Sanità 2026, cambiano le regole e i codici: ora le ricette avranno solo questa validità - greenstyle.it
Nel 2026 cambiano regole e codici in sanità: nuove validità e nuovi criteri per ricette e certificati. Ecco cosa succede davvero.
Il 2026 si apre con novità importanti per chi deve gestire ricette e certificati medici. Una nuova legge introduce cambiamenti significativi che riguardano sia la validità delle prescrizioni sia le modalità con cui vengono rilasciati i certificati di malattia. Sebbene molte delle misure non diventeranno operative nell’immediato, il quadro normativo è già tracciato e definisce un percorso di semplificazione che avrà un impatto concreto su pazienti, medici e farmacie. Le modifiche sono già state pubblicate in Gazzetta ufficiale e entreranno in vigore formalmente dal 18 dicembre, ma richiederanno ulteriori passaggi prima di diventare effettive.
Le nuove regole per i certificati e non solo
Una delle innovazioni più rilevanti riguarda i certificati di malattia. Il nuovo provvedimento introduce la possibilità, per i medici di famiglia, di rilasciarli anche a distanza tramite televisita. L’articolo 58 equipara infatti le certificazioni eseguite in telemedicina a quelle effettuate in presenza. Si tratta di un cambiamento di rilievo, che potrebbe semplificare molto il percorso dei lavoratori impossibilitati a recarsi fisicamente dal proprio medico.
Tuttavia, la Federazione italiana dei medici di medicina generale chiarisce che il sistema non partirà subito. Servirà un accordo successivo in Conferenza Stato-Regioni, che dovrà definire casi, modalità e limiti della telecertificazione. Fino a quel momento continueranno a valere le regole attuali, con l’obbligo per il medico di verificare di persona le condizioni del paziente. Resta inoltre stabile la tutela contro certificati falsi, con sanzioni severe sia per i lavoratori sia per i professionisti coinvolti.

Un’altra novità significativa della legge è la possibilità, prevista dall’articolo 62, di consentire ai medici di prescrivere farmaci legati a patologie croniche con validità fino a 12 mesi. Questo permetterà di ridurre la necessità di richiedere continuamente nuove ricette, facilitando la gestione dei pazienti cronici. Anche in questo caso, però, l’operatività non sarà immediata: serviranno fino a 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, e un decreto attuativo definirà le modalità pratiche, garantendo che non ci siano costi aggiuntivi per la finanza pubblica.
Inoltre, sarà possibile ottenere i farmaci prescritti anche presentando documentazione di dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso, un cambiamento che migliora la continuità assistenziale nei giorni festivi e prefestivi. Alla conclusione dell’iter, il medico potrà indicare nella ricetta ripetibile la posologia e il numero di confezioni erogabili nell’arco dei 12 mesi. Avrà anche la possibilità di sospendere o modificare la terapia in qualsiasi momento, qualora la situazione del paziente lo richieda.
Le farmacie, dal canto loro, consegneranno inizialmente una quantità di farmaco sufficiente a coprire 30 giorni di terapia e comunicheranno la dispensazione al medico di famiglia, promuovendo una collaborazione più stretta tra professionisti coinvolti nel percorso di cura.
