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Erba gatta: come si coltiva in casa

L'erba gatta, conosciuta anche con il nome di catnip, è una pianta dal potere inebriante e irresistibile per i gatti: alcuni consigli per coltivarla in casa

Erba gatta: come si coltiva in casa

Si è discusso spesso delle qualità dell’erba gatta, conosciuta anche con il nome di catnip, sui gatti: producendo una fragranza molto simile ai ferormoni, questa pianta fa letteralmente impazzire i felini. Irresistibile e inebriante, non c’è micio che non ne vada ghiotto: per questo è spesso usata sia per calmare l’animale che per favorirne la socializzazione e il gioco.

Continuare ad acquistare esemplari di Nepeta cataria, questo il nome scientifico dell’erba, può essere tuttavia dispendioso, poiché il consumo è molto rapido. Perché, allora, non coltivarla in casa per averla sempre a disposizione? Prima di spiegare la procedura, però, una premessa: sul ricorso alla catnip si chieda sempre il parere del proprio veterinario di fiducia, il quale saprà certamente riferire le dosi, il numero di esposizioni massime e le condizioni in cui la somministrazione è sconsigliata. Dati gli effetti molto marcati della sovraesposizione – il gatto potrebbe addirittura ubriaco o ciondolante nell’andamento – è comunque necessario sempre agire con parsimonia. Non ultimo, non ci si dimentichi come l’erba gatta possa essere anche un valido aiuto per i blocchi di stomaco dell’animale, causati da peli o giocattoli inavvertitamente ingeriti, poiché può stimolare il vomito.

Catnip: come coltivarla

Catnip
Beam catmint (Nepeta cataria ) lies in the basket on the tablecloth via Shutterstock

Coltivare l’erba gatta è decisamente semplice, perché la pianta attecchisce rapidamente al terreno e tende a essere infestante, ovvero si riproduce velocemente e resiste ai più svariati climi. Se non si dispone di un giardino o di un piccolo orto, la si può tranquillamente piantare in un vaso da tenere sul balcone.

Il primo passaggio è quello di procurarsi i semi, disponibili in qualsiasi negozio dedicato alla botanica, nei consorzi agrari e nei vivai. Si prende quindi un vaso, anche di altezza contenuta, e si inserisce uno strato di ghiaia o sassolini sul fondo, per permettere il deflusso dell’acqua dall’apposito foro, senza però perdite di terreno. Si inserisce quindi del terriccio morbido – si può tranquillamente usare quello già scelto per gerani e altri tipi di fiori, sia prelevandolo dal giardino che acquistandolo nei negozi specializzati – quasi a raggiungere l’orlo e, fatto questo, si inumidisce leggermente la superficie.

Aiutandosi con le mani, si praticano dei piccoli fori sulla superficie, meno profondi di un centimetro e sufficientemente distanziati. Un buon raccolto di erba gatta, infatti, dipende dall’estensione orizzontale – più che verticale – dovuta alla piantagione. Si prendono perciò i semi, li si distribuisce uniformemente nei fori, si copre con uno strato leggero di terra e si inumidisce nuovamente. Già dopo una settimana dovrebbero spuntare le prime pianticelle, mentre l’erba è utilizzabile raggiunti i 10 centimetri d’altezza. Se non strappata, la catnip può superare abbondantemente i 40 centimetri. A seconda della grandezza della proprio orto felino, il ciclo di consumo dovrebbe esaurirsi in poco meno di un mese.

Ovviamente, i vasi non vanno lasciati incustoditi a portata di felino, poiché ne farebbe incetta con conseguenze anche fastidiose. Per favorirne la crescita, infine, si consiglia l’esposizione diretta al sole, mentre la fase di innaffio è quotidiana ma mai troppo abbondante. Attenzione anche al clima: sono consigliate temperature miti, in ambienti sufficientemente umidi e con una buona circolazione dell’aria.

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