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Filodendro: cura e coltivazione della pianta

Il filodendro è una pianta di origine americana, nota soprattutto per le sue grandi e verdi foglie. Oggi viene impiegata come varietà ornamentale da appartamento poiché, oltre ad arredare gli ambienti, li protegge assorbendo alcune sostanze dannose come formaldeide e le sostanze organiche volatili, VOC. In ogni caso, si tratta di un vegetale facile da coltivare, sia in vaso che in giardino: ecco come.

Filodendro: cura e coltivazione della pianta

Fonte immagine: Pexels

Il filodendro ha trovato negli ultimi anni sempre più spazio nelle case degli italiani, come verdeggiante pianta ornamentale. E non solo perché questo vegetale è molto facile da coltivare, ma anche perché una delle piante maggiormente note per assorbire gli inquinanti in ambienti domestici.

Le nostre case non sempre rappresentano luoghi salubri: tra lo smog esterno che entra negli ambienti tramite le finestre, gli inquinanti rilasciati da elettrodomestici e vernici, la situazione non è delle migliori. Esposto in punti strategici dell’appartamento, però, il filodendro è in grado di trattenere parte di queste particelle dannose, come le sostanze organiche volatili, VOC, o la formaldeide. Ma come si coltiva?

La coltivazione indoor del filodendro non richiede grande impegno: il clima tipico all’interno della casa, tra temperatura e umidità, è sufficiente per una crescita rigogliosa della pianta. All’esterno, invece, bisogna considerare l’andamento delle stagioni nel proprio luogo di residenza.

A questo scopo, è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, qualche consiglio.

Cosa è il filodendro

Filodendro, foglie

Il Philodendron, detto più comunemente filodendro, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aracee, di origine americana. Si sviluppa infatti spontaneamente in Centro e in Sudamerica, praticamente dal Messico a scendere.

Oggi questo vegetale è coltivato in tutto il mondo, come pianta ornamentale da appartamento: grazie alle sue vistose foglie, infatti, arreda gli ambienti regalando in poco tempo un angolo di verde.

Le specie di filodendro sono le più variegate, anche se si caratterizzano per peculiarità simili. L’altezza può variare da 50 centimetri a tre metri e, nella maggior parte dei casi, si tratta di piante rampicanti. Da un fusto centrale si sviluppano delle grandi foglie, dalla forma allungata e spesso simile a un cuore.

Sono leggermente frastagliate sui bordi, lucide e di intensa colorazione verde. I fiori sono invece delle spate di colore bianco, molto simili alle calle.

Nei luoghi d’origine il filodendro produce anche un frutto a forma di spiga e di colore verde, ricoperto da squame esagonali e presenta un sapore molto dolce, che ricorda vagamente l’ananas. Tuttavia, la coltivazione in appartamento e soprattutto a latitudini diverse da quelle di origine, impediscono alla pianta di fruttificare.

Come già accennato in apertura, il filodendro è scelto perlopiù come varietà ornamentale da appartamento. Questo perché, oltre alle sue appariscenti foglie, si tratta di un vegetale ideale per assorbire gli inquinanti domestici e depurare l’aria.

In particolare, gli studi dimostrano come il filodendro sia particolarmente efficace nel trattenere i VOC, che sono dei composti volatili organici di tipo chimico, potenzialmente dannosi per la salute, così come la formaldeide.

Dove le temperature lo consentono, tuttavia, il filodendro può essere coltivato anche all’aperto, per generare dei caratteristici muri verdi, viste le sue capacità rampicanti.

Le principali specie di filodendro

Filodendro, foglia

Sono centinaia le specie di filodendro a oggi conosciute, molte delle quali dalla crescita spontanea e disponibili in natura unicamente nei luoghi d’origine. Per la crescita in appartamento, tuttavia, si fa affidamento soprattutto a quattro diverse varietà:

  • Philodendron bipinnatifidum: una delle poche specie non rampicanti e con fusto centrale eretto. Può raggiungere gli 1.5 metri d’altezza e presenta enormi foglie a forma di cuore;
  • Philodendron burgundy: varietà rampicante, capace di raggiungere i due metri d’altezza, apprezzata soprattutto per le sue foglie rossastre;
  • Philodendron erubescens: specie dalle foglie molto allungate ovali, che presentano delle caratteristiche sfumature rosse;
  • Philodendron scadens: nota semplicemente come filodendro rampicante, questa specie può raggiungere i due metri e presenta delle foglie di piccole dimensioni. Le più giovani sono brune, quasi ramate, mentre le più vecchie raggiungono una tonalità verde molto intensa.

Che differenza c’è tra filodendro e monstera

Monstera

Spesso il filodendro viene scambiato per la monstera, una pianta sempre appartenente alla famiglia delle Aracee ma rappresentata da un gruppo di specie ben diverse. La confusione fra le due piante è più che comprensibile poiché, almeno di primo acchito, appaiono quasi identiche: dalla spiccata natura rampicante alle grandi foglie verdi, alla forma cuoriforme.

Tuttavia, sono proprio le foglie che permettono di distinguere le due specie. Sulla superficie della foglia di monstera, infatti, sono presenti dei peculiari fori, di cui il filodendro non è invece dotato.

Come si coltiva il filodendro

Il filodendro è una pianta ornamentale di facile coltivazione, adatta anche a coloro che si avvicinano per la prima volta all’universo del giardinaggio o, ancora, non risultano dotati di un particolare pollice verde.

Questo non vuol dire, però, che il vegetale non abbia alcune necessità da soddisfare affinché possa crescere in modo rigoglioso.

Le necessità della pianta

Filodendro cuoriforme

Per poter crescere senza intoppi, e possibilmente fiorire durante la bella stagione, è necessario assicurare al filodendro alcune essenziali condizioni:

  • Clima: il filodendro preferisce i climi miti, mediamente umidi, con temperature sufficientemente tiepide. Si adatta ad ambienti tra i 12 e i 22 gradi, anche se in estate può resistere senza troppi intoppi ai 30° C;
  • Terreno: questa pianta è abbastanza rustica e capace di adattarsi a diverse tipologie di terreno, anche se predilige i terricci morbidi oppure a medio impasto, possibilmente ricchi di sostanze nutritive organiche, meglio se mescolati con sabbia oppure torba;
  • Esposizione solare: la gran parte delle specie di filodendro non disdegna l’illuminazione solare diretta. Tuttavia, con l’arrivo delle giornate più afose dell’estate, potrebbe essere utile predisporre una copertura rimovibile, per proteggere il vegetale nelle ore più calde della giornata. Di norma, quando le temperature sono maggiori a 30 gradi il filodendro potrebbe richiedere una sufficiente ombreggiatura;
  • Annaffiature: il filodendro non prevede grandi necessità d’acqua, anche perché le sue foglie sono molto efficaci nell’assorbire al bisogno l’umidità degli ambienti in cui sono inserite. Durante le stagioni più fredde possono anche bastare le normali precipitazioni, se all’aperto, oppure un’abbondante annaffiatura ogni due settimane. Verso la fine della primavera, quando le temperature sono ormai elevate, si irriga due volte alla settimana. Ma anche tutti i giorni nei giorni più afosi dell’anno, preferendo la prima mattina o la tarda sera per l’operazione, affinché l’acqua non evapori troppo velocemente per effetto del sole.

Coltivazione in vaso e in orto del filodendro

Coltivare

Almeno sullo Stivale, il filodendro è coltivato soprattutto in vaso. Questo perché le sue foglie si mantengono verdi per tutto il corso dell’anno, approfittando della temperatura stabile che si registra all’interno degli appartamenti.

È tuttavia possibile coltivarlo all’aperto, in quelle zone dove la colonnina di mercurio in inverno scende raramente sotto i cinque gradi.

In ogni caso, se si predilige il vaso sul fondo andrà predisposto un letto di ghiaia, cocci oppure di palline d’argilla espansa, per aumentare il deflusso dell’acqua. All’aperto servirà invece un terreno sufficientemente ampio e ricco di sostanze fertilizzanti organiche, come quelle apportate dal prezioso compost.

Il filodendro può essere coltivato a partire dal seme, con una semina che avviene già dalla fine di febbraio se le temperature lo consentono. In realtà, la modalità più diffusa di coltivazione è quella di acquistare piantine già germogliate, da trasferire in dimora definitiva a partire da febbraio al Sud, oppure da marzo al nord.

Questa pianta può anche moltiplicarsi per talea: lunghi i fusti sono infatti presenti delle piccole radici aeree, tagliando la parte apicale della pianta poco sotto a uno dei suoi nodi, basterà inserirla in un composto umido di sabbia e torba per vederla facilmente attecchire.

Cura della pianta nel tempo

Coccinella e afidi

Come tutte le piante ornamentali, anche il filodendro ha bisogno di alcune cure cicliche, soprattutto se coltivato in appartamento:

  • Potatura: se trova delle buone condizioni di crescita, il filodendro può crescere anche in modo vistoso. Può rendersi quindi necessaria una potatura, partendo dalle foglie più esterne e ingiallite, tagliando in obliquo con una cesoia sterile;
  • Fertilizzazione: in vaso è utile concimare regolarmente il terreno, prediligendo del concime organico come il compost, procedendo in piccole dosi una volta al mese e in modo abbondante ogni tre;
  • Parassiti: anche il filodendro può essere colpito da fastidiosi parassiti, come gli afidi e la cocciniglia farinosa, da rimuovere con rimedi naturali quali l’olio di neem.

 

Fonti

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