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Cartamo: come si coltiva questa pianta amica della salute

Il cartamo è conosciuto ai più come falso zafferano o zafferanone, per via della sua intensa colorazione gialla e per gli usi in cucina analoghi a quelli della vera spezia. Ma non è tutto, poiché questa pianta è nota anche come erba tintoria, per colorare i tessuti di giallo, o anche come soluzione per arricchire il terreno di sostanze nutritive. Ma come si coltiva questo vegetale, allo scopo di rendere più vivace un giardino oppure abbellire un grande terrazzo?

Cartamo: come si coltiva questa pianta amica della salute

Fonte immagine: Pixabay

Quella del cartamo non è soltanto una pianta conosciuta in erboristeria, per le sue proprietà benefiche per l’organismo, ma anche e soprattutto una varietà ottima da coltivare per rendere più vivaci giardini e balconi. Con la loro piena colorazione tra il giallo e il rosso, i fiori di cartamo sono infatti ideali per abbellire le aree verdi durante la primavera, con dei piccoli cespugli che non passeranno di certo inosservati.

Ed è proprio per le gradazioni che assumono i fiori, e per la loro forma, che questa pianta viene anche comunemente chiamata come zafferanone oppure falso zafferano. Ma come si coltiva il cartamo, una pianta davvero amica della salute?

La pianta di cartamo si adatta senza troppa difficoltà al clima mediterraneo, tuttavia per la sua coltivazione bisogna avere a disposizione degli spazi adeguati: se le condizioni sono favorevoli, questo vegetale può raggiungere i due metri d’altezza e sviluppare delle radici molto profonde.

Per questa ragione, prima di procedere con la coltivazione, è indicato chiedere un parere al proprio vivaio di fiducia. Di seguito, tutte le informazioni utili su questa caratteristica pianta.

Cosa è il cartamo

Cartamo, fiori

Il cartamo – il cui nome botanico è Carthamus tinctorius – è una pianta angiosperma appartenente alla famiglia delle Asteraceae. La definizione di “tinctorius” non è affatto casuale: lo zafferanone, così come viene comunemente chiamata la pianta, appartiene infatti al gruppo delle erbe tintorie.

In tempi non troppo lontani, ma anche oggi per gli appassionati, veniva infatti usata per tingere di giallo e arancione tessuti naturali come il cotone. Oggi questa specie è molto coltivata in agricoltura biologica, per ricavare il suo prezioso olio dalle proprietà utili per l’organismo.

Il cartamo si caratterizza per un aspetto cespuglioso e altezze che possono raggiungere gli 1.5 metri – anche i 2 in condizioni particolarmente favorevoli. I fusti sono eretti e presentano rami nella parte apicale, nonché ricoperti di foglie ovali e allungate, leggermente coriacee e di intensa colorazione verde.

I fiori sono invece dei capolini tondi, protetti da brattee spinose, che presentano centinaia di filamenti di colore giallo oppure arancione, spesso con intense sfumature verso il rosso.

Una delle caratteristiche principali del cartamo è rappresentata dalle sue radici che, oltre a essere fittonanti, scendono in profondità nel terreno e raggiungere anche i due metri nel suolo o, in casi rari, sfiorare anche i quattro. Oltre a essere una bella pianta ornamentale, il cartamo è coltivato anche per i suoi numerosi usi:

  • dalla pianta si ricava un olio molto utile per l’organismo, poiché ricco di acido oleico – è l’olio che ne contiene di più in assoluto – e numerose vitamine. In ambito alimentare, questo olio è spesso scelto per la produzione di derivati del cioccolato, come le creme spalmabili;
  • il cartamo è usato anche in ambito artistico, sia per i suoi pigmenti che per l’olio, scelto per garantire un’asciugatura più naturale e duratura dei colori;
  • come già accennato, i pigmenti in passato venivano utilizzati anche per tingere i tessuti, in particolare il colore, ottenendo una piena colorazione gialla;
  • proprio poiché viene chiamato zafferanone, il cartamo viene impiegato come alternativa economica proprio allo zafferano. Non presenta un sapore intenso, ma lascia una buona colorazione sulle pietanze, come ad esempio il riso;
  • con gli estratti della pianta, infine, si realizzano anche tisane depurative per l’organismo.

Benefici del cartamo per la salute

È soprattutto l’olio di cartamo a rappresentare un valido alleato per la salute, grazie al suo concentrato di principi nutritivi benefici per l’organismo. Contiene infatti carotenoidi, acidi grassi insaturi e polinsaturi, omega 3 e omega 6 e un nutrito gruppo di vitamine.

In particolare la E e la K, con forte effetto antiossidante, ma anche moltissime del gruppo B. In linea generare, i principi attivi contenuti nella pianta e nel suo olio potrebbero essere utili per:

  • Apparato cardiovascolare: aiuta la normale circolazione del sangue e può proteggere le pareti di vene e arterie;
  • Colesterolo: le proprietà contenute nell’olio possono essere utili nella riduzione del colesterolo cattivo, incentivando invece la produzione di quello buono;
  • Ipertensione: alcune sostanze contenute nell’olio e negli altri estratti della pianta aiutano a regolare la pressione arteriosa, evitando che si innalzi troppo;
  • Protezione dei tessuti: l’olio di cartamo è anche considerato un rimedio naturale dal forte effetto antiossidante, grazie alla vitamina E. Quest’ultima contrasta l’azione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. E non protegge soltanto i tessuti degli organi interni, ma anche la pelle, rendendola più morbida ed elastica, con un vero e proprio effetto anti-age, le unghie e i capelli.

Coltivazione del cartamo in vaso oppure in giardino

Cartamo, fiore

Il cartamo è una pianta che può essere facilmente coltivata in giardino oppure in vaso, anche se questa seconda modalità non risulta particolarmente frequente. Questo perché, oltre all’altezza importante della pianta, le radici hanno bisogno di un terreno profondo per potersi sviluppare correttamente.

Prima di procedere con la coltivazione, è necessario però assicurare alcune necessità alla pianta.

Necessità della pianta

Per poter crescere rigogliosa, per colorare le nostre aree verdi, è necessario assicurare alla pianta di cartamo alcune importanti condizioni:

  • Clima: la pianta predilige il clima mediterraneo, tendente al caldo. Raggiunge infatti il massimo della crescita attorno ai 20-25 gradi, mentre soffre già al di sotto dei 15 gradi. Non sopporta invece le gelate improvvise e, sotto ai 5 gradi, il cartamo rischia di morire;
  • Terreno: il cartamo è una pianta abbastanza rustica e, per questa ragione, si adatta facilmente a diverse tipologie di terreno. Può adattarsi sia a terricci morbidi che suoli argillosi, purché sufficientemente profondi per garantire un corretto sviluppo delle radici;
  • Esposizione: la pianta ama l’esposizione diretta al sole, anche nei periodi di maggiore irrorazione dell’anno;
  • Annaffiature: poiché le radici sono in grado di scendere in profondità nel terreno, il cartamo non è una specie particolarmente avida di acqua e di umidità. In primavera possono bastare le comuni precipitazioni, in estate può essere utile annaffiare più di frequente, preferendo la mattina o la tarda sera affinché l’acqua non evapori subito dal terreno.

Coltivazione in vaso e in giardino

Cartamo, spine

Come già accennato, il cartamo può essere facilmente coltivato in giardino oppure in vaso. Questa seconda modalità non è molto diffusa, poiché non assicura un completo sviluppo delle radici, quindi si otterranno delle piantine più deboli e poco sviluppate in altezza.

In ogni caso, sul fondo è bene predisporre un letto di ghiaia e cocci, affinché vi sia un buon deflusso dell’acqua. In pieno campo, invece, non sono necessarie grandi operazioni: il cartamo, infatti, arricchisce il terreno stesso di ottime sostanze nutritive.

La coltivazione avviene per semina, da effettuare già entro la fine di febbraio, separando piccoli gruppi di semi di circa una cinquantina di centimetri, affinché le piante abbiano spazio sufficiente per svilupparsi.

Non appena spuntano i germogli, è utile rimuovere quelli più deboli, per evitare che troppe piante entrino in competizione fra di loro in aree molto ristrette.

Cura della pianta nel tempo

Cartamo giallo

Anche il cartamo, così come qualsiasi altra varietà coltivata, ha bisogno di alcune cure da ripetere nel tempo. Fra le più importanti, si ricordano:

  • Concimazione: anche se la pianta tende ad arricchire il terreno di sostanze nutritive, di tanto in tanto può essere utile concimare con del fertilizzante organico, come ad esempio del compost;
  • Potature: se il cartamo si sviluppa troppo, si possono rimuovere i rami più laterali o secchi, con delle cesoie sterili. Ancora, è possibile procedere alla cimatura delle piante;
  • Parassiti: è necessario procedere al controllo della ruggine delle piante, della mosca del cartamo e degli afidi, anche con rimedi naturali come l’olio di neem o il sapone molle potassico.

 

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