
Pericolo nei dentifrici: ci sono metalli pesanti - greenstyle.it
Un’analisi su 20 dentifrici ha prodotto risultati sconvolgenti: c’è piombo e arsenico. Possono essere davvero pericolosi?
Negli ultimi anni, l’attenzione verso la salute e la sicurezza dei prodotti di uso quotidiano è cresciuta esponenzialmente. Uno degli ambiti più scrutinati è quello dei cosmetici e dei prodotti per l’igiene personale, tra cui i dentifrici. Recentemente, un’indagine ha rivelato quanto possa essere insidiosa la composizione di questi prodotti che utilizziamo quotidianamente per mantenere la nostra igiene orale. Sono stati testati venti dentifrici di marchi famosi e di grande distribuzione, da Colgate a Oral-B, per scoprire la presenza di sostanze potenzialmente nocive. I risultati sono allarmanti e sollevano interrogativi sulle pratiche di produzione e sulla regolamentazione in materia di sicurezza.
Metalli pesanti nei dentifrici: il pericolo che incombe
La nostra indagine ha rivelato la presenza di metalli pesanti come piombo, arsenico, mercurio e cadmio, tutti noti per il loro potenziale cancerogeno. La contaminazione di questi metalli nei dentifrici non è un fenomeno isolato, ma è il risultato di processi di produzione e di ingredienti di origine minerale. In alcuni casi, la contaminazione può derivare anche dalla plastica dei tubetti stessi. È importante sottolineare che, sebbene le concentrazioni di questi metalli pesanti siano inferiori ai limiti stabiliti dalle normative europee, nessun dentifricio analizzato è risultato completamente privo di contaminanti.
In particolare, tutti i dentifrici testati contenevano almeno una traccia di piombo, e in alcuni campioni sono stati rinvenuti fino a quattro metalli pesanti contemporaneamente. Questa scoperta ha sollevato preoccupazioni sul fatto che l’uso quotidiano di questi prodotti possa portare a un accumulo di sostanze tossiche nel nostro organismo. È stato anche messo in evidenza che, mentre il limite per metalli come cadmio e arsenico è fissato a cento volte il limite di sicurezza, i dentifrici potrebbero necessitare di normative più severe a causa della loro natura di prodotto che viene parzialmente ingerito.

Un altro componente controverso emerso dai test è il biossido di titanio. Sebbene sia ancora consentito nei cosmetici, è stato vietato dall’Unione Europea in tutti i prodotti alimentari a partire da agosto 2022, a causa delle sue potenziali tossicità. I dentifrici che contenevano questo additivo sono stati penalizzati nella nostra analisi, e tra questi troviamo marchi noti come Conad, Marvis e Esselunga.
Un’altra sostanza che ha attirato l’attenzione è il fenossietanolo, un conservante comunemente utilizzato nei cosmetici, ma sempre più criticato per i suoi effetti potenzialmente dannosi. In Europa, la concentrazione massima consentita in un prodotto pronto all’uso è dell’1%, ma per i prodotti destinati ai bambini sono emerse richieste di abbassare questo limite a 0,4%. Questa sostanza ha contribuito a penalizzare i dentifrici Smart di Esselunga e Biorepair, che hanno ricevuto punteggi mediocri per la loro composizione.
Necessità di maggiore trasparenza
La nostra indagine ha quindi portato alla luce non solo la contaminazione da metalli pesanti, ma anche la presenza di ingredienti che, pur essendo comuni nei dentifrici, sollevano interrogativi sulla loro sicurezza a lungo termine. Tra i dentifrici più penalizzati, troviamo l’Essentiae Lab Total Care di Conad e il Marvis Classic Strong Mint, entrambi classificati come “mediocri”. Al fondo della classifica si trova il dentifricio Smart di Esselunga, con un punteggio scarso, a causa della presenza di sostanze problematiche.
Questi risultati evidenziano la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei produttori di dentifrici. È fondamentale che i consumatori siano informati sui componenti dei prodotti che utilizzano quotidianamente e che le normative vengano aggiornate per garantire un’adeguata protezione della salute pubblica.