
Cosa potrebbe cambiare per il tuo TFR? - www.greenstyle.it
Quando pensiamo al cosiddetto TFR (trattamento di fine rapporto), subito ci viene in mente la pensione, quell’agognato traguardo al quale un giorno tutti aspiriamo ad arrivare.
Ma sarà proprio così? E soprattutto da chi ci sarà dato e conferito? Si tratta di una serie di domande alle quali è necessario dare delle risposte concrete e precise, specie se la popolazione sta diventando sempre più anziana.
Non tutti, forse, la vedranno la pensione ma, allo stesso tempo, è necessario capire in che modo poterla avere un giorno. Vediamo insieme di cosa tratta.
TFR: qualcosa potrebbe cambiare?
Il Trattamento di fine rapporto è la conclusione, dal punto di vista economico, di ciò che spetta ad un lavoratore dopo anni ed anni di lavoro e di contributi versati. La pensione è quel qualcosa che lo ripaga di tutti i sacrifici fatti nel corso degli anni di lavoro e che, allo stesso tempo, deve dargli anche la possibilità di una vita dignitosa negli anni di quiescenza dal lavoro.
In Italia, però, la situazione non è delle migliori: davanti ad una popolazione che è sempre più anziana, si cercano strade alternative per non pesare troppo sugli anziani stessi, dal punto di vista di tasse e non solo, ma anche di aiutare i giovani ad avere, un giorno, la pensione per loro assicurata.
Nel solo 2025 la spesa previdenziale supererà i 289 miliardi di euro, pari al 15,3% del Pil. A fronte di questo dato, le proiezioni demografiche indicano che, entro il 2050, oltre un terzo dei cittadini avrà più di 65 anni. C’è un’ipotesi, per questo motivo, che si sta facendo più strada rispetto a tutte le altre: lasciare il Tfr maturato dai lavoratori nelle casse dell’Inps.
Il suo possibile trasferimento all’INPS
Nella sostanza, questi contributi resterebbero in gestione pubblica, evitando il trasferimento automatico ai fondi pensione integrativi e verrebbero investiti per generare rendite che, in fase di pensionamento, potrebbero favorire l’uscita anticipata dal lavoro o integrare l’assegno pensionistico.

Dal punto di vista singolo, però, è da specificare che il Tfr resta di proprietà del lavoratore. Ci sarebbe, però, un piccolo limite, ovvero che la liquidazione maturata diventerebbe un capitale vincolato, accessibile solo al momento del pensionamento e non più uno strumento di sostegno immediato.
Al momento si tratta solo di ipotesi che devono essere quantizzate ma, soprattutto, verificate sul campo anche dal punto di vista contenutistico, ovvero se è possibile attuarle o meno. Quanto i cittadini ne sarebbero contenti di questa ipotesi? Tutto è ancora da vedersi.