IL motivo del cattivo odore in piscina - greenstyle.it
Piscine, l’odore pungente non è cloro come spesso si pensa, ma qualcosa che potrebbe mettere a rischio la salute.
Quando ci si immerge in piscina e si avverte quel caratteristico odore pungente, non è il cloro puro a generarlo, ma un insieme di composti chimici noti come cloroammine. Questo fenomeno, seppur spesso sottovalutato, rappresenta un importante indicatore della qualità dell’acqua e della sua igiene, con implicazioni dirette sulla salute dei bagnanti e sulla gestione degli impianti natatori.
Le cloroammine: cosa sono e come si formano
Il cloro è il disinfettante più diffuso nelle piscine, impiegato per eliminare virus, batteri e altri microrganismi nocivi. Tuttavia, l’odore tipico di piscina non è dovuto al cloro libero, bensì alle cloroammine, sostanze chimiche che si generano quando il cloro reagisce con composti azotati provenienti da sudore, urina, cellule morte e residui cosmetici lasciati dai bagnanti. In particolare, le forme più comuni sono la dicloramina e la tricloramina, responsabili dell’odore intenso e irritante che caratterizza molte piscine frequentate.
Questi composti sono il risultato di una reazione chimica in cui l’azoto organico si combina con il cloro, formando molecole stabili ma meno efficaci come disinfettanti. La formazione delle cloroammine è favorita dalla presenza di impurità organiche e può essere accentuata in piscine con scarsa manutenzione o con un numero elevato di frequentatori.

Paradossalmente, un odore più forte di cloro indica una riduzione del cloro attivo libero nell’acqua. Questo perché il cloro disponibile si lega alle impurità formando cloroammine, che non solo conferiscono l’odore sgradevole ma riducono la capacità disinfettante dell’acqua. In pratica, un’acqua che odora fortemente di “cloro” può essere meno igienica e più irritante per la pelle e le mucose.
Le conseguenze per la salute sono evidenti: gli effetti irritativi delle cloroammine si manifestano con rossori agli occhi, irritazioni alle mucose nasali e della gola, oltre a disturbi cutanei, soprattutto in soggetti con pelli sensibili o affetti da eczema. Nei casi più gravi, l’inalazione di vapori contenenti tricloramina può provocare tosse, difficoltà respiratorie e attacchi d’asma, soprattutto in piscine coperte e scarsamente ventilate, dove la concentrazione può superare i limiti di sicurezza raccomandati (0,3 mg/m³).
Strategie e responsabilità per il controllo delle cloroammine
La gestione efficace delle cloroammine è una responsabilità primaria degli operatori degli impianti natatori. La metodologia più efficace è la cosiddetta clorazione shock, un trattamento che prevede l’aggiunta di una quantità di cloro libero fino a dieci volte superiore rispetto al valore delle cloroammine presenti. Questa operazione permette di neutralizzare i composti combinati, ma richiede un’attenta analisi preliminare dei livelli di cloro totale e libero, seguita da un periodo di filtrazione e attesa fino a raggiungere valori di cloro libero attorno a 1,5 ppm, idonei per la balneazione.
A livello impiantistico, la ventilazione degli ambienti, soprattutto nelle piscine coperte, gioca un ruolo fondamentale nel ridurre la concentrazione di vapori irritanti. L’installazione di aspiratori sopra la superficie dell’acqua favorisce il ricambio d’aria, evitando l’accumulo di cloroammine e migliorando la salubrità dell’ambiente per bagnanti e personale.
Anche i singoli utenti possono contribuire a limitare la formazione di cloroammine adottando alcuni accorgimenti semplici ma efficaci. Fare la doccia prima di entrare in acqua è fondamentale per rimuovere sudore, residui di creme solari e trucco, che altrimenti reagirebbero con il cloro. Inoltre, è importante evitare di entrare in piscina con la crema solare ancora umida o con il make-up non rimosso.
Un punto cruciale spesso sottovalutato è il divieto assoluto di urinare in piscina. L’urina rappresenta una fonte significativa di azoto organico, principale responsabile della formazione delle cloroammine. La sensibilizzazione dei bagnanti su questo tema è dunque indispensabile per mantenere un’acqua più pulita e meno irritante.
