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Longan: proprietà e come si mangia

Il longan è un frutto asiatico conosciuto anche come occhio di drago: ecco le proprietà, nonché come si mangia e l'impiego tipico nelle ricette asiatiche.

Longan: proprietà e come si mangia

Fonte immagine: Kriang Kan via Shutterstock

È uno dei frutti più popolari in Asia, dove trova impiego in numerose ricette, e di recente sta conquistando sempre più consumatori europei: il longan, conosciuto anche come occhio di drago, è un alimento dalle interessanti proprietà. Da secoli scelto sia in cucina che per la medicina tradizionale, in particolare quella cinese, quali sono le sue caratteristiche e come può essere gustato?

Così come già accennato, la diffusione del longan sta prendendo sempre più piede anche nel Vecchio Continente, tuttavia potrebbe risultare ancora complicato trovarlo sui banchi della grande distribuzione. Più successo si può ottenere rivolgendosi ai negozi di prodotti biologici o, ancora, presso quei rivenditori specializzati in cibi esotici. In merito al consumo, è comunque sempre ideale consultare il medico o il nutrizionista, per essere sicuri possa essere inserito nella propria dieta e sia compatibile con eventuali trattamenti in corso.

Longan: definizione e come si mangia

Longan
Fonte: Thanisnan Sukprasert via ShutterstockThanisnan Sukprasert via Shutterstock

Il Dimocarpus longan è un albero appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, originario dell’Asia. In particolare, la pianta cresce diffusamente nella Cina meridionale, anche se ha trovato un’ottima distribuzione anche in Indonesia e in tutto il Sudest asiatico. L’albero viene identificato solitamente per il suo frutto, conosciuto con i nomi di longan, lengkeng, mora e guìyuán.

La pianta si caratterizza per un altezza di circa 10-12 metri, nonché per fronde ampie, composte da rami sottili e ricoperti di piccole foglie dall’intenso colore verde. Ed è proprio dai rametti più sottili che, a ridosso con l’autunno, maturano i numerosi frutti: dalle forme sferiche e dalla scorza tra il giallo e il marrone chiaro, i longan pendono in grappoli graziosi dalla pianta. Il nome, ovvero “occhio del drago”, pare sia stato scelto poiché le forme ricorderebbero un occhio animale: non a caso la polpa traslucida lascia intravedere il seme centrale, quasi si trattasse di una pupilla. Le caratteristiche dell’alimento, inoltre, lo avvicinano molto al rambutan, ma anche e soprattutto ai classici litchi.

Così come già accennato, questo frutto è molto apprezzato in Asia, dove ha trovato impiego in numerose ricette e preparazioni. Rimossa la buccia, può essere consumato fresco oppure essiccato, nonché impiegato in cucina. Fresco è scelto per la creazione di zuppe, salse agrodolci, marmellate, gelati, succhi e alcuni alcolici. Essiccato, invece, vede un ricorso simile all’uvetta e ai frutti canditi e può essere scelto come snack giornaliero, nonché come arricchimento gustativo per i prodotti da forno.

Longan: le proprietà

Longan
Fonte: Jinning Li via ShutterstockJinning Li via Shutterstock

Il longan prevede un profilo nutrizionale di tutto rispetto, caratteristica questa che ne ha giustificato, nel corso dei secoli, anche il grande apprezzamento come rimedio naturale all’interno della medicina tradizionale cinese. Dal basso contenuto calorico, considerato come 100 grammi apportino circa 50 calorie, il frutto è particolarmente ricco di vitamina C: uno dei micronutrienti più utili per il benessere dell’organismo. La vitamina C, infatti, è essenziale per rafforzare il sistema immunitario, soprattutto nei mesi invernali quando maggiore è l’esposizione a batteri e virus tipici di stagione, ma anche a limitare il processo d’invecchiamento cellulare e l’azione dei radicali liberi.

Ricco anche di sali minerali, come potassio e fosforo, è considerato un cibo utile per il miglioramento della concentrazione e delle facoltà intellettive, inoltre stimolerebbe il naturale rilascio di serotonina, per garantire maggiore serenità e relax. Si ritiene sia inoltre mediamente digestivo, anche grazie alle fibre utili per regolare il transito intestinale, nonché depurante a livello circolatorio e urinario. La tradizione cinese associa poi altre qualità, queste ultime non pienamente confermate a livello scientifico, tra cui proprietà tonificanti per il fisico e la muscolatura, un blando effetto antinfiammatorio, nonché capacità antimicotiche e fungine.

A oggi non sono note particolari controindicazioni dal consumo di longan, ma è sempre necessario consultarsi con il medico, per verificare eventuali ipersensibilità personali o incompatibilità con trattamenti e disturbi in corso. I semi non devono essere ingeriti, poiché ricolmi di saponine.

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