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Ippocastano: proprietà e benefici della pianta per salute e bellezza

L'ippocastano, Aesculus Hippocastanum, è una pianta dall’aspetto imponente, un albero molto diffuso anche in Italia, il cui seme ricorda quello della castagna dolce. A differenza di quest’ultima, però, la cosiddetta “castagna matta” ha un sapore amaro, con potenziali effetti tossici. Ciononostante, la pianta si rivela estremamente utile per la salute, un’amica fidata per chi soffre di disturbi della circolazione, vene varicose e numerose altre condizioni.

Ippocastano: proprietà e benefici della pianta per salute e bellezza

Fonte immagine: Pixabay

L’ippocastano (Aesculus hippocastanum), noto anche con il nome di “castagno d’India“, è un albero dall’aspetto imponente e maestoso, apprezzato soprattutto per le sue qualità medicinali e curative. Nonostante il suo aspetto possa far pensare il contrario, la pianta non è imparentata con il castagno comune.

Essa produce dei frutti dal guscio verde, ricoperti da piccoli aculei, ed il suo seme ricorda in effetti quello della castagna dolce, ma a differenza delle normali castagne, l’ippocastano ha un sapore molto amaro, con effetti molto spiacevoli per la salute in caso di ingestione.

Ciononostante, la pianta è particolarmente apprezzata per i suoi effetti medicinali, in special modo per le sue proprietà antinfiammatorie e antiemorroidarie. Gli estratti ricavati dalla pianta vengono impiegati soprattutto per la cura di ragadi anali, emorroidi e per combattere il problema delle vene varicose.

Ma se ti dicessimo che le proprietà dell’ippocastano possono trattare anche altri disturbi? Vediamo tutto quello che c’è da sapere su questo efficace rimedio della natura.

Caratteristiche della pianta

Fonte: Pixabay

La pianta dell’ippocastano è originaria dell’Europa sud-orientale, ma oggi si trova anche in molte altre aree del mondo, Italia compresa.

Si tratta di un membro dell’ordine delle Sapindaceae, una pianta molto longeva, che può raggiungere la veneranda età di 300 anni, della famiglia delle Hippocastanaceae.

L’albero può facilmente raggiungere i 25-30 metri di altezza, si presenta con una chioma molto ampia, le sue foglie frastagliate sono di un colore verde brillante.

Proprio per la sua grandezza, l’ippocastano è una delle piante maggiormente impiegate per creare zone d’ombra in giardino.

La castagna “matta”

I suoi fiori, tra il bianco e il rosato, hanno la classica forma di una pannocchia, con infiorescenze piramidali che compaiono nei fra Aprile e Maggio. I frutti dell’ippocastano, invece, si presentano come una sorta di capsula rotonda e di colore verde, dalla buccia molto spessa, ricoperta da piccoli uncini.

All’interno della capsula, si trova un seme dall’aspetto molto simile a quello della castagna dolce, ma di dimensioni più grandi e dalla forma più arrotondata. Diversamente dalla castagna che generalmente consumiamo nei mesi più freddi, però, quella dell’ippocastano non è commestibile.

Questa castagna, nota con il nome di “castagna matta“, ha infatti un gusto molto amaro.

Il curioso nome di questa pianta, “ippocastano”, deriva dalle parole greche “hippos”, cavallo e “castanon”, castagna. Un tempo, infatti, il frutto veniva impiegato come alimento per i cavalli. La pianta è nota anche con altri nomi, come quello di “castagna amara” o “falso castagno”.

Perché l’ippocastano non è commestibile?

Oltre al sapore non proprio gradevole, la castagna dell’ippocastano ha anche dei effetti tossici, dovuti alla presenza di saponine. Lo stesso vale per i fiori, per le foglie e per la corteccia dell’albero. Confondere una castagna matta con una normale castagna commestibile, potrebbe causare non pochi problemi.

Il seme della pianta, infatti, può provocare sintomi gastrointestinali come:

  • Nausea
  • Vomito
  • Diarrea
  • Irritazione alla gola.

Nei casi più gravi, la castagna matta potrebbe persino provocare danni e lesioni a livello gastrico.

Nonostante la tossicità della pianta, l’ippocastano è da sempre considerato un rimedio in grado di migliorare la salute in tanti modi differenti. Pensa che, secondo una credenza popolare, portare una castagna matta in tasca potrebbe salvarci da raffreddori, influenze e altri malanni di stagione.

Proprietà dell’ippocastano

Ippocastano
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Uno dei principi attivi presenti in maggior quantità nella pianta è l’escina, una sostanza che funge da anticoagulante naturale, in grado di ridurre la ritenzione idrica e supportare la salute dei capillari.

Prodotti a base di escina vengono solitamente impiegati per ridurre il gonfiore, edema e la stanchezza che colpiscono gli arti inferiori, per trattare disturbi come vene varicose, ematomi, emorroidi e rinforzare i capillari fragili.

Recenti studi hanno dimostrato una certa efficacia dell’ippocastano nel contrastare l’azione di due enzimi, l’elastasi e la ialuronidasi, responsabili della degradazione delle pareti dei vasi sanguigni.

In più, l’ippocastano apporta anche altre sostanze benefiche per la salute, come antiossidanti e flavonoidi, come quercitina e kaempferolo, triterpeni, vitamine, soprattutto la vitamina C, D e le vitamine del gruppo B e sali minerali.

A cosa serve l’ippocastano?

Abbiamo già dato uno sguardo, seppur a grandi linee, ai primi potenziali effetti benefici dell’ippocastano per la salute. Gli estratti, ottenuti dai semi, dalla corteccia e dalle gemme della pianta, esercitano proprietà lenitive e tonificanti, utili per la circolazione sanguigna.

L’ippocastano è solitamente impiegato per trattare disturbi della circolazione, insufficienza venosa cronica, vene varicose, fragilità capillare, emorroidi e non solo. Il rimedio trova spazio anche nel campo della bellezza, dove se ne apprezzano gli effetti benefici per pelle e chioma.

L’ippocastano viene anche impiegato per trattare gli inestetismi della cellulite, in quanto riduce la ritenzione idrica e l’infiammazione e per rinforzare i capelli.

Diamo un’occhiata più nel dettaglio ad alcuni dei possibili effetti benefici di questo dono di madre natura.

Ippocastano per la circolazione

Per quanto riguarda i suoi effetti sulla circolazione sanguigna, il rimedio è solitamente impiegato a livello topico, per trattare disturbi comuni come quello delle gambe sempre stanche e pesanti, prevenendo la sensazione di formicolio e intorpidimento, due sintomi di una cattiva circolazione del sangue.

Inoltre, per la sua funzione “venotonica”, viene impiegato per trattare fragilità capillare.

Un rimedio naturale contro le emorroidi

Sotto forma di pomata o di gemmoderivato e integratore, l’ippocastano viene impiegato anche per curare le emorroidi negli stadi meno gravi, grazie alla sua funzione di vasocostrizione.

Il ricorso a questo rimedio naturale potrebbe ridurre il prurito e la sensazione di bruciore, limitare gonfiore e dolore, rafforzare i vasi sanguigni nell’area interessata.

Quante gocce di ippocastano assumere per le emorroidi?

Il prodotto è disponibile anche sotto forma di gocce da assumere per via orale. Solitamente, il dosaggio indicato è di 50/60 gocce da assumere 2 volte al giorno, disciolte in acqua.

Tuttavia, è sempre meglio seguire le indicazioni specifiche riportate sull’etichetta del prodotto, o affidarsi alle indicazioni del medico curante.

Benefici anche per la pelle

Alcuni studi hanno esaminato i possibili effetti dell’ippocastano per la cura della pelle. In particolar modo, si ritiene che il rimedio possa favorire la guarigione delle ferite e di malattie della pelle come gli eczemi. Fatto ancor più sorprendente, si ritiene che gli estratti possano aiutare a combattere alcuni tumori, inclusi quelli della pelle.

A tal proposito, secondo alcune ricerche, gli estratti della pianta sarebbero in grado di agire contro le cellule tumorali, uccidendole o rallentandone lo sviluppo. Naturalmente, saranno necessari nuovi studi prima di poter confermare simili risultati.

Un rimedio contro i dolori muscolari

Grazie ai suoi effetti antinfiammatori, creme a base di ippocastano vengono spesso impiegate, in abbinamento con altri rimedi naturali, per alleviare alcuni disturbi comuni, come i dolori muscolari e quelli articolari o i disturbi reumatici.

Ippocastano: proprietà per i capelli

Infine, un effetto riconosciuto agli estratti di ippocastano riguarda la cura e la salute dei capelli. Questo rimedio naturale, infatti, sarebbe in grado di rinforzare il capello, contrastarne la caduta e migliorare la circolazione nel cuoio capelluto.

Risultato: capelli più forti, folti e in salute.

Ippocastano: come assumerlo?

L’estratto di ippocastano è solitamente disponibile in diverse formulazioni. Puoi assumere il prodotto sotto forma di compresse o di tintura madre, sotto forma di supposte per curare le emorroidi o, per un’applicazione cutanea, in gel, unguenti o lozioni.

Puoi anche optare per una soluzione idrogliceroalcolica di ippocastano, da assumere per via orale. Per la cura dei capelli, puoi scegliere un prodotto già pronto, contenente estratti della pianta, come un classico shampoo all’ippocastano, oppure potresti aggiungere poche gocce di tintura madre di ippocastano alla tua abituale maschera o impacco.

Data l’ampia varietà di prodotti e rimedi a base di ippocastano disponibili sul mercato, ti consigliamo di rivolgerti al medico o al farmacista di fiducia per scegliere quello più in linea con le tue necessità.

Ippocastano: controindicazioni ed effetti collaterali

Fonte: Pixabay

Fatta eccezione per foglie, semi o frutti crudi della pianta, questo rimedio naturale è considerato perlopiù sicuro per la salute, purché si scelga di assumere i preparati realizzati in laboratorio.

In alcuni casi, l’utilizzo di questo rimedio può però comportare alcuni effetti indesiderati. Per questa ragione, il prodotto dovrebbe essere impiegato sempre dietro consiglio medico, ai giusti dosaggi.

Se applicato a livello topico, in alcuni casi il prodotto potrebbe causare prurito e arrossamento nell’area interessata. Non applicare creme o pomate a base di ippocastano direttamente su ferite aperte o lesioni della pelle.

Il prodotto è sconsigliato per chi soffre di:

  • Disturbi digestivi
  • Gastrite
  • Reflusso gastroesofageo
  • Insufficienza epatica o renale.

È inoltre controindicato per le donne in gravidanza e durante l’allattamento al seno. L’ippocastano non dovrebbe essere somministrato per via orale ai bambini di età inferiore ai 12 anni, salvo diversa raccomandazione da parte del pediatra.

Interazioni farmacologiche

Evita di assumere rimedi a base di ippocastano se stai già seguendo una terapia con farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici o farmaci antidiabetici.

In tutti i casi, se soffri di determinate patologie o se stai assumendo altri farmaci o integratori, parla con il medico prima di utilizzare l’ippocastano come rimedio naturale.

 

Fonti

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