
La necessità di un avvocato(www.greenstyle.it)
La sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza rappresenta una situazione complessa e potenzialmente gravosa per il conducente.
Quando il tasso alcolemico supera i limiti stabiliti dalla legge, non si tratta solo di un’infrazione amministrativa, ma di un vero e proprio reato che dà avvio a un procedimento penale. In questo articolo, esploreremo le procedure da seguire, le implicazioni legali e le strategie per affrontare questa delicata situazione.
La prima azione da intraprendere, in caso di sospensione della patente per alcol, è contattare un avvocato. È fondamentale che il conducente si faccia assistere da un legale esperto in diritto penale e in questioni relative alla guida in stato di ebbrezza. Sebbene sia possibile avvalersi di un avvocato d’ufficio, molti preferiscono scegliere un professionista di fiducia per garantire una difesa più personalizzata.
La scelta di un avvocato può avvenire anche successivamente alla contestazione del reato, ma è cruciale che il legale sia coinvolto il prima possibile per analizzare le circostanze del caso e pianificare eventuali strategie difensive. L’avvocato ha il compito di ridurre la gravità delle conseguenze legali, come la durata della sospensione della patente, che dipende dal tasso alcolemico rilevato.
L’alcol test e i diritti del conducente
Quando un agente della polizia stradale esegue un controllo e riscontra un possibile stato di ebbrezza, è tenuto a informare il conducente dei suoi diritti, in particolare quello di richiedere la presenza di un avvocato durante l’alcol test. La mancata informazione su questo diritto può comportare un’irregolarità procedurale, potenzialmente annullando il test e restituendo la patente.
L’alcol test deve essere effettuato seguendo procedure precise per garantire la validità della misurazione. In caso di errori procedurali, è possibile contestare il ritiro della patente. Pertanto, è cruciale che il conducente fornisca al proprio avvocato tutte le informazioni necessarie, inclusi il tasso alcolemico rilevato e eventuali precedenti di guida in stato di ebbrezza.

Il costo di un avvocato per affrontare un caso di ritiro della patente per alcol può variare, ma in media si aggira attorno ai 1.500 euro. Tuttavia, questo importo può aumentare a seconda della complessità del caso e delle azioni legali che il professionista è chiamato a intraprendere. Ad esempio, l’avvocato può cercare di convertire la pena in lavori di pubblica utilità, un’opzione che offre vantaggi significativi, come l’estinzione immediata del reato e una riduzione della sospensione.
È importante notare che, nonostante la possibilità di accedere a un avvocato d’ufficio, le spese legali devono comunque essere sostenute, poiché l’assistenza legale, anche se gratuita per il cittadino, è un servizio che deve essere pagato. Inoltre, per accedere a un avvocato tramite il gratuito patrocinio a spese dello stato, è necessario che il professionista sia iscritto nell’apposita lista del tribunale.
Procedura di sospensione della patente
Dopo la misurazione del tasso alcolemico, l’agente deve redigere un verbale, che viene inviato alla Procura della Repubblica. Qui, il Pubblico Ministero decide se procedere con un procedimento penale o limitarsi a una sanzione amministrativa. Se il tasso alcolemico è particolarmente elevato, si avvia un processo penale che culmina con un provvedimento di condanna e la sospensione della patente.
È importante sottolineare che il ritiro della patente non diventa esecutivo finché il provvedimento del Giudice non è irrevocabile. Dopo un certo periodo, il Prefetto riceverà comunicazione del provvedimento e disporrà la sospensione della patente. Questo processo può richiedere tempo, ma è cruciale per comprendere come e quando si applicano le sanzioni.
La durata della sospensione della patente dipende dal tasso alcolemico rilevato. Per tassi più bassi, si rischia una semplice sanzione amministrativa, mentre tassi più elevati comportano sanzioni più severe.