
Dolore a schiena o fianchi, perché è bene preoccuparsi (www.greenstyle.it)
Fondamentale riconoscere i sintomi e conoscere le nuove strategie terapeutiche per affrontare efficacemente questa malattia.
Il tumore del rene rappresenta una patologia oncologica significativa che colpisce circa il 3% di tutti i casi tumorali, con una prevalenza maggiore nei paesi occidentali. Grazie ai progressi tecnologici, la diagnosi precoce è ormai più frequente, consentendo interventi tempestivi e maggiori possibilità di cura. Tuttavia, è fondamentale riconoscere i sintomi e conoscere le nuove strategie terapeutiche per affrontare efficacemente questa malattia.
Cause, fattori di rischio e prevenzione del tumore renale
Il tumore al rene nasce dalla proliferazione anomala delle cellule che costituiscono i tubuli renali, dovuta a mutazioni del DNA che ne alterano il controllo della crescita. Se non trattato precocemente, può diffondersi ad altri organi generando metastasi, complicando notevolmente la prognosi.

Nonostante non si conoscano ancora con certezza le cause dirette, sono stati individuati diversi fattori di rischio correlati allo sviluppo della neoplasia renale. Tra questi, lo stile di vita gioca un ruolo cruciale: il fumo di sigaretta, l’obesità e la presenza di malattie croniche come diabete e ipertensione aumentano significativamente la probabilità di ammalarsi. Anche l’età e il sesso sono elementi da considerare, poiché la patologia è più comune negli uomini sopra i 50 anni. Infine, l’esposizione a sostanze chimiche pericolose come amianto e cadmio, soprattutto in ambito lavorativo, contribuisce al rischio oncologico.
La prevenzione primaria resta limitata, ma la raccomandazione principale è quella di adottare uno stile di vita sano: smettere di fumare, mantenere un peso corporeo adeguato e seguire una dieta equilibrata sono misure fondamentali per ridurre l’incidenza del tumore renale.
Uno degli aspetti più critici del tumore renale è la sua natura spesso silente nelle fasi iniziali. I sintomi tendono a manifestarsi solo quando la malattia è già in uno stadio avanzato. I segnali più comuni includono:
- Ematuria, ovvero la presenza di sangue nelle urine;
- Dolore localizzato alla schiena o al fianco;
- Noduli o gonfiori palpabili nella zona lombare;
- Perdita ingiustificata di peso e appetito;
- Affaticamento, febbre persistente e sudorazioni notturne;
- Ipertensione arteriosa e varicocele nei pazienti maschi;
- Dolori ossei, segnale di possibile metastasi.
La diagnosi spesso avviene in modo incidentale, durante esami eseguiti per altre patologie, in circa il 60% dei casi. Quando si sospetta la presenza di un tumore renale, il percorso diagnostico si avvale di strumenti di imaging avanzati e analisi specifiche.
Gli esami più utilizzati sono:
- Ecografia addominale, esame non invasivo utile a identificare masse solide e anomalie renali;
- Tomografia computerizzata (TC), che permette di rilevare anche lesioni di dimensioni molto ridotte e di valutare i rapporti con le strutture circostanti;
- Risonanza magnetica (RM), indicata per approfondire la valutazione delle vie urinarie e delle eventuali dilatazioni patologiche;
- Agobiopsia percutanea, in casi selezionati, consente un esame istologico mirato per definire la natura e l’aggressività del tumore.
La continua evoluzione tecnologica in campo diagnostico, inclusa la medicina nucleare e l’analisi genetica, ha migliorato la precisione della stadiazione e la personalizzazione del trattamento.