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Fumaria: a cosa serve questa pianta officinale

La fumaria officinalis è una delle piante officinali dalla storia più interessante, grazie ai suoi impieghi per il trattamento di molti disturbi. Se la sua tisana aiuta a depurare fegato e reni, le pomate a base di fumaria sono note per attenuare psoriasi ed eczemi. Ma occhio, perché in alcuni casi è preferibile evitare l'assunzione di rimedi che la contengono.

Fumaria: a cosa serve questa pianta officinale

Fonte immagine: Pixabay

La Fumaria è una pianta officinale conosciuta fin dall’antichità, che veniva tradizionalmente utilizzata per trattare una numerosa serie di problemi. Ha infatti una lunga storia di impieghi come purificatore del sangue, in modo particolare nel campo ayurvedico, ma anche per trattare disturbi dermatologici.

Ci sono molti studi che vedono questa pianta al centro di test per valutare la sua efficacia per trattare problemi cardiovascolari ed epatobiliari Ma la fumaria è anche suggerita in caso di stipsi e ritenzione idrica, in quanto vanterebbe anche proprietà lassative e diuretiche.

Il nome fumaria, che rimanda la mente a qualcosa di vaporoso, è stato dato a tale arbusto per l’aroma che sprigionano le sue radici appena colte. Si dice infatti che il profumo terroso e fumoso sia all’origine del battesimo di questa pianta.

Le sue foglie sono inoltre verdi ma con sottotono grigio e dalla forma divisa in segmenti, mentre i fiori sono di un vivido colore rosa violetto. La fumaria tende a fiorire durante la stagione primaverile e le sue infiorescenze sono dei racemi che portano una ventina di fiori.

Fumaria
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Fumaria: a cosa serve

La fumaria officinalis è una pianta dalle mille risorse, in quanto sono molti i disturbi che può aiutare a risolvere.

Contro la sindrome da intestino irritabile – Da studi medici, risulta che la fumaria possa contrastare i sintomi da IBS, o sindrome da intestino irritabile. Il suo effetto sarebbe di attenuazione del dolore e miglioramento della distensione addominale.

Effetti dermatologici – In Germania un derivato dell’acido fumarico è stato approvato per il trattamento sistemico della psoriasi. Ma molti rimedi a base degli estratti della pianta sono consigliati anche altrove in caso di eczema e dermatiti.

Contro la congiuntivite – La fumaria si è anche dimostrata efficace, sotto forma di collirio, per il trattamento delle infiammazioni della congiuntiva, donando sollievo agli occhi arrossati.

Per migliorare la sudorazione – La pianta ha anche poteri diaforetici e può aiutare ad eliminare liquidi e tossine aumentando la sudorazione.

Per la cura di eruzioni cutanee – In caso di acne, arrossamenti o anche graffi, le pomate a base di fumaria possono aiutare il processo rigenerativo della cute e la cicatrizzazione. Ma è essenziale che il farmaco scelto evidenzi l’uso anche su pelle lesa.

Contro i reni affaticati – Gli antichi romani sembra che bevessero un infuso di fumaria per depurare i reni, grazie alle proprietà diuretiche, ma anche il sangue.

Per la salute di vescica e intestino – In caso di scarsa motilità intestinale e parassitosi, la fumaria sembra ancora una volta essere una valida alleata della salute. Ma in molti suggeriscono il suo utilizzo anche in caso di cistite e infezioni delle vie urinarie, in combinazione con altri rimedi.

Fumaria: un rimedio per il fegato e le vie biliari

Una parentesi a parte merita la fumaria come rimedio per le vie epatobiliari, che le hanno fatto meritare l’appellativo di “erba dell’itterizia” non a caso. Fu già il medico greco Galeno che la citò nei suoi trattati per la cura del fegato.

Le origini della pianta sono infatti dell’Europa e del Nord Africa, dove i suoi effetti positivi sulla salute epatica erano noti sin dai tempi antichi. Le sue parti aeree fiorite, ancora oggi, sono utilizzate in fitoterapia per il loro contenuto di alcaloidi isochinoleici , quali fumarina, stilopina e fumaricina, ma anche di acidi fenolici, flavonoidi, soprattutto isoquercetine, mucillagini e sali di potassio.

La pianta erbacea, della famiglia delle Papaveraceae, è diventata nota anche per le sue proprietà digestive. Favorisce il flusso della bile nei casi di indigestione, flatulenza, stitichezza, digestione lenta, dolori spasmodici.

Di solito, chi ha difficoltà digestive o vuole migliorare il lavoro della cistifellea, sorseggia una tazza di tisana di fumaria 30 minuti prima dei pasti. L’infuso va fatto versando acqua bollente su circa 2 grammi di erba essiccata e lasciando infondere per 20 minuti, ma prima di affidarsi a questo rimedio è sempre necessario avere un parere del medico di base.

Fumaria
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Fumaria: tossicità ed effetti collaterali

La fumaria officinalis si è dimostrata sicura per la maggior parte dei suoi usi, ma in caso di preparazioni specifiche, è essenziale rispettare la posologia suggerita. Un dosaggio errato potrebbe infatti provocare disturbi gastrointestinali e danni al fegato.

Si sconsiglia di assumere rimedi a base di fumaria anche in gravidanza e allattamento, in quanto non sono ancora documentati eventuali effetti di tossicità su mamma e bambino.

Lo stesso discorso vale per eventuali interazioni con terapie farmacologiche: non ci sono abbastanza studi in merito agli effetti di rimedi endogeni a base di fumaria, assunti con altri farmaci. Di contro, se per tinture madri e integratori è preferibile affidarsi al parere medico sempre e comunque, in caso di uso topico non dovremmo riscontrare disagi.

Le creme e le lozioni a base di fumaria sono infatti considerate sicure sulla pelle, anche se sarebbe preferibile chiedere un parere al pediatra per bambini piccoli.

Ad ogni modo, se notiamo arrossamenti o reazioni avverse dopo aver applicato il prodotto sulla cute, sospendiamone l’uso e avvisiamo il medico. E ricordiamo sempre di valutare l’INCI dei cosmetici, perché potrebbero contenere, oltre alla fumaria, eccipienti e sostanze irritanti per le pelli sensibili.

 

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