
La polizia può multarti senza fermarti -greenstyle.it
Una rete digitale collegata al Ministero dell’Interno trasforma i controlli su strada: più informazioni in tempo reale, nuove tecnologie per identificare infrazioni.
Dal 1° giugno 2025 cambiano le regole del gioco per gli automobilisti italiani. Il Ministero dell’Interno ha ufficializzato l’attivazione del CED, il Centro Elaborazione Dati, uno strumento tecnologico che fornisce alle forze dell’ordine un accesso istantaneo a una vasta banca dati attraverso un semplice inserimento di targa. Senza bisogno di fermare i veicoli, gli agenti potranno verificare assicurazione, revisione, fermi amministrativi e altre informazioni chiave. Un’evoluzione che promette di rendere i controlli più discreti ma anche molto più capillari.
Controlli invisibili grazie ai dispositivi mobili collegati al CED
Con il CED attivo, ogni pattuglia potrà interrogare il sistema direttamente dal proprio terminale portatile. Il controllo inizia con la lettura della targa e termina in pochi secondi con un elenco completo delle informazioni disponibili per quel veicolo. Nessun contatto diretto con il conducente, nessuna sosta, nessun rallentamento della circolazione. L’agente può agire in silenzio, lasciando che sia il sistema a raccogliere dati, segnalare anomalie e avviare le procedure in caso di infrazione.
Il cambiamento è anche culturale. Sapere di poter essere controllati in ogni momento, senza accorgersene, modifica la percezione della presenza delle forze dell’ordine. Si rafforza il principio di deterrenza, scoraggiando comportamenti irregolari alla guida. Chi circola con revisione scaduta o assicurazione non valida rischia di essere segnalato senza nemmeno incrociare lo sguardo di un agente.

Il sistema è già pienamente integrato con gli archivi del Ministero, e questo consente un controllo continuo, automatico e incrociato dei dati. A ogni targa può corrispondere un alert, che sarà notificato in tempo reale alla pattuglia più vicina. Un controllo, quindi, che non ha più bisogno dell’occhio umano per scoprire l’irregolarità.
Tutor 3.0: più che autovelox, veri occhi digitali della strada
Il nuovo CED dialoga direttamente con i Tutor 3.0, una versione potenziata dei noti sistemi di controllo della velocità media introdotti nel 2005. I nuovi Tutor, dotati di intelligenza artificiale e visione computerizzata, possono identificare i veicoli in condizioni critiche – pioggia, nebbia, notte – e confrontare i dati raccolti in ingresso e in uscita su tratti autostradali sorvegliati.
Il sistema registra l’immagine del mezzo e il tempo di percorrenza. Se i calcoli rilevano un eccesso di velocità, viene avviata la procedura automatica di sanzione. In caso contrario, i dati vengono cancellati. Tutto questo avviene senza margine di errore umano e in pochi secondi.
I Tutor 3.0 non si fermano alla velocità. Possono anche verificare i sorpassi vietati dei mezzi pesanti, il sovraccarico dei veicoli, il transito in senso contrario (soprattutto nelle gallerie) e perfino il trasporto non autorizzato di merci pericolose. Ogni evento viene segnalato direttamente al CED, che lo collega alla targa e invia le segnalazioni agli organi competenti.
Un’altra funzione chiave è la verifica dei tachigrafi: grazie a questa tecnologia, le autorità possono sapere se un camionista ha rispettato i tempi di guida e di riposo, requisito essenziale per la sicurezza stradale. E con il nuovo modulo anti-elusione del pedaggio, sarà possibile rilevare chi evita il pagamento delle tariffe autostradali, segnalando il comportamento in tempo reale.
In questo scenario, il guidatore non è più osservato solo dal bordo della strada. È il sistema stesso a guardarlo da lontano, in modo continuo e silenzioso. Chi guida in regola non noterà cambiamenti evidenti. Chi invece ha qualcosa da nascondere, scoprirà presto che non c’è più spazio per gli errori.