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Calabash: proprietà e come si mangia

Il calabash è un frutto dalle molteplici proprietà curative, riconosciute dalla medicina tradizionale: ecco tutte le caratteristiche e come si mangia.

Calabash: proprietà e come si mangia

Fonte immagine: Calabash via pixabay

Il calabash, il cui nome botanico è Lagenaria siceraria, è noto anche con i nomi comuni di zucca a fiasco, zucca da vino, zucca bottiglia, cocozza e zucca lagenaria. È una pianta che appartiene alla famiglia Cucurbitacee, la stessa delle zucchine, della zucca, del cetriolo, del cocomero e del melone. La pianta è molto probabilmente originaria dell’Africa; già 10.000 anni fa ha raggiunto le aree temperate e tropicali di Asia e America. Oggi è coltivata in tutto il mondo.

La Lagenaria siceraria è una pianta rampicante erbacea annuale, storicamente impiegata come rimedio nella medicina naturale. Le sue proprietà curative sono state sfruttate per il trattamento dei sintomi di vari disturbi tra cui ittero, diabete, ulcera, colite, pazzia, ipertensione, insufficienza cardiaca congestizia e malattie della pelle. La polpa del suo frutto è utilizzata come emetico e purgante, oltre che per le sue proprietà rinfrescanti e diuretiche. Cotta è un rimedio impiegato per dare sollievo al paziente che soffre di dolori reumatici e insonnia. Le analisi sulle diverse parti della pianta hanno determinato sia una fonte di steroli, terpenoidi, flavonoidi e saponine.

Usi tradizionali

Pumpkin
Fonte: Pumpkin via pixabayPumpkin via Pixabay

Di molte varietà di questa pianta i frutti, le foglie, i semi e l’olio ricavato dalla loro spremitura sono tutti commestibili e anche utilizzati come rimedi naturali. L’intera pianta, delle varietà commestibili e non ornamentali, è riconosciuta come benefica: il frutto è dolce, diuretico, antipiretico, tonico per il fegato, mentre i semi sono ricostituenti, rinfrescanti, antielmintici e possono essere utili anche per la terapia della tosse insistente con o senza febbre, della cistite e del mal d’orecchio. Anche la buccia e la radice trovano un impiego fitoterapico.

La corteccia del gambo e la scorza del frutto sono diuretiche. Le foglie schiacciate e impastate sono utili per realizzare un impacco da applicare sulla fronte per trattare il mal di testa. In molte parti della Cina, sempre secondo la medicina popolare, 3 grammi al giorno sono consigliabili come trattamento per il diabete mellito.

Dal punto di vista commerciale, il calabash è interessante come alimento e fitoterapico mentre i frutti delle varietà ornamentali, svuotati della loro polpa, vengono impiegati per realizzare bottiglie, scodelle e anche strumenti musicali.

Valori nutrizionali del frutto

Calabash
Fonte: Calabash via pixabayCalabash via Pixabay

La zucca bottiglia è un ortaggio a basso contenuto calorico: una porzione da 100 g apporta solo 14 calorie. Il suo impiego è spesso consigliato anche nelle diete ipocaloriche: ha un buon potere saziante e bassa densità calorica.

I calabash freschi sono anche una buona fonte di sali minerali, come calcio, ferro, zinco, potassio, manganese e magnesio. Il contenuto di vitamine è molto vario: la polpa è una fonte di acido folico, vitamina C, tiamina, niacina (B3), acido pantotenico (B5) e piridossina (B6). La concentrazione di tutti questi micronutrienti è piuttosto contenuta.

Molto buono è l’apporto di fibre e, per questo motivo, il consumo di calabash è utile per favorire la digestione e la regolare motilità intestinale. Anche le foglie e i viticci sono commestibili e ricchi sia di vitamine che di minerali.

Le varietà amare, che tra l’altro sono destinate solo all’impiego ornamentale, possono essere causa di gravi avvelenamenti. La molecola responsabile della tossicità è la cucurbitacina. L’avvelenamento si manifesta con salivazione eccessiva, crampi addominali, nausea, vomito e diarrea e può avere esito anche letale.

Tutte le varietà dolci possono essere impiegate in cucina, soprattutto per la realizzazione di zuppe e contorni. Le cotture più indicate sono il vapore e la bollitura. La dolcezza della polpa la rende adatta a condimenti semplici: un filo di olio extravergine di oliva e un mix di pepe o semi di zucca sbriciolati, nonché poco aceto balsamico.

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