Errori che fanno perdere i bonus: i documenti obbligatori da conservare sempre -greenstyle.it
Questi sono gli errori comuni a causa dei quali tantissimi cittadini hanno perso i bonus. Fai attenzione e conserva bene i documenti per non correre rischi.
In un contesto di crescente attenzione da parte dell’Agenzia delle Entrate verso il contrasto delle frodi fiscali legate ai bonus edilizi, è fondamentale conservare con cura tutta la documentazione necessaria per non perdere il diritto alle detrazioni fiscali.
Le verifiche sono sempre più frequenti e dettagliate, dunque il rispetto delle regole e la corretta tenuta dei documenti rappresentano un passaggio imprescindibile per accedere ai benefici previsti dalla legge.
Errori che fanno perdere i bonus: i documenti obbligatori da conservare sempre
Chi intraprende una ristrutturazione nel 2025 ha diritto a una detrazione del 50% sulle spese sostenute per interventi su abitazioni principali, mentre per gli altri immobili la percentuale scende al 36%. Questa detrazione può essere ripartita in dieci quote annuali nella dichiarazione dei redditi, a condizione di fornire i dati catastali identificativi dell’immobile e, nel caso di lavori realizzati dal detentore, gli estremi dell’atto di proprietà e ogni altra informazione richiesta dall’Agenzia per il controllo.

Tra i documenti obbligatori da conservare, spicca innanzitutto il titolo abilitativo, che varia a seconda della natura dell’intervento: può trattarsi di una Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA), di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o di un permesso di costruire. Per interventi di manutenzione ordinaria all’interno di edifici condominiali, spesso è sufficiente una semplice comunicazione.
Un altro documento fondamentale è la domanda di accatastamento, da conservare se l’immobile non è ancora censito, per garantire la corretta identificazione catastale.
Una delle cause più frequenti di perdita del diritto ai bonus è la mancanza di prova dei pagamenti effettuati. È quindi essenziale conservare con attenzione le ricevute dei bonifici bancari o postali utilizzati per saldare le fatture relative ai lavori. Questo perché l’Agenzia delle Entrate richiede che i pagamenti siano tracciabili e associati direttamente alle spese detraibili.
Oltre ai bonifici, vanno custodite anche le fatture o le ricevute fiscali dettagliate emesse da imprese o professionisti che hanno eseguito i lavori. È importante che queste documentazioni specifichino chiaramente la natura degli interventi e i relativi costi.
Se gli interventi riguardano parti comuni di un condominio, la documentazione da conservare si arricchisce di ulteriori elementi. È necessario avere copia della delibera assembleare che autorizza l’esecuzione dei lavori.
In alternativa, per interventi di manutenzione ordinaria come la tinteggiatura, la sostituzione di pavimenti, infissi o serramenti nelle parti comuni, il contribuente può avvalersi di una certificazione rilasciata dall’amministratore condominiale. Tale certificazione deve attestare il rispetto degli obblighi normativi e indicare la somma che il condomino può considerare ai fini della detrazione fiscale.
Non va mai dimenticata la ricevuta del bonifico bancario o postale, indispensabile per dimostrare l’avvenuto pagamento, insieme alle fatture o ricevute fiscali collegate.
Tra i documenti spesso trascurati, ma di grande rilievo, vi è la dichiarazione sostitutiva che attesta la data di inizio dei lavori e la detenzione dell’immobile da parte del soggetto che richiede la detrazione.
