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Bere caffè altera la struttura del cervello, ecco gli effetti

Bere troppo caffè può ridurre le capacità della materia grigia e delle sue potenzialità, aumentando al contempo i livelli di colesterolo.

Bere caffè altera la struttura del cervello, ecco gli effetti

Fonte immagine: Unsplash

Il caffè può agire negativamente sulle potenzialità del cervello e in particolare della materia grigia? È quello che sostiene l’Università di Basilea, che in merito ha condotto uno studio somministrando a un gruppo di volontari un quantitativo pari a tre porzioni da 150 mg di caffeina al giorno per 10 giorni.

Si tratta di un dosaggio giornaliero pari a cinque tazzine di caffè classico o a sette di espresso. Dall’osservazione è emerso che un dosaggio eccessivo di caffè potrebbe ridurre gradualmente lo spesso della materia grigia, ovvero quella parte fondamentale del cervello utile a elaborare le informazioni.

La parte maggiormente interessata sarebbe quella del lobo temporale mediale destro, ippocampo compreso, un’area necessaria per le funzioni legate alla memoria. Questa è una tendenza facilmente sovvertibile grazie all’interruzione dell’assunzione di caffè, alternando dieci giorni senza la nera bevanda per ripristinare le funzioni persa. Lo studio era nato per monitorare le capacità del cervello sottoposto alla privazione del sonno e l’eventuale correlazione con una riduzione del volume della stessa materia grigia.

Effetti sul cervello e sulla materia grigia

Lo studio è stato condotto su venti giovani sani soliti bere caffè giornalmente, l’aumento dei dosaggi in base alla tipologia differente di preparazione ha mostrato risultati significativi. Secondo i dati i livelli di caffeina risulterebbero leggermente inferiori nel caffè espresso, anche se un consumo contante ha mostrato significativi cambiamenti legati alle funzionalità della materia grigia.

Il gruppo di volontari ha alternato il consumo classico con una sostanza simile senza principio attivo, monitorando il tutto attraverso l’impiego dell’EGC per valutare la qualità del sonno. Nonostante il caffè non impatti negativamente sulla durata del sonno stesso, ha comunque effetti negativi sulla materia grigia e sulle sue potenzialità.

Inoltre un’assunzione prolungata può aumentare il quantitativo di grasso nel sangue con relativo rischio di malattie cardiovascolari. Un impatto sul colesterolo agevolato in particolare dalle bevande non filtrate come ad esempio il caffè francese, turco, greco e in parte dallo stesso espresso.

Caffè e cuore

Il ruolo del caffè è molto particolare, specialmente se in correlazione con problematiche cardiache e cuore, gli esperti consigliano di ridurne il consumo preferendo quello filtrato. Mentre un’altra ricerca confermerebbe i benefici di una singola tazzina. Il consumo giornaliero di un unico “espresso” può ridurre i rischi legati all’insufficienza cardiaca, mentre aumentare con i dosaggi provocherebbe invece una reazione opposta.

Fonte: Daily Mail

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