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Allevare una tartaruga da terra

La tartaruga di terra è un animale che ama il movimento, il vivere all'aperto per godere dei raggi del sole, le erbe fresche e il riposo all'ombra.

Allevare una tartaruga da terra

Le tartarughe da terra appartengono alle famiglie delle Testudo hermanni, Testudo graeca o Testudo marginata. Solitamente amano l’aria aperta e l’ambiente esterno, quindi la possibilità di muoversi libere di circolare senza costrizioni. Non è consigliato allevarle in casa, rinchiuse in un recinto casalingo o in un terrario. Per loro risulterebbe un’imposizione negativa per la salute, sia fisica che psicologica. Solo in casi estremi è consentito accudirle all’interno dell’ambiente domestico, come ad esempio esemplari anziani e malati quindi con la necessità di cure precise. Per il resto il simpatico animaletto ama scorrazzare e godersi il sole, come tutti i rettili, non a caso gli ambienti più idonei sono quelli della macchia mediterranea e del sud Italia.

Adora il movimento, a dispetto della sua indole lenta, quindi passeggiare alla ricerca del sole ma anche di un po’ d’ombra dove rilassarsi. L’ideale è quello di possedere un giardino recintato, dove consentirle di scoprire senza perdersi. Uno spazio proporzionato al suo formato, magari con una rete metallica che la protegga da predatori e pericoli, come ad esempio i roditori. La location migliore è quella con la maggiore esposizione alla luce diretta del sole, dove possa crogiolarsi e recuperare le forze dopo il lungo letargo invernale.

Giardino e casa

Tartaruga cibo
Tortoise eats lettuce in the garden via Shutterstock

Abbiamo visto che il giardino è lo spazio più consono per la cura e l’allevamento di una o più tartarughe, con la presenza di un recinto spazioso utile a contenerle ma che consenta loro di muoversi agilmente. Le nostre amiche dovranno avere la possibilità di girare con serenità per vivere tranquille, un recinto spazioso dove riposare, svagarsi ma anche cibarsi. Quindi importante che ci sia una discreta vegetazione e la presenza di una casetta robusta e resistente alle intemperie, dove possano rifugiarsi adeguatamente in caso di pioggia e freddo. Un luogo utile a svernare al sicuro durante l’inverno, oppure ripararsi dal sole cocente durante l’estate. Perché no, anche una piccola pianta dove sonnecchiare all’ombra tranquilla.

Per la sua sussistenza deve essere presente una ciotola d’acqua sempre fresca, nonostante non si abbeveri con frequenza si disseta all’occorrenza. Per il cibo predilige erbette e piantine fresche, ma può adattarsi strappando e mangiando quelle secche. La tartaruga è vegetariana quindi mangia con gusto erba di campo, tarassaco, piantaggine, crescione, erba medica, prezzemolo, trifoglio, fiori e foglie di rosa e pale di fico d’india. È possibile fornirle foglie intere di cicoria, radicchio e scarola romana. Molto raramente anche un po’ di pomodoro. Per quanto riguarda la frutta, è importante dosare i quantitativi e la frequenza perché la digerisce con difficoltà, ma ama sgranocchiare fragole, lamponi, more, albicocche, fichi e ciliegie. Le dosi sono piccole ma quotidiane, così da garantire la sopravvivenza della nostra amica. Sconsigliati e vietati i cibi di origine animale, derivati compresi, dannosi per la sua salute. Ogni tanto, un osso di seppia a disposizione, potrebbe aiutarla per l’apporto di calcio.

Letargo e malattie

La tartaruga entra in letargo durante l’inverno, passaggio importante per la sua salute perché porta beneficio al metabolismo. Solitamente il periodo di riposo verrà affrontato da fine ottobre a febbraio, la temperatura ideale dovrà aggirarsi intorno ai 5° e mai sopra i 10° perché l’animaletto potrebbe consumare le sue scorte e morire di fame. Sotto i 2° la tartaruga potrebbe andare incontro a ibernazione e congelamento, con danni cerebrali. Solitamente, giunto il momento del letargo la tartaruga dovrà avere lo stomaco vuoto, quindi scaverà una buca per interrarsi e proteggersi. Per facilitare la sua pausa sarà importante proteggere il luogo da allagamenti, quindi coprire la buca con foglie e paglia e in alcuni casi con tessuto non tessuto. In caso di necessità e pericolo è importante non trasportarla in casa ma consultare un esperto, che potrà consigliare sulla giusta collocazione e alla temperatura giusta.

Come tutti gli animali può ammalarsi e sviluppare patologie ossee, del carapace, ma anche problemi agli occhi e la gotta. Inoltre parassiti, problemi polmonari, infezioni, lesioni cutanee e del carapace e anche il prolasso. Per questo è importante farla visitare da un esperto o dal veterinario di fiducia. Come animale adora l’indipendenza per questo preferisce la solitudine a una spazio troppo affollato di simili, anche se le femmine possono vivere in un piccolo branco. Come rettile è poco affettuoso, ma l’abitudine può condurla a riconoscere il proprietario e instaurare con lui un rapporto basico basato sulla ricezione del cibo.

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