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Alma, il cane che stana i bocconi avvelenati

L'adorabile cane Nala è accorsa in aiuto della comunità di Zeri in prossimità di Massa Carrara per pulire l'area dai bocconi avvelenati.

Alma, il cane che stana i bocconi avvelenati

Fonte immagine: Unsplash

L’alta presenza di bocconi avvelenati nella zona di Zeri a Massa Carrara ha spinto il Nucleo Cinofilo Antiveleno di Bosco di Corniglio in Provincia di Parma a chiedere l’intervento di un esperta del settore. Nientemeno che il cane di razza Labrador Nala, scesa in campo al fianco dell’appuntato Giulio Silvestrini e in supporto dei militari della Stazione Forestale di Pontremoli, già operativi nella ricerca dei temibili bocconi mortali.

La ricerca degli stessi è stata svolta nell’area di Patigno e Noce del Comune di Zeri, dove purtroppo molti cani hanno perso la vita proprio per l’ingestione accidentale di alimenti avvelenati. In particolare nei pressi delle abitazioni dove i quadrupedi sono soliti muoversi e sgambare, e dove sono stati lasciati i prodotti killer. L’operazione è durata alcune ore, un lavoro certosino utile a bonificare l’area dalla presenza delle tentazioni tossiche.

La presenza di Nala e del suo fiuto perfetto ha permesso l’acquisizione di elementi e oggetti utili al proseguimento delle indagini, così da poter continuare nella ricerca e individuazione dei o del responsabile. L’area è stata ripulita e messa in sicurezza così da permettere a qualsiasi cane di zona di effettuare passeggiate e uscite in piena serenità. Purtroppo la pratica irrispettosa dell’abbandono dei bocconi avvelenati lungo il territorio è ancora molto diffusa, e non solo nell’area in questione.

Cane, rischio bocconi tossici o con corpi estranei

Il rilascio di cibo intossicato o farcito con vetri, chiodi o lamette è un’usanza malsana e punibile legalmente, e che può avere ricadute negative non solo per i cani. I bocconi avvelenati potrebbero finire incautamente anche nella bocca dei bambini più piccoli incuriositi dalla loro presenza.

Per questo le forze dell’ordine sollecitano una collaborazione attiva anche da parte della comunità e la segnalazione rapida dell’individuazione di prodotti anomali alle autorità di competenza, così da eliminare il pericolo e stanare i responsabili.

Fonte: La Nazione

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