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Coronavirus, a rischio la fornitura di frutta e verdura in Europa?

Il coronavirus potrebbe mettere a rischio la fornitura di frutta e verdura in Europa: la Commissione Europea vaglia l'apertura di corsie verdi.

Coronavirus, a rischio la fornitura di frutta e verdura in Europa?

Fonte immagine: Pixabay

L’Europa rischia uno stop alla fornitura di frutta e verdura a causa della diffusione del coronavirus. È quanto suggerisce un’analisi pubblicata sul Corriere della Sera, pronta a sottolineare come il blocco agli spostamenti potrebbe limitare sensibilmente la disponibilità di vegetali freschi sulla piccola e grande distribuzione. Un’ipotesi che potrebbe ben presto tramutarsi in realtà, se la pandemia dovesse protrarsi ancora per molte settimane.

La principale ragione, così come già accennato, è relativa allo stop agli spostamenti. Sebbene ogni nazione europea abbia imposto regole diverse per i transiti merci e i movimenti a scopo lavorativo, vi è un problema di approvvigionamento continentale, dovuto al fatto che gli scambi tra Paesi UE sono sempre più limitati. Molte nazioni non possono godere di un’autosufficienza nella produzione di frutta e verdura e, in assenza dell’importazione dai Paesi vicini, si rischia che i supermercati ne rimangano sprovvisti. Ancora, potrebbero esservi gravi danni in termini di export con le nazioni extra-europee, un mercato che ogni anno tocca un giro di affari di 138 miliardi di euro.

Questa tendenza viene confermata da Coldiretti: lo stop agli spostamenti all’interno dell’Unione Europea comporterà la riduzione di un milione di lavoratori stagionali agricoli. In particolare, a sentire maggiormente il peso di questa carenza di lavoratori potrebbero essere Italia, Francia e Spagna, ovvero le nazioni che prima raggiungeranno il pieno della fase di coltivazione e raccolta dato il loro clima mediterraneo. L’Italia rischia di perdere 107.591 stagionali rumeni, 35.013 marocchini e 34.043 indiani, a cui si aggiungono anche agricoltori albanesi, senegalesi, polacchi, tunisini, bulgari, macedoni e pakistani.

Al vaglio della Commissione Europea vi è l’istituzione di alcune “corsie verdi” alle frontiere, con passaggi di 15 minuti, per garantire il trasporto proprio di frutta e verdura. Questa garanzia potrebbe essere estesa anche ad altri prodotti necessari al settore agricolo e dell’allevamento, come mangimi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari.

In merito alla distribuzione all’interno dell’Italia durante l’epidemia da coronavirus, Cia-Agricoltori richiede delle misure straordinarie per incentivare reddito e lavoro, come speciali voucher per gli stagionali. Federalimentare sottolinea come il settore alimentare italiano sia in grado di raggiungere l’autosufficienza per evitare che gli scaffali dei supermercati rimangano vuoti, tuttavia servono delle misure idonee per incentivare e proteggere proprio la produzione tricolore, in un momento così complesso per lo Stivale.

Fonte: Corriere della Sera

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