Fino a 100€ in più al mese, il governo taglia le tasse solo a questi lavoratori: controlla se sei tra i fortunati greenstyle.it-
Prosegue il percorso della riforma fiscale con un focus particolare sul taglio dell’Irpef destinato al ceto medio.
Una misura che ha suscitato grande attenzione e dibattito tra lavoratori e operatori economici. Dopo l’annuncio iniziale dello scorso anno, il provvedimento non è stato ancora attuato a causa della mancanza di coperture finanziarie, ma il governo conferma l’intenzione di intervenire nel 2026 per alleggerire il carico fiscale di una fascia precisa di contribuenti. L’obiettivo dell’esecutivo è modificare il secondo scaglione dell’Irpef, ampliandolo da 50.000 a 60.000 euro di reddito e abbassando l’aliquota dal 35% al 33%.
Questa doppia operazione, se realizzata, porterebbe risparmi che possono arrivare fino a 1.400 euro l’anno, equivalenti a circa 100 euro in più al mese in busta paga per i redditi più alti di questa fascia. Tuttavia, i vantaggi non saranno uniformi per tutti: per chi percepisce redditi inferiori ai 45.000 euro, il beneficio sarà piuttosto marginale, spesso limitato a poche decine di euro mensili.
Taglio Irpef 2026: a chi spetta davvero il beneficio?
La società di studi politico-economici Izi ha effettuato simulazioni che evidenziano come solo poco più del 27% dei lavoratori italiani sarà direttamente interessato dall’intervento. In particolare, il taglio Irpef sarà significativo solo per chi ha un reddito superiore a 28.000 euro, mentre per la fascia inferiore il risparmio fiscale risulterà quasi simbolico.

Le stime indicano che chi guadagna fino a 30.000 euro vedrà un risparmio annuale di circa 40 euro, ossia meno di 4 euro al mese, una cifra quasi impercettibile nella quotidianità. Per chi si colloca intorno ai 40.000 euro di reddito, il vantaggio salirà a circa 100 euro l’anno, mentre a 45.000 euro si arriverà a un risparmio pari a circa 200 euro annui.
Il vero cambiamento si manifesta solo per chi supera i 50.000 euro di reddito: a questa soglia, infatti, il risparmio si aggira intorno ai 600 euro annui, mentre per i redditi superiori a 55.000 euro si toccano i 940 euro. Il massimo beneficio sarà riconosciuto ai redditi oltre i 60.000 euro, che potranno risparmiare fino a 1.400 euro l’anno, con una riduzione dell’aliquota del 10% per chi rientra nella fascia 50.000-60.000 euro.
In termini mensili, dunque, chi si trova nella fascia reddituale più alta potrà vedere una busta paga maggiorata di oltre 100 euro, un incentivo non trascurabile, ma che lascia fuori gran parte dei lavoratori con redditi più bassi.
Nonostante alcune simulazioni presentino scenari più ottimistici, con risparmi maggiori per i redditi fino a 40.000 euro, la misura rimane sostanzialmente limitata e selettiva. A beneficiarne non saranno solo i lavoratori dipendenti, ma anche pensionati e autonomi, sebbene in una misura contenuta.
Secondo Giacomo Spaini, presidente e CEO di Izi, il provvedimento appare troppo circoscritto e concentra i vantaggi soprattutto sui redditi medio-alti, cioè su professionisti, quadri aziendali e impiegati con stipendi elevati. Questa selettività pone interrogativi sull’effettiva capacità del taglio Irpef di sostenere realmente il ceto medio più ampio.
