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Dove si butta la carta dell’uovo di Pasqua e come si differenzia

Il packaging dell'uovo di Pasqua ci lascia spesso in dubbio sui corretti metodi di raccolta differenziata. Ma dove e come si deve smaltire la carta che avvolge l'uovo di cioccolata? La risposta a questa domanda non è unica e manco universale, in quanto tutto dipende dai materiali del confezionamento, diversi e quindi conferibili in modo differente.

Dove si butta la carta dell’uovo di Pasqua e come si differenzia

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Le festività pasquali, tra dolci tipici e delizie salate, ci fanno porre una domanda, ossia dove si butta la carta dell’uovo di Pasqua, in modo da fare una corretta raccolta differenziata. Ma se pensiamo che la risposta sia universale, dobbiamo essere pronti a ricrederci. Il discorso è meno scontato di quanto si pensi.

Di fatti, ci sono due variabili da considerare prima di pensare al giusto conferimento dei rifiuti, la prima legata al materiale del rivestimento, la seconda agli altri elementi dell’imballaggio. Un uovo di Pasqua è infatti composto da più coperture, non solo da quella colorata e lucente che vediamo.

L’uovo di Pasqua ha infatti una protezione in stagnola interna, ma il packaging spesso si compone anche di nastri, supporti rigidi, parti in carta. Il tutto senza contare le eventuali confezioni della sorpresa, che vanno anche esse smaltite nel modo corretto. A ben guardare, i dubbi sul conferimento possono essere svariati.

Ma con uno sguardo più accorto, il mondo delle uova pasquali non avrà segreti, almeno per quanto riguarda gli involucri, che sono il loro dolente tasto. Se vogliamo gettare i rifiuti nel modo giusto, non ci resta che separarli e valutare quale sia il bidone di raccolta migliore, in caso contrario, ben trovato riciclo per fai da te.

Buttare cartucce stampante
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Carta dell’uovo di Pasqua: dove si butta

La carta dell’uovo di Pasqua, in realtà, non è davvero cartacea ma quasi sempre è un foglio di plastica lucida con disegni stampati. In altri casi però si può trattare di uno o più strati di tessuto non tessuto. Per alcuni marchi questa è una soluzione alternativa più gradevole al tatto e che permette di riusare il rivestimento.

Ma c’è anche chi invece punta su involucri più sostenibili, di carta riciclata e riciclabile, a volte anche contrassegnata con la dicitura compostabile, da smaltire in altro modo. Il rivestimento in plastica, che resta il più diffuso, va piegato in modo che non occupi troppo spazio e gettato nel bidone dei materiali plastici.

Lo si può anche tagliare in pezzi più minuti se il foglio è grande, o solo attorcigliarlo o annodarlo se invece si tratta di una misura piccola. La carta si può invece stracciare e gettare nel bidone omonimo. Ma se è compostabile la si deve invece conferire assieme all’umido, nel cesto dell’organico classico.

Se il confezionamento è in altri materiali, come il citato tessuto non tessuto, o è un misto, lo si dovrà invece gettare nel bidone del secco. In questo caso avremo a che fare con un elemento non riciclabile e l’indifferenziata è la raccolta più adeguata.

Dove si buttano gli altri elementi di imballaggio

La base di plastica dell’uovo di Pasqua va buttata, come si può immaginare, nel bidone dei materiali plastici tradizionali. Ma, anche in questo caso, è possibile che il supporto che impedisce alla cioccolata di rotolare e rompersi, sia di un altro composto. Se è in carta, va conferito nel bidone dei cartacei.

Il rivestimento di stagnola che di solito contiene l’uovo di Pasqua, va invece gettato con l’alluminio, ricordandosi che questo materiale in genere non ha un bidone del tutto suo. In alcuni comuni lo si associa con la plastica, in altri con il vetro, dovremo perciò controllare le disposizioni locali in merito.

Se ci sono anche elementi cartacei, tipo linguette o fascette pubblicitarie, ancora una volta il bidone corretto è quello della carta. Al contrario, se troviamo etichette adesive, tipo quelle con la lista ingredienti, le dovremo gettare nel secco indifferenziato. Lo stesso vale per eventuali nastri e fiocchi, non riciclabili.

Ma in questo caso il suggerimento è di tenerli da parte e realizzare qualche progetto di riciclo creativo per non sprecarli. Lo stesso vale per il tessuto non tessuto, che può diventare un materiale ottimo da fai da te. Se cerchiamo in rete, possiamo trovare progetti adatti per tutte le occasioni, che ci regalano spunti originali.

Un dettaglio finale sul conferimento di eventuali sacchetti protettivi della sorpresa interna: di solito sono in plastica ed è il bidone omonimo quello dove buttarli. Ma se ci sembra che il materiale sia un misto o non siamo certi della composizione, lo possiamo conferire nel bidone del secco residuo, per non sbagliare.

 

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