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Carne di pollo dal Brasile: UE vieterà le importazioni

L'Unione europea bloccherà le esportazioni della carne di pollo brasiliana dal Bfr, secondo il ministro dell'agricoltura del Paese: è polemica

Carne di pollo dal Brasile: UE vieterà le importazioni

L’Unione europea prevede di bloccare le importazioni della carne di pollo dal Brasile prodotta dalla Brf a causa dello scandalo della “carne fraca”. A un anno dall’operazione che aveva messo sotto choc l’intero Paese – e non solo, il ministro brasiliano dell’agricoltura Blairo Maggi ha dichiarato che l’industria del pollo del suo Paese, la seconda più grande al mondo, potrebbe essere parzialmente esclusa dall’Europa a seguito dello scandalo sulla sicurezza alimentare.

In una prossima riunione, la Commissione europea discuterà delle restrizioni sul Brf, il principale fornitore brasiliano di carne di pollo e anche alcuni altri produttori del Paese potrebbero dover affrontare limitazioni simili. Secondo quanto reso noto, il blocco potrebbe rimuovere tutti i permessi di esportazione del pollame da tutti gli impianti Bfr in Brasile, una misura che potrebbe costringere l’azienda a licenziare fino a 15 mila lavoratori. Secondo Maggi, si tratta di “una guerra commerciale”.

Si apprende da Reuters che, secondo il ministro dell’agricoltura brasiliano, l’Unione europea starebbe usando lo scandalo per mettere in pratica un divieto che nulla avrebbe a che fare con le problematiche sanitarie, che non avrebbero basi tecniche. La polemica nasce in seguito a una nuova indagine condotta dalla polizia federale brasiliana, che ha scoperto che i laboratori Brf e quelli accreditati hanno falsificato i risultati dei test per la salmonella sui campioni di carne di pollo. È stato così emesso un mandato di arresto temporaneo per l’ex amministratore delegato Pedro Faria come parte della cosiddetta Operazione Trapaca (trapaca significa imbroglio in portoghese).

Si ricorda che la prima fase dell’inchiesta aveva rivelato quella che in Brasile viene definita come l’operazione antisofisticazione più grande mai realizzata: l’indagine aveva portato alla luce una immensa attività di adulterazione che prevedeva l’utilizzo di prodotti chimici, inclusi acidi non consentiti per l’impiego alimentare, per mascherare la carne scaduta e rivenderla. Inoltre, nei tranci di bovino veniva iniettata dell’acqua, con l’obiettivo di fare aumentare il peso della carne.

“È diventato evidente dopo Trapaca che BRF ha avuto problemi”, ha detto Maggi. Ma ha aggiunto anche che l’Europa starebbe anche creando barriere sanitarie ingiustificate per i produttori brasiliani per ridurre il loro accesso al mercato. Come ha concluso il ministro:

Il Brasile non avrà altra alternativa che presentare una denuncia contro l’UE attraverso l’OMC.

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