Greenstyle Sostenibilità Cultura & Società Halloween: il vero significato della festa di origine celtica

Halloween: il vero significato della festa di origine celtica

La festa di Halloween è sempre più popolare anche in Italia. Si tratta di una festa di origine celtica, istituita per festeggiare la ricchezza del periodo autunnale. In più, questi festeggiamenti servivano anche come buon auspicio per il periodo invernale. Successivamente si associarono anche le celebrazioni per ricordare ed omaggiare i defunti.

Halloween: il vero significato della festa di origine celtica

Halloween si avvicina e, da qualche anno a questa parte, sempre più italiani decidono di festeggiare questa ricorrenza di origine celtica. Il 31 ottobre, in quella che viene ribattezzata la “Notte delle Streghe”, saranno molti i bambini pronti a bussare porta per porta, per mostrare i loro spaventosi costumi e ottenere qualche dolcetto in regalo.

Ma quali sono le origini di Halloween, qual è il significato della festa di origine celtica? Ma soprattutto, perché sta prendendo piede anche da noi?

Prima di cominciare, vale la pena ricordare come sulle origini di Halloween non vi sia tutt’oggi un pieno consenso. Alcuni studiosi e storici la ricollegano alle celebrazioni per i morti degli albori della Chiesa. Altri a riti irlandesi, altri ancora al mito del fuoco nella cultura norvegese.

È molto probabile, di conseguenza, che vi sia una commistione di tutte queste culture che hanno portato all’evoluzione della festa nel tempo. Una celebrazione molto diversa da come la conosciamo oggi, dove l’aspetto più commerciale e popolare ha preso il sopravvento.

Cosa è Halloween

Scopa strega Halloween
Fonte: iStock

Con il termine Halloween si indica, nel linguaggio comune odierno, una festa autunnale tipica del mondo anglosassone. Nella notte del 31 ottobre, quindi a ridosso di Ognissanti, si addobbano le case con decorazioni spaventose ed elementi più tipici della cultura horror, come zucche intagliate, scheletri, fantasmi, streghe, ragnatele, lapidi e molto altro ancora.

Contestualmente, i bambini indossano costumi altrettanto spaventosi e si aggirano per il loro vicinato, bussando porta per porta e annunciando il classico “dolcetto o scherzetto“. Un modo simpatico per fare scorta di caramelle, cioccolatini e altre golosità.

Quella descritta è la festa di Halloween così come la si conosce oggi e, come facile intuire, si caratterizza per una natura decisamente popolare e commerciale. Una ricorrenza che in Europa si conosce perlopiù per la sua declinazione statunitense, soprattutto per la penetrazione delle produzioni televisive e cinematografiche a stelle e strisce sul territorio del Vecchio Continente.

La Notte delle Streghe è infatti entrata nell’immaginario comune europeo già a partire dagli anni ’50 dello scorso secolo. In Italia si celebra tuttavia da pochi anni.

Eppure, Halloween così come lo si festeggia oggi è molto lontano dai suoi albori, quando la ricorrenza assumeva una connotazione più spirituale e religiosa.

Perché si festeggia oggi anche in Italia?

Come già accennato, da qualche anno a questa parte anche in Italia le celebrazioni della notte di Halloween stanno prendendo piede. Sebbene sul territorio dello Stivale non siano mai mancate ricorrenze tradizionali, soprattutto regionali, antecedenti a Ognissanti e al ricordo dei defunti, è solo negli ultimi decenni che si è diffusa una tradizione più anglosassone e commerciale.

Perché si festeggia oggi Halloween anche in Italia, sebbene vi siano tradizioni locali ben più radicate? Nella cultura cattolica e popolare italiana, da sempre le ricorrenze di Ognissanti e dei Defunti vedono lunghe veglie serali. E, in alcuni luoghi del Paese, vengono organizzati dei grandi falò e specifiche celebrazioni religiose, simbolo di rispetto proprio verso i defunti.

Allo stesso tempo, nelle usanze cattoliche non mancano di certo costumi e travestimenti, destinati però ai più colorati appuntamenti di Carnevale, periodo antecedente alla Pasqua.

L’approdo di Halloween in senso più commerciale deriva, con molta probabilità, dalla contaminazione culturale proveniente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Come immaginiamo, Halloween è entrato nell’immaginario comune grazie a film, serie tv, fumetti, libri e molto altro ancora.

Oltre all’aspetto più commerciale, Halloween in Italia è diventata anche un’occasione per far divertire i più piccoli, regalando un momento di svago e permettendo di affrontare giocosamente le loro paure.

Halloween: il vero significato della festa e le origini celtiche

barattolo di latta halloween
Fonte: iStock

Come già ripetuto, Halloween ha delle origini antichissime e nei secoli si è caratterizzato per celebrazioni assai differenti rispetto a quelle attuali. Da sempre caratteristico per i Paesi anglosassoni e del Nord Europa, l’appuntamento del 31 ottobre nasce da specifiche esigenze religiose e spirituali, in particolare legate al cambio di stagione.

Per gran parte delle più antiche civiltà, l’autunno rappresentava un momento decisamente ricco. Dopo le fatiche di coltivazione della primavera e dell’estate, finalmente l’uomo aveva occasione di assaporare i prodotti del raccolto.

Questo periodo di ricchezza è seguito dall’arrivo dell’inverno, una stagione rigida non solo dal punto di vista climatico, ma anche sul fronte della disponibilità di alimenti. E con le giornate sempre più corte, la stagione invernale rappresentava per le famiglie la più grande sfida dell’anno.

Da un lato, si svilupparono quindi ricorrenze nate per affrontare le “tenebre” invernali, con grandi falò per ribadire la forza della luce – e quindi del bene – sulle più oscure azioni del male. Dall’altro, si associarono celebrazioni per omaggiare gli avi e ricordare i defunti.

Le celebrazioni di All Hallow’s Eve

Una delle più accreditate origini per Halloween è quella di “All Hallow’s Eve”, la tradizione celtica poi diventata Ognissanti nelle usanze cristiane.

Nella cosiddetta “Chiesa primitiva”, agli albori del cristianesimo, nei Paesi del Centro e del Nord Europa si festeggiava “Allhallowtide”. Un periodo che comprendeva Ognissanti, la ricorrenza dei Defunti e tre giorni aggiuntivi di veglia.

Probabilmente un’evoluzione del culto dei martiri nei primi anni del cristianesimo, in questi giorni le famiglie si riunivano per pregare i cari scomparsi, aiutando così la loro anima a raggiungere il paradiso.

Nella nottata antecedente a Ognissanti, “All Hallow’s Eve” appunto, si accendevano quindi grandi fuochi celebrativi, probabilmente di eredità pagana, e alla funzioni religiose venivano associati momenti di convivio tra i cittadini, con cene luculliane.

Samhain: il capodanno celtico

Gatto con zucche

Ben più influente per l’evoluzione della notte di Halloween sembra però essere il Samhain, l’antico capodanno celtico. Prima della conversione al cristianesimo, completata attorno al VII secolo, le popolazioni celtiche e irlandesi non seguivano il calendario gregoriano. L’anno nuovo iniziava infatti il primo novembre, quando veniva celebrato proprio il Samhain, proprio il capodanno.

La ricorrenza era legata principalmente agli allevamenti di bestiame: verso la fine di ottobre, con l’arrivo di temperature più rigide, gli allevatori riportavano le greggi nelle stalle dopo mesi di vita all’aria aperta. Si segnava quindi la fine del periodo “estivo” e, con l’arrivo del successivo inverno, le popolazioni vivevano esistenze più modeste e si nutrivano dei prodotti derivati dal lavoro con gli animali nei mesi precedenti.

Non a caso si ipotizza che Sahhain possa significare “summer ends”, ossia “l’estate finisce”. Allo scopo di esorcizzare il duro periodo in arrivo, con temperature bassissime e poche scorte a disposizione, venivano organizzate numerose celebrazioni pubbliche.

Si organizzavano grandi banchetti per omaggiare le divinità per i beni alimentari garantiti nei mesi precedenti. Poi, tramite grandi fuochi, si demonizzava la paura per l’inverno in arrivo, la vittoria della luce sulle tenebre. In questo frangente, venivano esposte figure mostruose, simbolo proprio dei demoni e dell’inverno.

La popolarizzazione di Halloween negli USA

Decorazioni Halloween foglie
Fonte: iStock

Per secoli Halloween è rimasta una celebrazione profondamente religiosa: pur passando per sempre più evoluzioni, la ricorrenza non è stata resa popolare prima dell’800. È infatti con la grande immigrazione irlandese verso gli Stati Uniti, avvenuta nel XIX secolo, che la Notte delle Streghe si è pian piano trasformata da un evento religioso a uno più giocoso e commerciale.

Secondo alcuni studiosi, fu un’usanza molto diffusa fra gli irlandesi a rendere Halloween popolare fra gli statunitensi. Durante la vigilia di Ognissanti, il 31 ottobre, le famiglie provenienti dall’Irlanda si riunivano attorno alle tombe dei cari e, spesso, vi rimanevano per tutta la notte.

Candele e lumini venivano accesi e adagiati sulle lapide, mentre i parenti rimanevano per ore a ricordare i momenti passati insieme con il defunto, scambiandosi storie, ricordi, leggende e, naturalmente, consumando manicaretti e golosità varie.

Dopo le due Guerre Mondiali, questa tradizione è stata resa più commerciale da diverse aziende statunitensi. Da momento di commiato per i defunti, divenne un’occasione per travestirsi, divertirsi in compagnia e lanciarsi nel famoso “dolcetto e scherzetto”.

Quest’ultimo – noto come “trick or treat” nei Paesi anglofoni – potrebbe essere derivato dalla tradizione irlandese delle “soul cakes”. Proprio in occasione dei Defunti, era infatti usanza preparare delle torte da consumare attorno alle tombe dei cari, per aiutare le loro anime – insieme alla preghiera – a raggiungere il Paradiso.

Si riprese quindi il concetto di un momento di dolcezza per trasformarlo a misura di bambino, con caramelle e cioccolatini.

La zucca di Halloween: la Jack-o’-lantern

Zucca
Fonte: Pixabay

Quando si pensa ad Halloween, alla mente non può che apparire la famosa zucca intagliata, nella quale posizionare un lumino acceso e lasciare accesa per tutta la notte. Da dove deriva questa tradizione? Anche in questo caso, si tratta di una tradizione irlandese: quella di Jack-o’-lantern.

L’usanza è associata alla storia del fabbro Jack che, di ritorno dal pub, una sera venne avvicinato dal Diavolo. Il Demonio, approfittando dell’ubriacatura del fabbro, lo convinse a vendere la sua anima in cambio di una moneta, per un’ultima bevuta.

L’uomo acconsentì, il diavolo si trasformò in una moneta e l’uomo, anziché spenderla, la mise in tasca insieme a una croce d’argento. Il Diavolo allora convinse Jack a lasciarlo libero, promettendogli di non richiedere la sua anima per dieci anni.

Trascorso questo tempo, Satana tornò dall’uomo che, tuttavia, costrinse il Demonio su un albero incidendo delle croci. Sopraffatto dalla sua sua astuzia, il Diavolo promise a Jack di non conferirgli la dannazione eterna.

Una volta deceduto, Jack venne però rifiutato dal Paradiso e, non potendo entrare nemmeno all’inferno, si ritrovò a vagare fra le anime. Aveva con sé un tizzone ardente, regalato dal Diavolo e una rapa. È proprio da questa rapa che nacque la tradizione della zucca intagliata.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social