I ceci sono i semi di una pianta erbacea, il Cicer Arietinum, della famiglia delle Fabacceae e dell’ordine delle Leguminosae. Si tratta di una pianta annuale che cresce anche in terreni secchi e aridi, perché l’apparato radicale si sviluppa in gran profondità. È una coltivazione originaria dell’Asia occidentale: già in tempi antichi però è stata importata in Europa.
La pianta esiste solo come specie da coltura, in altre parole non è diffusa come varietà allo stato selvatico.
Ceci: diffusione e coltivazione
I ceci sono tra i legumi più noti e utilizzati al mondo, più ampio è l’uso solo dei fagioli e dei piselli: in Italia, però, solo in tempi recenti il loro consumo è aumentato. I semi di questa leguminosa sono distinguibili in due categorie in dipendenza del loro calibro: le varietà a seme piccolo sono note e particolarmente apprezzate nel mercato medio orientale e in India, mentre quelle che hanno seme più grosso sono preferite in Italia, Spagna e Nord-Africa. In queste aree, i ceci sono perlopiù consumati interi, più che essiccati e ridotti in farina, e questo è il motivo per il quale è maggiormente diffusa la coltura delle varietà seme medio-grande.
In Italia la coltivazione dei ceci è poco presente: la superficie dedicata è inferiore a 4.000 ettari e limita alle regioni meridionali ed alle Isole maggiori, Sicilia e Sardegna. La semina avviene ogni anno nel corso del periodo invernale, in particolare verso la fine di febbraio quando è scongiurato il pericolo di gelate. La raccolta avviene tra luglio e agosto e si fa, in genere,
estirpando le piante a mano per poi lasciarle essiccare in campo prima di procedere alla sgranatura.
Valori nutrizionali e calorie dei ceci
I ceci sono legumi che possono essere consumati solo dopo essiccazione: il seme secco è piuttosto calorico e 100 grammi apportano ben 320 Kcal. Per il consumo è necessario procedere all’ammollo in acqua fredda per almeno 12 ore. Vediamo i valori nutrizionali relativi a 100 grammi di ceci bolliti:
Il contenuto in macro nutrienti, ossia carboidrati, grassi e proteine, è più equilibrato rispetto a quello degli altri legumi e è così distribuito: 6.3% di grassi, 46.9% di carboidrati, 20.9% di proteine e 13.6% di fibre alimentari.
I ceci sono una buona fonte di vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), di vitamina C ed E e di sali minerali, soprattutto calcio, ferro, magnesio e fosforo.
Questi legumi sono ricchi di saponine, delle molecole complesse che formano dei composti insolubili con il colesterolo e altri lipidi, contribuendo così a diminuire i livelli di questi grassi nel sangue.
Come cucinare e consumare al meglio i ceci
I ceci come tali vengono utilizzati, soprattutto al Sud Italia, per condire la pasta o in zuppe e minestre. In Liguria, invece, è molto diffuso l’uso della farina di ceci, ottenuta per macinazione dei semi essiccati per la preparazione della famosa farinata.
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L’emergere di culture alimentari veg ha reso più diffuso l’uso della farina di questo legume, che viene utilizzata per la preparazione di frittate vegane o aggiunta alla farina di grano duro per la preparazione della pasta. In quest’ultimo caso lo scopo è quello di aumentare l’apporto di proteine della dieta e favorire il mantenimento dell’equilibrio nutrizionale. La farina di ceci è anche ricca di calcio e ferro: chi segue un regime alimentare veg deve prestare attenzione alle fonti alternative di questi minerali tradizionalmente assunti con latte, latticini e carne.