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Car sharing, a Milano si ferma Share’ngo: colpa di vandali e costi

Si ferma il servizio di car sharing Share'ngo a Milano, bilancio in rosso e atti vandalici i motivi principali dell'abbandono.

Car sharing, a Milano si ferma Share’ngo: colpa di vandali e costi

Fonte immagine: Wikimedia Commons

Si ferma a Milano il servizio di car sharing Share’ngo. A darne comunicazione gli stessi vertici aziendali, che lamentano diverse difficoltà in relazione al proseguimento dell’attività. Non ultima quella degli atti vandalici, che in diversi casi hanno costretto l’azienda a riparare o sostituire le autovetture presenti nel parco macchine.

Uno stop forzato per il servizio di car sharing Share’ngo, che dal 2013 è attivo a Milano e che nel frattempo è sbarcato anche in città come Roma, Firenze e Modena (dove però ha già chiuso i battenti). Tra le motivazioni il vandalismo di cui sono state oggetto le circa 1000 vetture del parco macchine milanese è soltanto la principale. Da qui e da altre fonti deriva il bilancio non proprio positivo dell’azienda.

Diversi milioni di euro, questo il passivo di Share’ngo a Milano (inizialmente coproprietà di Emiliano Niccolai e Tee Song Huat e ora passata all’olandese Force of Nature). Da qui lo stop, a cui sembrerebbe poter seguire una ripartenza programmata per maggio 2020. Un riavvio tutt’altro che certo però, in virtù di diversi impegni futuri che graverebbero sull’azienda di car sharing.

Innanzitutto il rinnovamento delle isole digitali di A2A, dove solitamente vengono ricaricati i mezzi Share’ngo, ma anche questioni più strettamente legate al parco macchine. Appare difficile che una società già in difficoltà economiche possa osservare le nuove disposizioni di Palazzo Marino (che ha dichiarato di voler approfondire i motivi dello stop) in merito di aggiornamento delle vetture: le auto non devono essere più vecchie di quattro anni; diverse auto del servizio però dovrebbero essere cambiate, aggiungendo ulteriori e importanti costi a un bilancio già in rosso.

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