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Auto elettriche, cinese Xpeng testerà chiamate d’emergenza in Sardegna

Auto elettriche, il colosso cinese XPeng stringe una partnership con un'azienda della Sardegna per il test di soluzioni d'emergenza.

Auto elettriche, cinese Xpeng testerà chiamate d’emergenza in Sardegna

Fonte immagine: Jengtingchen via Wikipedia

L’industria delle auto elettriche cinesi trova un valido alleato in Sardegna. Uno dei più diffusi marchi nella Repubblica Popolare, XPeng, ha infatti deciso di investire su una partnership con un’azienda di Sassari, Abinsula. Lo scopo è implementare delle soluzioni software per la gestione delle chiamate d’emergenza, forse in vista di uno sbarco europeo dell’automaker asiatico.

È quanto conferma ANSA, nel sottolineare come il brand cinese stia da tempo effettuando passi importanti fuori dall’Asia, ad esempio con l’apertura di sedi nella Silicon Valley statunitense e con le indiscrezioni per l’arrivo della vettura elettrica P7 nel Vecchio Continente.

Auto elettriche, dalla Cina alla Sardegna

Il progetto è molto ambizioso ed è certamente significativo che un gruppo esteso quanto XPeng abbia voluto puntare sulla grande qualità della tecnologia italiana. L’accordo fra la sarda Abinsula e il colosso asiatico prevede lo sviluppo di soluzioni d’emergenza, affinché l’auto elettrica possa chiamare automaticamente i soccorsi in caso di incidenti. Così spiega Andrea Sanna, Amministratore Delegato della società:

L’accordo, un grande risultato per Abinsula, prevede la progettazione e l’implementazione del sistema di chiamata d’emergenza. In caso di incidente stradale, la scatola montata sull’auto si attiva automaticamente, chiama i numeri di emergenza e fornisce informazioni su stato del veicolo, numero di passeggeri a bordo e posizione dell’impatto.

Il settore delle auto elettriche è in rapida crescita in tutto il mondo, grazie anche ai traguardi record raggiunti nel corso del 2020, quando la domanda di vetture elettriche è aumentata senza sosta nonostante un calo per benzina e diesel dovuto alla pandemia. Tutti i grandi player del mercato hanno deciso di orientarsi verso una mobilità sostenibile, con il progressivo abbandono delle fonti fossili, e la Cina è una delle nazioni in prima linea in questa transizione. Mentre l’Occidente progetta soprattutto vetture ad alta cilindrata o sportive, come nel caso di Tesla, la Repubblica Popolare può già contare su un range estremamente ampio di modelli, tanto che non mancano nemmeno utilitarie a listini contenuti.

Da tempo gli analisti parlano dell’importanza delle vetture cinesi per il mercato globale, considerando come le principali aziende locali si stiano muovendo per raggiungere l’Europa e gli Stati Uniti. In questo senso, una partnership con una realtà innovativa italiana diventa l’esempio di quanto lo Stivale possa diventare strategico in questo nuovo mercato. Così spiega Antonio Solinas, direttore Ricerca e Sviluppo di Abinsula:

In Cina abbiamo instaurato una stretta collaborazione con le università, in particolare con la Sun Yat-sen University, e i loro centri di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per l’auto e la mobilità elettrica. Sono in corso trattative con altri grossi produttori, con cui speriamo presto di poter chiudere nuovi accordi di collaborazione.

Katiuscia Zedda, responsabilità Qualità del gruppo, ha concluso:

Partecipare tra il 2018 e il 2019 a missioni internazionali coordinate dal governo cinese o dal Consolato Italiano di Guangzhou ci ha stimolato in questa sfida. Conferenze e fiere internazionali ci hanno permesso di conoscere i distretti cinesi dell’auto e di farci conoscere nei poli industriali visitati.

Fonte: ANSA

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