Bonus fino a 720 euro per i cittadini: cosa c'è nella nuova Manovra 2026 - Greenstyle.it
Con la nuova Manovra 2026, recentemente approvata, sono in arrivo tanti Bonus per i cittadini: fino a 720 euro, come richiederli.
La Legge di Bilancio 2026, approvata recentemente, introduce una serie di misure di sostegno rivolte a genitori, lavoratrici madri e piccole imprese, con l’obiettivo di incentivare la natalità e migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Le novità più rilevanti riguardano bonus economici fino a 720 euro all’anno, estensione dei congedi parentali e agevolazioni contributive per le aziende che assumono donne con figli.
Misure per le piccole imprese e contratti di sostituzione prolungabili
Un punto chiave della manovra è rappresentato dalla possibilità per le piccole imprese con meno di venti dipendenti di prolungare i contratti a termine stipulati per sostituire genitori in maternità o paternità fino al compimento del primo anno di vita del bambino. La modifica al Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 consente un affiancamento graduale tra il lavoratore sostituto e il genitore rientrante, facilitando il passaggio di consegne. Inoltre, le piccole aziende continueranno a beneficiare di uno sgravio contributivo del 50% sui contributi previdenziali INPS e premi INAIL, con un costo previsto di 2 milioni di euro nel 2026, destinato a salire fino a 4,3 milioni nel 2035.
Questa misura è pensata per alleggerire il peso economico delle assenze legate alla genitorialità, migliorando la gestione delle risorse umane senza sacrificare la produttività. Il bonus mamme lavoratrici è uno degli interventi più significativi della manovra: il contributo mensile passa da 40 a 60 euro, con un importo annuo che sale da 480 a 720 euro. Il bonus è riservato alle madri lavoratrici dipendenti (escluse quelle con contratti domestici) e autonome con un reddito ISEE entro i 40.000 euro. Per le madri con due figli, il beneficio dura fino al decimo anno di età del secondo figlio, mentre per chi ha tre o più figli si estende fino al diciottesimo anno del più piccolo.
Il bonus è esente da imposizione fiscale e non incide sul calcolo dell’ISEE, garantendo così l’accesso a ulteriori prestazioni come l’Assegno Unico. Parallelamente, dal 1° gennaio 2026, le imprese private che assumono donne con almeno tre figli minorenni, disoccupate da almeno sei mesi, potranno usufruire di un esonero totale dai contributi previdenziali fino a 8.000 euro annui. L’agevolazione varia a seconda della tipologia di contratto: un anno per i contratti a termine, fino a 18 mesi in caso di trasformazione a tempo indeterminato e 24 mesi per assunzioni dirette a tempo indeterminato.
Il budget stanziato per questo incentivo è di 5,7 milioni di euro nel 2026, con incrementi significativi negli anni successivi fino a raggiungere quasi 29 milioni nel 2035. Inoltre, viene riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time per i genitori con almeno tre figli conviventi, fino al decimo anno di età del più piccolo o senza limiti se il figlio è disabile, favorendo così una migliore gestione degli impegni familiari.

La Legge di Bilancio 2026 estende a 14 anni l’età entro cui è possibile usufruire del congedo parentale, con un’indennità pari al 30% della retribuzione, riconoscendo che la cura dei figli non si limita alla prima infanzia. Il limite di giorni per i congedi per malattia dei figli viene raddoppiato da 5 a 10 giorni annui, estendendo il diritto fino ai 14 anni di età del bambino. Entrambi i genitori potranno quindi assentarsi per un massimo di 10 giorni ciascuno per figlio, mentre per i figli sotto i 3 anni resta valida la possibilità di congedo illimitato.
Per sostenere i genitori separati, è stato istituito un fondo di 20 milioni di euro annui a partire dal 2026, destinato ad aiutare il genitore che deve lasciare la casa familiare, coprendo spese di affitto o acquisto di un nuovo alloggio, purché siano presenti figli fino a 21 anni di età.
Sul fronte fiscale, è in discussione l’estensione delle detrazioni anche per chi ha un solo figlio, tramite l’applicazione di un coefficiente più favorevole che aumenterebbe il limite massimo detraibile da 9.800 a 11.900 euro, rendendo così il sistema più equo e inclusivo. Infine, è stato rifinanziato con 500 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni il programma Carta Dedicata a Te, che prevede un bonus una tantum da 500 euro per famiglie in difficoltà economica, e sono state previste risorse per la riforma dei caregiver familiari, riconoscendo ufficialmente il loro ruolo essenziale nel sistema di cura.
