Albania, davvero è un paradiso low-cost? Cosa devi sapere - Greenstyle.it
Quanto si spende in realtà in Albania e il Paese è davvero il paradiso low-cost per l’estate di cui tutti parlano? Qual è la realtà.
Negli ultimi dieci anni, l’Albania si è imposta come una delle mete turistiche più ambite dai viaggiatori europei e non solo, grazie al suo mix di bellezze naturali, coste incontaminate e prezzi ancora relativamente accessibili.
Tuttavia, il quadro è rapidamente cambiato e l’immagine di un paradiso low cost rischia di dissolversi di fronte a un turismo in piena espansione e a una trasformazione economica e ambientale in atto.
Albania: l tramonto del mito della vacanza economica
L’Albania ha visto un incremento impressionante del numero di turisti negli ultimi anni. Dal 2020, quando ha riaperto i confini post-pandemia, i flussi sono cresciuti in maniera esponenziale. Nel 2023, il Paese ha accolto 10 milioni di visitatori, superati nel 2024 da 11,7 milioni, con un aumento rispettivamente del 35% e del 15% rispetto agli anni precedenti. Le stime per il 2025 parlano di oltre 15 milioni di turisti, un dato straordinario se si considera che la popolazione locale si attesta a circa 2,7 milioni di abitanti.
Questa impennata è stata favorita anche dalla crescente popolarità dell’Albania come destinazione economica, specialmente in confronto a mete tradizionali come Italia, Spagna e Portogallo, dove i costi di soggiorno sono rapidamente aumentati. Fino a pochi anni fa, un hotel fronte mare ad agosto poteva costare circa 30 euro a notte con colazione inclusa, e un ombrellone partiva da 3 euro. Oggi, sulle spiagge più rinomate della riviera albanese, il costo per un lettino e un ombrellone si aggira intorno ai 10 euro, segno che anche qui i prezzi stanno salendo ma rimangono competitivi rispetto ad altre località mediterranee.
Il turismo contribuisce oggi per circa l’8% al PIL albanese e genera decine di migliaia di posti di lavoro, rappresentando una risorsa fondamentale per uno dei Paesi più poveri d’Europa. La clientela è prevalentemente composta da turisti provenienti da Germania, Italia, Polonia e Francia, attratti dalla varietà di esperienze che l’Albania offre, dal trekking montano a tuffi nelle acque cristalline.
Il Governo albanese ha dato il via libera a un piano di sviluppo turistico che include incentivi fiscali per gli investimenti in strutture alberghiere di alta gamma, estendendo fino al 2027 le agevolazioni introdotte nel 2019. Questo ha attirato l’interesse di importanti catene internazionali come Marriott International, Meliá Hotels International e Radisson Hotel Group, desiderose di elevare gli standard ricettivi nel Paese.
Tuttavia, questa crescita presenta diverse criticità, in particolare sul fronte ambientale. La costruzione di nuove infrastrutture, come il prossimo aeroporto di Vlora nel Sud, ha generato polemiche perché sorgerà vicino a un’area protetta, suscitando preoccupazioni per la conservazione degli ecosistemi locali. Inoltre, il problema della gestione dei rifiuti si sta aggravando: molte amministrazioni locali faticano a mantenere efficiente la raccolta differenziata, e la presenza di immondizia in spiaggia e nelle strade sta diventando un elemento ricorrente nelle segnalazioni dei turisti.

Se fino a qualche anno fa l’Albania era sinonimo di vacanze economiche e incontaminate, oggi la realtà si mostra più complessa. Nel 2024 la spesa media per turista è aumentata del 20%, con un introito complessivo per lo Stato che ha raggiunto i 5 miliardi di euro. Il turismo si sta professionalizzando e i prezzi stanno inevitabilmente salendo, soprattutto nelle zone più ambite e attrezzate, che stanno progressivamente perdendo quel carattere “selvaggio e libero” evocato ancora da molti viaggiatori.
La giornalista albanese Denada Jushi sottolinea come l’immagine romantica e naturale dell’Albania sia ormai in parte superata, mentre il Paese si avvia a confrontarsi con le sfide di un turismo di massa in rapida espansione e di una modernizzazione infrastrutturale che deve fare i conti con la salvaguardia ambientale e sociale. L’Albania resta dunque una destinazione affascinante, ma il suo volto sta cambiando a ritmo sostenuto, portando con sé nuove opportunità economiche ma anche importanti interrogativi sulle modalità di sviluppo e sulla tutela del patrimonio naturale e culturale.
