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Rapporto Rifiuti Urbani Ispra: cresce la raccolta differenziata

Pubblicato il Rapporto Rifiuti Urbani Ispra 2020: cresce la raccolta differenziata in tutta Italia, ma grande è la diversità sullo Stivale.

Rapporto Rifiuti Urbani Ispra: cresce la raccolta differenziata

Fonte immagine: Pixabay

L’Ispra pubblica l’edizione 2020 del suo Rapporto Rifiuti Urbani, il report che fotografa la situazione della produzione e della raccolta di materiali di scarto in Italia. Giunto alla sua ventiduesima edizione, il Rapporto mostra alcuni segnali positivi per lo Stivale, anche se molto deve essere ancora fatto. Cresce infatti la raccolta differenziata, che oggi tocca il 61.3% di tutto il territorio nazionale, mentre diminuisce la produzione di rifiuti.

I dati sono promettenti, tuttavia permangono ancora alcune diversità lungo lo Stivale. L’analisi è stata resa possibile grazie ai dati raccolti dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare proprio dell’Ispra.

Rapporto Rifiuti Urbani: i trend più rilevanti

Come ogni anno, il Rapporto Rifiuti Urbani mostra i trend annuali – per il 2020 i dati sono riferiti al precedente 2019 – sulla produzione, la raccolta, la gestione e il recupero dei rifiuti a livello urbano. Il corposo report, di oltre 600 pagine, mostra alcune tendenze importanti per l’Italia, mostrandone sia gli aspetti più virtuosi, sia quelli che richiedono un maggiore impegno.

Nel corso del 2019, gli italiani hanno generato circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti, in calo dello 0.3% rispetto al precedente 2018. Il Nord però cresce dello 0.5%, mentre il Centro cala dello 0.2% e il Sud del 1.5%. In media, ogni singolo cittadino italiano ha prodotto 500 chilogrammi di rifiuti all’anno, nel frattempo cresce l’impegno nella raccolta differenziata – +3.1%, per un totale di 61.3% – e il recupero dei rifiuti. Il 50% di questi viene infatti inviato a impianti di trasformazione e riciclo, in particolare organico, plastica, legno, carta, cartone, vetro e metallo.

La porzione organica dei rifiuti è quella maggiormente raccolta sullo Stivale, con il 39.5% del totale. Seguono carta e cartone al 19.1%, il vetro al 12.3% e la plastica all’8.3%. Quest’ultima cresce però di oltre dieci punti su base annua e, nella maggior parte dei casi, è costituita da imballaggi e packaging.

Italia, zone della raccolta differenziata

Così come già anticipato, i trend sono però differenziati su tutto il territorio italiano, con diversità anche rilevanti fra le varie Regioni. Nel corso del 2019, il Centro e il Sud Italia registrano performance positive, con cali rilevanti nella produzione di rifiuti: il -4.5% in Molise, il -2.6% in Sicilia e il 2.3% in Calabria. Cresce invece quasi tutto il Nord Italia, escludendo però Piemonte e Liguria che segnano sempre risultati positivi.

La “maglia nera” nella produzione dei rifiuti spetta all’Emilia Romagna, dove vengono prodotti 774 chilogrammi di scarti per singolo residente, con picchi nei dintorni di Rimini (775 chilogrammi) e Ravenna (752). La “palma d’oro” spetta invece a Potenza (322 chilogrammi), seguita da Enna (329) e Avellino (355). Ancora, il Sud ha finalmente superato la soglia critica del 50% di raccolta differenziata, con 4.5 punti in più rispetto al 2019. E proprio sul fronte della differenziata, le migliori performance si registrano in Veneto (74.7%), Sardegna (73.3%), Trentino Alto Adige (73.1%) e Lombardia (72%). Da migliorare Sicilia (38.5%), Calabria (47.9%) e Basilicata (49.4%). Per quanto riguarda i comuni, infine, emergono Treviso (86.9%), Ferrara (85.9%) e Pordenone (85.5%), mentre Crotone segna l’11%, Catania il 14.5% e Taranto il 16%.

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