Greenstyle Mobilità Auto Colonnina ricarica auto in casa: come si installa, come funziona e il costo

Colonnina ricarica auto in casa: come si installa, come funziona e il costo

La colonnina di ricarica auto a casa è una soluzione utile per ovviare all'assenza di punti di ricarica pubblici: come funziona e costi.

Colonnina ricarica auto in casa: come si installa, come funziona e il costo

Fonte immagine: Pixabay

La colonnina di ricarica auto in casa rappresenta una necessità che, soprattutto nei prossimi anni, coinvolgerà moltissime famiglie. Alla crescente popolarità delle auto elettriche non corrisponde ancora un adeguato sviluppo dei punti di collegamento pubblici. E per non rischiare di rimanere a secco con l’autonomia, in molti si trovano costretti a installare stazioni di ricarica domestiche per ovviare all’assenza di altre alternative.

Ma come si installano le colonnine di ricarica private, come funziona l’impianto e, soprattutto, quanto costa?

Cosa è una colonnina di ricarica

Colonnina ricarica auto

Per colonnina di ricarica si intende un apposito dispositivo – solitamente installato sul bordo stradale, in concomitanza dei parcheggi auto – pensato per l’alimentazione delle batterie delle auto elettriche. In altre parole, si tratta dell’analogo elettrico delle postazioni di rifornimento carburante per i motori termici, seppur dalle dimensioni decisamente più contenute.

Il collegamento alla vettura avviene tramite un apposito cavo, solitamente messo a disposizione dal produttore dell’automobile, con i tempi di recupero della piena autonomia variabili. Molto dipende dalla potenza erogata dalla stessa colonnina, così come dalla compatibilità con il veicolo a propria disposizione.

Quando si parla di colonnine di ricarica, alla mente balzano perlopiù gli impianti installati sulle strade pubbliche, gestiti quasi sempre da grandi multinazionali. Non tutti però sono a conoscenza della possibilità di installare colonnine private, ad esempio a disposizione di tutti i condomini di un palazzo o direttamente a muro per le abitazioni unifamiliari. Ma quali sono le differenze con le versioni stradali e, soprattutto, i costi?

Colonnina stradale

Ricarica auto elettrica

Le colonnine di ricarica stradali stanno diventano sempre più diffuse su tutto lo Stivale, con una prevalenza soprattutto nei centri urbani. Oggi rappresentano l’alternativa di punta per poter recuperare l’autonomia dell’automobile in proprio possesso, poiché generalmente più veloci rispetto ai collegamenti domestici.

Non tutte le colonnine di strada sono però uguali, poiché molto dipende dalla potenza massima erogata. Maggiore è infatti la potenza erogata, minori sono i tempi d’attesa per il recupero totale dell’autonomia. In linea generale, per le colonnine pubbliche si identificano:

  • Colonnine a ricarica lenta: supportano fino a un massimo di 7.4 kW;
  • Colonnine a ricarica accelerata: sono compatibili con vetture comprese tra i 7.4 e i 22 kW;
  • Colonnine a ricarica veloce: possono alimentare auto compatibili con un potenza tra i 22 e i 50 kW;
  • Colonnine a ricarica ultraveloce: supportano una potenza massima superiore ai 50 kW.

Come già accennato, è necessario però verificare gli standard compatibili per la propria vettura, poiché non tutte le auto elettriche supportano la ricarica veloce e ultraveloce. In ogni caso, questi dispositivi sono in grado di regolare automaticamente la potenza di erogazione in base alla vettura collegata.

Colonnina domestica

Colonnina di ricarica a casa

A livello domestico, ovvero tramite l’installazione di colonnine private, la situazione appare leggermente più complessa. Innanzitutto, esistono due tipologie principali di dispositivi:

  • Wallbox: punti d’accesso a muro, installati quindi sulle pareti interne del garage o esterne all’abitazione, pensati per il collegamento diretto delle vetture;
  • Colonnine da posteggio: predisposte nei giardini, soluzione questa popolare a livello condominiale.

Vi è poi da tenere in considerazione la massima potenza erogabile. Se la wallbox viene ad esempio collegata al comune impianto domestico – ovvero quello da 3 kW – potrebbero rendersi necessarie anche 5-6 ore di collegamento per poter recuperare l’autonomia perduta della vettura. Fortunatamente, oggi molti operatori energetici offrono soluzioni fino a 7.4 kW, che consentono un processo di carica attorno alle 2-3 ore.

Le colonnine condominiali possono invece arrivare a supportare la carica veloce, tramite un adeguamento dell’impianto: la capacità massima solitamente erogata è di 22 kW. A volte sono presenti anche in villette unifamiliari o bifamiliari

Come si installa una colonnina di ricarica in casa

Ricarica auto

La colonnina di ricarica auto in casa viene normalmente installata da aziende specializzate, in particolare i fornitori di energia, che si preoccupano dell’adeguamento dell’impianto e dell’installazione dei punti d’accesso. La società preposta sceglierà la soluzione più indicata per le esigenze del cliente – ad esempio la classica presa monofasica da 3 kW, la wallbox da 7.4 oppure la colonnina vera e propria fino a 22 kW – e si occuperà anche di adeguamento contrattuale e tariffario per la bolletta elettrica.

A livello pratico, potrebbero essere necessari lavori di muratura e cablaggio, piccoli scavi in giardino per posizionare i condotti e i cavi che alimenteranno la colonnina, con la possibile sostituzione di contatori e quadri elettrici domestici.

Quanto costa l’impianto

I costi dell’impianto di ricarica possono essere molto variabili, poiché dipendono dall’estensione dei lavori di adeguamento dell’impianto stesso, dalla possibilità di accedere ad eventuali bonus statali e da eventuali promozioni offerte dall’operatore energetico scelto.

Una classica wallbox potrebbe richiedere un intervento tra i 900 e i 1.500 euro, mentre una colonnina condominiale può raggiungere o superare i 3.000 euro.

Quanto spazio occupa la struttura

Lo spazio occupato da una colonnina di ricarica auto da casa è solitamente esiguo, tanto da non dover richiedere grandi cambiamenti all’interno del garage oppure modifiche sostanziali del proprio giardino. In linea generale:

  • Wallbox: occupano pochissimo spazio, anche perché generalmente installate sulle pareti. Di norma presentano una superficie frontale grande pressoché come un foglio A4, per meno di dieci centimetri di spessore. Il discorso però cambia se si decide anche di installare un piccolo sistema di accumulo a batteria collegato alla wallbox, per poter caricare la vettura anche in caso di blackout o accelerare il processo di ricarica;
  • Colonnine da esterni: hanno dimensioni di poco più piccole rispetto ai comuni punti di ricarica pubblici.

Esistono bonus per le colonnine domestiche?

Fortunatamente, per aggiornare il proprio impianto elettrico e installare wallbox o colonnine di ricarica oggi si può approfittare di alcuni sconti. Ad esempio, la Legge di Bilancio del 2021 – già ribattezzata Superbonus – ha incluso alcuni incentivi rivolti all’adeguamento degli impianti.

Questo bonus prevede una detrazione fino a 3.000 euro per l’aumento della potenza del contatore fino a 7 kW, l’installazione della colonnina in una porzione del palazzo non accessibile al pubblico e una potenza di erogazione massima inferiore ai 22 kW.

Colonnina di ricarica in casa: quando è davvero green?

Pannelli solari

Nell’immaginario comune, le auto elettriche rimandano a un concetto di mobilità green e pulita. Non a caso, essendo prive di tubo di scappamento, queste vetture non producono emissioni di CO2, metalli pesanti e altri inquinanti durante il loro utilizzo. Tuttavia questa credenza è spesso fuorviante, poiché per essere davvero amiche dell’ambiente queste automobili devono essere collegate a fonti energetiche ecologiche.

Scegliendo colonnine alimentate da energia generata da fonti fossili – come il carbone, il petrolio o i termovalorizzatori – gran parte dei vantaggi dell’auto elettrica vengono perduti. Si continua infatti a emettere anidride carbonica, quella necessaria per produrre l’energia richiesta, così come a contribuire all’emissione di altri inquinanti.

Per la colonnina di ricarica in casa, può essere quindi utile installare contestualmente un piccolo impianto rinnovabile, come ad esempio predisponendo pannelli solari. In questo caso, tuttavia, sarà necessario includere anche un gruppo d’accumulo a batteria, per poter ricaricare l’auto anche durante i blackout oppure quando le condizioni meteorologiche appaiono particolarmente avverse.

Compatibilità e costi

Bolletta

Quasi la totalità di tutte le automobili elettriche oggi in circolazione risultano pienamente compatibili con colonnine di ricarica a casa, data la loro capacità di adattarsi velocemente alla potenza erogata.

Per un impianto da 3 kW, si stima un costo di circa 25 o 30 centesimi a kWh, quindi con poco più di un euro si ottiene un’autonomia sufficiente per 40-50 chilometri di viaggio. Le tariffe sono ben diverse per le colonnine di ricarica veloce, come quelle installate a livello stradale e pubblicamente accessibili, che potrebbero richiedere dalle 10 alle 35 euro per una ricarica completa.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Mobilità sostenibile: quali sono i mezzi di trasporto verdi?
Mobilità

Il tema della mobilità sostenibile è uno dei più dibattuti, in quanto rappresenta la base delle città verdi. Se infatti ambiente ed ecologia sono argomenti discussi a livello internazionale, anche i piccoli comuni e le grandi metropoli ne parlano. E i mezzi di trasporto green diventano parte di una strategia per ridurre le emissioni di CO2, ma anche risparmiare sui costi del carburante.