
Ridurre il girovita e dire addio ai chili di troppo, ma soprattutto vivere in salute il più a lungo possibile. Il regime alimentare noto come “dieta del digiuno”, o “dieta mima digiuno”, si propone di ottenere entrambi gli obiettivi e produce effetti sia rigenerativi sia protettivi.
Si tratta di un regime alimentare basato sul consumo di determinati alimenti e su uno schema mensile abbastanza preciso, messo a punto da un gruppo di scienziati capeggiati da Valter Longo dell’Istituto di Longevità della University of Southern California, responsabile del programma di ricerca “Oncologia & Longevità” presso l’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) di Milano.
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Non si attua un digiuno vero e proprio, ma è necessario seguire una dieta non continuativa che, secondo gli studiosi, è in grado di rallentare l’invecchiamento e di promuovere la rigenerazione cellulare, potenziando il sistema immunitario: anche se praticata solo 5 giorni al mese e ogni 3 o 6 mesi, i suoi benefici sono a lungo termine, sia per quanto riguarda il peso-forma sia la longevità.
Benefici
Prima di passare in rassegna i benefici di questo schema alimentare, è doveroso fare una premessa: per intraprendere qualsiasi dieta è necessario consultarsi con il proprio medico, il quale saprà indicare eventuali analisi di controllo e valuterà le effettive condizioni fisiche del suo paziente per scongiurare conseguenze spiacevoli.
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È anche necessario precisare che praticare il vero digiuno, ad esempio saltando completamente i pasti, non solo non garantisce benefici ma a lungo andare può rappresentare un rischio per la salute.
Secondo Longo e il suo team, la dieta del digiuno intrapresa scrupolosamente e sotto controllo medico aiuta a ridurre alcuni fattori di rischio relativi al diabete, alle patologie cardiovascolari e oncologiche. A beneficiarne sono anche il sistema immunitario e nervoso, così come le aspettative di vita.
Schema e apporto calorico
Il regime alimentare consigliato prevede una riduzione calorica quotidiana che varia tra il 34% e il 54% rispetto al normale, ottenuta osservando la dieta 5 giorni consecutivi ogni 3 o 6 mesi.
L’apporto calorico complessivo del primo giorno dovrebbe provenire in percentuale differente dalle proteine (11-14%), dai carboidrati(42-43%), dai grassi (46%), per un totale di circa 1.000 calorie. A subire restrizioni, quindi, sono soprattutto le proteine, mentre carboidrati e grassi non sono demonizzati come nelle diete più comuni.
Nei restanti quattro giorni le calorie assunte calano fino a 750 complessive, provenienti in minima parte dalle proteine (9%) e in misura maggiore dai carboidrati e dai grassi (rispettivamente 47% e 44%).
Alimenti concessi e vietati
L’apporto proteico dovrebbe provenire soprattutto dal pesce (specialmente quello ricco di Omega 3) e dai legumi (fagioli, lenticchie, piselli), mentre per quanto riguarda i carboidrati sono da preferire gli alimenti a base di cereali integrali. Da eliminare, invece, sono gli alimenti di origine animale come la carne, i formaggi e le uova.
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Via libera agli ortaggi, alla frutta secca ricca di acidi grassi essenziali e proteine (mandorle, nocciole, noci) e all’olio d’oliva come condimento. Da limitare notevolmente sono anche gli zuccheri, consumando poca frutta fresca.
Esempio
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Qui di seguito un esempio standard della dieta del digiuno suddivisa in quattro pasti giornalieri:
- colazione: una tazza di tè più una barretta di cereali integrali;
- snack: una manciata di noci e uvetta;
- pranzo: pesce (100 gr) più una porzione di verdure crude o cotte condite con un cucchiaio d’olio d’oliva e succo di limone a piacere;
- cena: minestrone o passato di verdura, 3 olive e un pacchetto di crackers integrali oppure chips di cavolo nero.