uccisione spesso senza stordimento dei capi. È questa la realtà fotografata dall’associazione Animal Equity, diffusa tramite il progetto online Salva Un Agnello.

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Una vera e propria investigazione durata più di un anno, fatta di scatti rubati e di infiltrati sotto copertura, con cui si vuole tratteggiare la triste realtà che vede coinvolti gli agnelli in Italia nel periodo pre-pasquale. Tra capre, pecore e agnelli vengono uccisi 800.000 capi ogni primavera, per un totale di 4 milioni di esemplari l’anno per la gran parte provenienti dai paesi dell’Est e trasportati senza alcun rispetto di norme igieniche e di dignità animale. Così spiegano i portavoce dell’associazione, un ente internazionale attivo sin dal 2006, alla redazione del Corriere:

«I nostri investigatori hanno lavorato sotto copertura per oltre un anno. Hanno così documentato con diverse ore di filmati e decine di immagini, alcuni allevamenti medio-piccoli di ovini e macelli in varie parti d’Italia. Le immagini riprese documentano una chiara violenza fisica verso gli animali sottoposti anche a una forte sofferenza psicologica. Ci teniamo a sottolineare che non si tratta di casi isolati, ma la brutalità è una prassi costante in allevamenti e macelli anche nel nostro Paese.»

Chi fosse interessato alla visione delle immagini, di cui si avvisa l’attenzione del pubblico per scenari violenti, può collegarsi al sito appositamente creato per l’occasione. Tra le fotografie più cruente, anche veri e propri casi di maltrattamento, con capi deceduti da giorni dimenticati in un recinto a diretto contatto con altri agnelli, pecore e ovini di ogni sorta. Chissà se l’iniziativa otterrà l’effetto sperato, convincendo sempre più persone a rinunciare a uno dei piatti tipici pasquali della cucina italiana. Nel frattempo, chiunque può sostenere Animal Equity non solo con donazioni, ma con la sottoscrizione di un impegno pubblico per evitare la macellazione degli animali.

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