Greenstyle Alimentazione Insetti, alghe e legumi: identikit delle proteine sostenibili

Insetti, alghe e legumi: identikit delle proteine sostenibili

Insetti, alghe e legumi sono fonti di proteine sostenibili. Ovvero, incidono in maniera minore rispetto alla carne ed alle proteine di origine animale in genere, sull'ambiente. Gli insetti richiedono poche risorse per la loro produzione e possono essere coltivati in maniera efficiente. Le alghe sono ricche di proteine e crescono in ambienti sostenibili. I legumi, come fagioli e lenticchie, vengono coltivati con un basso impatto ambientale e attraverso pratiche agricole responsabili.

Insetti, alghe e legumi: identikit delle proteine sostenibili

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Le proteine ​​sostenibili costituiscono una scelta alternativa e consapevole in grado di garantire una dieta equilibrata ma che, allo stesso tempo, riduca l’impatto ambientale derivante dall’emissione di carbonio. Sappiamo infatti che le fonti proteiche alle quali è legato il più alto livello di gas serra sono i ruminanti che, attraverso il loro processo digestivo, rilasciano grandi quantità di metano nell’atmosfera, contribuendo al surriscaldamento del pianeta. Ebbene, è qui che insetti, alghe e legumi si introducono quale possibilità concreta per chi voglia fornire il proprio contributo. Approfondiamo quali sono le proteine naturali.

Cosa sono le proteine sostenibili

Cosa intendiamo per proteine sostenibili è presto detto: sono, in sostanza, quelle prodotte in modo da ridurre al minimo l’impatto ambientale e da promuovere pratiche agricole responsabili. Ciò non avviene generalmente con quelle animali come carne e latticini, che richiedono un notevole consumo di risorse naturali quali acqua, terra, cibo per gli animali stessi (senza dimenticare come l’allevamento del bestiame sia tra le principali cause di emissioni di gas serra).

Un altro punto a favore delle prime risiede nel fatto che il consumo di alimenti a base di proteine ​​animali comporta un rischio maggiore di sviluppare malattie non trasmissibili come cancro, malattie cardiache, steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e malattia infiammatoria intestinale (IBD). Se vi chiedete dove trovare proteine senza mangiare carne, sappiate che tali sono i legumi, i semi oleosi, le alghe e gli insetti. Tutte sostenibili. Ne approfondiamo di seguito caratteristiche e vantaggi.

Insetti, alghe e legumi: identikit delle proteine sostenibili
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Insetti

Gli insetti, già considerati un alimento piuttosto apprezzato in molte culture, stanno guadagnando sempre più popolarità quale fonte di proteine sostenibili. Cavallette, grilli e larve contengono proteine di alta qualità, aminoacidi essenziali, vitamine e minerali. Il loro allevamento, messo a confronto con quello di bovini e ovini, richiede molta meno terra, acqua e mangime, e produce meno emissioni di gas serra. Inoltre, gli insetti comportano un altro vantaggio: quello di essere in grado di convertire il mangime che consumano in massa corporea in modo più efficiente. Già da qualche anno cavallette, grilli e locuste vengono trasformate in farine o altri alimenti indicati per il consumo umano. Contengono il 40%-60% di proteine su base secca ed alcune specie di insetti sono anche ricche di calcio, potassio, ferro ed altri preziosi minerali. Ad oggi si trovano ancora ad affrontare significativi ostacoli nella riluttanza esercitata dai consumatori nel mondo occidentale.

Alghe

Spesso sottovalutate, le alghe sono un’ottima fonte di proteine. Nello specifico, hanno “un contenuto proteico compreso tra l’8 e il 47% del peso secco e il contenuto proteico più elevato si trova nelle specie di alghe rosse e verdi”. Le microalghe hanno un impatto positivo sull’ambiente in quanto non richiedono per la loro coltivazione l’occupazione di un terreno agricolo, e possono favorire la pulizia degli oceani. Allo stesso tempo, non inquinano. Costituiscono una importante fonte proteica alternativa con il valore aggiunto di effetti positivi sulla salute dell’uomo: vantano proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali.

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Legumi

I legumi sono da tempo un pilastro delle diete vegetariane e vegane, ma ancora oggi il loro consumo non può neanche essere lontanamente paragonato a quello della carne. Eppure, oltre ad essere fonte di proteine di alta qualità (ovvero ricche di aminoacidi essenziali e altamente digeribili), di fibre e di una vasta gamma di minerali, comportano bassi livelli di gas serra e di impronta idrica, arricchiscono il suolo attraverso la fissazione dell’azoto e riducono la necessità di fertilizzanti, sono economici, universalmente disponibili e alla portata di tutte le tasche. A tutte le latitudini. Hanno dalla loro il fatto di essere estremamente versatili e di poter essere consumati in piatti di vario tipo come zuppe, vellutate, burger vegetali e tanto altro.

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