730, i rimborsi spostati a marzo 2026: ecco perché - Greenstyle.it
Importanti novità per i contribuenti circa i rimborsi previsti del 730: l’Agenzia delle Entrate li ha spostati a marzo 2026.
L’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato il calendario aggiornato per i rimborsi IRPEF relativi al Modello 730 per l’anno fiscale 2025, confermando uno slittamento significativo per una parte dei contribuenti.
In particolare, i rimborsi per alcune categorie di contribuenti saranno erogati non prima di marzo 2026, a causa di specifici controlli fiscali e di tempistiche diverse a seconda delle modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tempi di rimborso per chi utilizza il sostituto d’imposta
I contribuenti che presentano il Modello 730 tramite un sostituto d’imposta – come datore di lavoro o ente pensionistico (ad esempio INPS) – e lo fanno entro la scadenza del 20 giugno 2025, riceveranno i rimborsi in modo tempestivo. In questi casi, l’accredito avviene direttamente in busta paga già a luglio oppure nel cedolino pensione di agosto, a seconda della categoria di appartenenza. Questa modalità veloce rappresenta un vantaggio notevole, poiché consente un immediato rifinanziamento per i contribuenti. Inoltre, il credito IRPEF può essere utilizzato anche in compensazione per il pagamento di altre imposte, contribuendo a una gestione fiscale più efficiente.
Diversamente, per chi presenta la dichiarazione dopo il 20 giugno o dichiara un credito superiore a 4.000 euro, i tempi di rimborso si allungano drasticamente. L’Agenzia delle Entrate è infatti tenuta a effettuare controlli preventivi più approfonditi per verificare la correttezza del credito richiesto, al fine di prevenire errori o frodi fiscali. Di conseguenza, i rimborsi per questi contribuenti saranno accreditati non prima di marzo 2026. Questo vale sia per chi utilizza il sostituto d’imposta, sia per chi presenta la dichiarazione in modo autonomo o tramite intermediari autorizzati, come CAF o professionisti del settore fiscale.

Anche i pensionati che consegnano il Modello 730 dopo la scadenza subiranno un rallentamento: il rimborso sarà inserito nel cedolino di settembre anziché in quello di agosto, con un impatto diretto sulla liquidità percepita. Per i contribuenti senza sostituto d’imposta, l’onere del rimborso spetta direttamente all’Agenzia delle Entrate. Se l’Agenzia dispone delle coordinate bancarie o postali corrette, il pagamento viene effettuato entro sei mesi dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione o dalla data di trasmissione del modello, previa richiesta effettuata tramite PEC o tramite la procedura telematica dedicata.
In assenza di coordinate per il bonifico, l’Agenzia delle Entrate invia un assegno vidimato di Poste Italiane all’indirizzo del contribuente, che potrà incassare la somma presso gli sportelli postali. È importante ricordare che anche i contribuenti che utilizzano il Modello Redditi precompilato (ex Unico) seguono le stesse regole e tempistiche del Modello 730, con le medesime modalità di rimborso e i relativi controlli. L’Agenzia delle Entrate ribadisce così l’importanza di rispettare le scadenze per evitare ritardi e procedure di controllo che allungano i tempi di accredito, mantenendo trasparenza e regolarità nelle operazioni di rimborso IRPEF.
