
Negli ultimi anni, specialmente a partire dall’emergenza pandemica, si è assistito a un incremento significativo nell’uso di detersivi domestici contenenti disinfettanti e biocidi. I produttori hanno iniziato a enfatizzare la presenza di queste sostanze come un valore aggiunto, promettendo prodotti in grado di garantire un’igiene impeccabile. Tuttavia, è davvero necessario eliminare ogni traccia di batteri, virus e funghi dalle superfici domestiche? La risposta è più complessa di quanto si possa pensare. L’eccesso di sterilità, infatti, può portare a conseguenze negative come avvelenamenti, sensibilizzazione, selezione di specie resistenti e impoverimento del microbiota domestico.
Secondo quanto riportato dallIstituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio (BfR), l’uso di detersivi con antimicrobici dovrebbe essere limitato a situazioni eccezionali e solo su consiglio medico. Recentemente, l’istituto ha aggiornato le sue linee guida, risalenti al 2014, per chiarire ulteriormente questo aspetto. Di seguito, alcune delle domande più frequenti in merito.
Che cosa sono i disinfettanti?
I disinfettanti sono sostanze chimiche progettate per ridurre la quantità di microrganismi potenzialmente dannosi per la salute umana, animale o per materiali specifici. Questi prodotti vengono utilizzati principalmente per prevenire la diffusione di agenti patogeni. Anche i detersivi per la casa che presentano un’attività antimicrobica comprovata rientrano in questa categoria e, pertanto, sono soggetti alla legislazione europea sui biocidi.
Come funzionano i disinfettanti?
Il funzionamento dei disinfettanti dipende da vari fattori, tra cui il principio attivo, la concentrazione e le condizioni d’uso, come il tempo di esposizione e la temperatura. È importante sottolineare che molti disinfettanti sono efficaci solo contro specifici microrganismi. Pertanto, quando si utilizzano in ambito domestico, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del produttore e le raccomandazioni del medico.

Sono indispensabili nelle abitazioni private per prevenire le infezioni?
La risposta è negativa. I microrganismi sono presenti ovunque e, nella maggior parte dei casi, non causano malattie. Anzi, contribuiscono a mantenere un ecosistema equilibrato, essenziale per la salute umana. Ad esempio, i batteri sulla pelle svolgono un ruolo cruciale nella protezione contro i patogeni, mentre quelli presenti nell’intestino sono fondamentali per la digestione.
Per ridurre il rischio di infezioni in casa, è sufficiente adottare alcune semplici pratiche, come mantenere una buona igiene personale, pulire regolarmente gli ambienti e conservare gli alimenti in modo igienico. In genere, non è necessario ricorrere ai disinfettanti.
Ci sono situazioni in cui sono utili nelle abitazioni private?
In alcune circostanze, l’uso di disinfettanti può essere giustificato. Ad esempio, quando in casa vive una persona con un sistema immunitario compromesso, è fondamentale prevenire la diffusione di agenti patogeni. In tali casi, è consigliabile utilizzare disinfettanti specifici, ma solo dopo aver consultato un medico. Un utilizzo meno restrittivo è previsto per le piscine private, dove è necessario prevenire la proliferazione di patogeni.
Quali sono i rischi per la salute associati a un uso scorretto dei disinfettanti negli ambienti domestici?
Uno dei principali rischi legati all’uso improprio di disinfettanti è l’avvelenamento accidentale. Durante la pandemia, si è registrato un aumento delle chiamate ai centri antiveleni, spesso coinvolgendo bambini di età inferiore ai sei anni. La gravità dell’avvelenamento dipende dal tipo di disinfettante, dalla sua composizione e dalla durata dell’esposizione. In alcuni casi, i disinfettanti possono causare ustioni, specialmente agli occhi o alla pelle, o, se ingeriti, danneggiare le mucose del tratto gastrointestinale. Inoltre, alcuni prodotti possono indurre allergie. È fondamentale che i consumatori conservino questi prodotti in modo sicuro e seguano le istruzioni riportate sulle etichette.

L’impiego dei disinfettanti contribuisce a selezionare specie resistenti?
La possibilità di sviluppare resistenza ai disinfettanti è concreta. Quando ciò accade, questi prodotti perdono la loro efficacia. Le probabilità di resistenza aumentano quando i disinfettanti vengono utilizzati in modo scorretto, ad esempio per periodi prolungati e a basse concentrazioni. Inoltre, la resistenza può essere trasmessa orizzontalmente tra specie diverse, come batteri e funghi, aumentando i rischi per la salute. Alcuni disinfettanti, infine, possono contribuire alla selezione di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, anche se questi ceppi non sono resistenti al disinfettante stesso.
I detersivi con disinfettanti sono sottoposti ad approvazioni specifiche?
Sì, essendo classificati come biocidi, i disinfettanti devono seguire la legislazione europea e ottenere approvazioni specifiche secondo il regolamento 528/2012. Dopo la valutazione a livello europeo, ogni prodotto deve ricevere anche un’autorizzazione nazionale. In Germania, i prodotti vengono esaminati nella loro interezza, inclusi gli additivi, e sottoposti a test di rischio in base all’uso previsto. Il BfR si occupa dell’analisi dei rischi per i consumatori, per la salute pubblica e per gli animali domestici.
Quali sono i consigli del BfR per l’utilizzo nelle abitazioni private?
In generale, non ci sono vantaggi igienici nell’utilizzo di detersivi contenenti disinfettanti nelle abitazioni private, specialmente per quelli con attività antimicrobica comprovata. Al contrario, l’uso di questi prodotti può comportare rischi per la salute come avvelenamenti o allergie, oltre a favorire lo sviluppo di specie resistenti. Pertanto, è consigliabile utilizzare disinfettanti solo in circostanze eccezionali, giustificate da un parere medico.