Sembra una farfalla, ma è uno degli insetti più pericolosi in circolazione - greenstyle.it
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La lanterna maculata, insetto invasivo proveniente dall’Asia, si sta diffondendo in Europa e in Italia, minacciando agricoltura e ambienti naturali. Allerta nelle regioni settentrionali.
Segnalazioni in aumento e preoccupazione crescente per l’arrivo in Italia della lanterna maculata (Lycorma delicatula), insetto originario dell’Asia orientale già noto per aver causato gravi danni economici e ambientali in altre parti del mondo. Dopo le prime infestazioni documentate in alcune zone dell’Europa centrale, la sua presenza è stata confermata in diverse aree del Centro e del Nord Italia, in particolare lungo le direttrici ferroviarie e in prossimità di aree urbane.
Le autorità fitosanitarie hanno avviato una rete di monitoraggio su scala nazionale. Gli esperti temono che, in assenza di un contenimento rapido, la lanterna possa colonizzare stabilmente il territorio, compromettendo coltivazioni agricole fondamentali per l’economia italiana.
Nonostante l’aspetto appariscente, con ali puntinate di nero e vivaci bande rosse e bianche nelle sezioni posteriori, la lanterna maculata non è pericolosa per l’uomo. Non punge, non trasmette malattie, ma si nutre di linfa vegetale, danneggiando le piante in profondità. Le sue ninfe, nere con puntini bianchi, attraversano varie fasi di sviluppo prima di diventare adulte, ed è proprio in questa fase che iniziano a danneggiare le colture.

Questo insetto attacca oltre 170 specie di piante, ma predilige in particolare l’ailanto, diffusissimo nei centri urbani italiani. Più preoccupante, però, è la sua attrazione per viti, meli, peschi, susini, pioppi e olmi, piante chiave per molte filiere agricole italiane. Secondo i dati elaborati da INRAE e ANSES, già negli Stati Uniti e in Corea le infestazioni hanno causato milioni di euro di danni, bloccando raccolti e riducendo la produttività.
Il clima italiano – soprattutto quello temperato del Nord – offre condizioni ideali alla riproduzione del parassita. Le infrastrutture di trasporto, come treni e camion, favoriscono la dispersione accidentale da una zona all’altra. Una volta che l’insetto si stabilisce, eradicarlo diventa quasi impossibile. Per questo i tecnici parlano apertamente di emergenza ambientale e agricola.
In risposta al crescente numero di avvistamenti, le regioni hanno allertato i servizi fitosanitari locali. Le amministrazioni chiedono ai cittadini di fotografare e segnalare ogni possibile presenza dell’insetto, inviando le informazioni ai canali istituzionali. Il riconoscimento precoce può fare la differenza per contenere i focolai.
Nel frattempo, le autorità stanno intensificando i controlli lungo ferrovie, orti urbani, vigneti e vivai, con squadre specializzate che operano su campo per verificare la presenza di uova, ninfe e adulti. Le trappole e gli strumenti di cattura sono già in uso nelle aree ad alto rischio, ma per avere efficacia servono dati e segnalazioni puntuali.
Il Ministero dell’Agricoltura ha ribadito che ogni nuova specie invasiva va trattata con urgenza e attenzione scientifica. Non a caso, il caso della lanterna maculata viene inserito in un contesto più ampio che riguarda le emergenze fitosanitarie globali, legate all’aumento degli scambi commerciali, ai cambiamenti climatici e alla fragilità degli ecosistemi locali.
Proteggere colture, paesaggi e biodiversità richiederà un lavoro coordinato tra enti locali, agricoltori, cittadini e ricercatori. E sebbene la lanterna maculata non rappresenti una minaccia diretta per la salute umana, i suoi effetti su economia agricola, ambiente e qualità del paesaggio potrebbero essere devastanti.
