Agenzia delle Entrate, migliaia di sanzioni in arrivo -greenstyle.it
L’Agenzia delle Entrate si prepara a inviare migliaia di lettere relative all’anno d’imposta 2020, rafforzando così la sua azione di controllo.
Negli ultimi anni, l’azione dell’Agenzia delle Entrate tramite l’invio di queste lettere è stata estremamente incisiva. Solo nel 2024, infatti, sono state recapitate circa 3,2 milioni di comunicazioni di compliance, che hanno portato al recupero di oltre 4,2 miliardi di euro. Questo dimostra l’efficacia di una strategia che coniuga controllo fiscale e possibilità di sanatoria agevolata per i contribuenti.
Le lettere segnalano diverse tipologie di irregolarità, tra cui: l’IVA tardiva o trimestrale, anomalie nelle fatture e nelle comunicazioni periodiche IVA, incongruenze relative agli studi di settore e agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), nonché discrepanze riscontrate attraverso l’incrocio con i dati dei sostituti d’imposta o dei modelli 730.
Agenzia delle Entrate, migliaia di sanzioni in arrivo: raccomandate già spedite
Ricevere una lettera di compliance non significa automaticamente essere sottoposti a un accertamento fiscale, ma rappresenta un invito a verificare la propria posizione e, se necessario, a procedere con la regolarizzazione. La prima operazione da effettuare è l’accesso al cassetto fiscale personale, nella sezione “L’Agenzia scrive”, dove è possibile consultare il dettaglio completo della segnalazione. Va sottolineato che, proprio negli ultimi giorni, questa sezione ha subito rallentamenti a causa dell’elevato numero di accessi.

Dopo aver analizzato la comunicazione, il contribuente può decidere di regolarizzare la propria posizione pagando una sanzione ridotta oppure può contestare eventuali errori, comunicandoli direttamente all’Agenzia delle Entrate. La tempestività in questa fase è fondamentale per evitare l’apertura di procedure più complesse, come verifiche approfondite, accertamenti o l’applicazione di sanzioni ben più onerose.
La procedura di regolarizzazione prevede la compilazione di una dichiarazione integrativa che consenta di correggere eventuali omissioni o inesattezze nella dichiarazione originaria. Successivamente, il contribuente deve versare le maggiori imposte dovute, accompagnate dalle sanzioni ridotte specificate nella lettera.
In generale, la sanzione ridotta corrisponde a un sesto della misura minima prevista dalla legge. Per esempio, in caso di dichiarazione infedele, la sanzione ammonterà al 15% della maggiore imposta indicata nella dichiarazione integrativa. Nel caso in cui si ometta o si dichiari solo in parte un canone di locazione soggetto a cedolare secca, la sanzione ridotta può variare dal 30% al 40%, a seconda che i canoni siano stati parzialmente dichiarati o completamente omessi.
L’Agenzia delle Entrate precisa che questa procedura è una fase preventiva e collaborativa, finalizzata a consentire ai contribuenti di mettersi in regola senza incorrere in sanzioni più pesanti o in accertamenti formali.
