Partita Iva, chi può aderire al ravvedimento speciale - Greenstyle.it
Quali sono i requisiti, chi può aderire e quali sono i documenti da preparare per il ravvedimento speciale per le Partite Iva.
È ufficialmente aperta la finestra per aderire al ravvedimento speciale dedicato ai contribuenti titolari di partita IVA che optano per il concordato preventivo biennale.
Questa misura, introdotta dal Governo con l’obiettivo di favorire la regolarizzazione fiscale, consente di sanare le posizioni relative agli anni d’imposta dal 2019 al 2023, versando un’imposta sostitutiva calcolata in base al punteggio ottenuto dagli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA).
Finestra temporale e modalità di adesione al ravvedimento speciale
La possibilità di aderire al ravvedimento speciale è aperta dal 1° gennaio 2026 e si chiuderà il 15 marzo 2026, data entro cui i contribuenti devono perfezionare la propria adesione. La normativa consente la regolarizzazione anche di singoli anni d’imposta, con la facoltà di scegliere tra il pagamento in un’unica soluzione o la rateizzazione del debito fiscale fino a un massimo di 10 mensilità. Questa novità rispetto alle precedenti edizioni prevede termini di rateizzazione più compressi, in modo da permettere al Governo di chiudere tutte le pendenze fiscali entro la fine del 2026, in anticipo rispetto all’entrata in vigore della prevista riforma fiscale di agosto 2026. Di conseguenza, le rate mensili risulteranno più consistenti, ma si punta a una rapida definizione delle posizioni irregolari.
Possono aderire al ravvedimento speciale esclusivamente gli imprenditori e i professionisti titolari di partita IVA che abbiano applicato gli ISA e scelto il concordato preventivo biennale per gli anni 2024 e 2025. L’imposta sostitutiva, che sostituisce IRPEF/IRES, addizionali e IRAP, è calcolata sulla differenza tra il reddito dichiarato e il valore dello stesso incrementato in percentuale in base al punteggio ISA conseguito. Le percentuali di incremento sono così articolate:
- 5% per ISA pari a 10;
- 10% per ISA tra 8 e 10;
- 20% per ISA tra 6 e 8;
- 30% per ISA tra 4 e 6;
- 40% per ISA tra 3 e 4;
- 50% per ISA inferiore a 3.

Le aliquote applicate all’imposta sostitutiva sono differenziate in base al punteggio ISA:
- IRPEF/IRES: 10% per ISA pari o superiore a 9;
- 12% per ISA tra 6 e 8;
- 15% per ISA inferiore a 6;
- IRAP: aliquota fissa del 3,9%, con una riduzione del 50% per gli anni impattati dalla pandemia Covid-19.
Per gli anni 2020 e 2021, inoltre, è prevista una riduzione del 30% delle aliquote a causa dell’emergenza sanitaria, a sostegno dei contribuenti maggiormente colpiti. L’accesso al ravvedimento speciale è ammesso anche a chi ha dichiarato cause di esclusione dagli ISA legate agli effetti del Covid-19, oppure condizioni che hanno impedito il regolare svolgimento dell’attività o che hanno coinvolto più attività con esclusione dall’applicazione degli ISA. Nel caso in cui non sia disponibile un punteggio ISA per specifiche annualità, la base imponibile sarà determinata come la differenza tra il reddito dichiarato e lo stesso importo aumentato del 25%. Su questa base si applicano:
- un’aliquota del 12,5% per l’imposta sostitutiva che copre IRPEF/IRES e addizionali;
- un’aliquota del 3,9% per l’imposta sostitutiva IRAP.
Le scadenze per il pagamento seguono questo schema: l’adesione deve essere perfezionata entro il 15 marzo 2026, mentre il saldo può essere effettuato in un massimo di 10 rate mensili con termine ultimo il 15 dicembre 2026. Questa nuova tempistica più ravvicinata rispetto all’edizione precedente comporta che i contribuenti dovranno affrontare rate mensili più elevate, ma con il vantaggio di definire in tempi rapidi le proprie pendenze fiscali prima della riforma fiscale attesa per la seconda metà del 2026.
