Il controllo fiscale sui bonifici tra privati: cosa cambia nel 2025(www.greenstyle.it)
L’attenzione dell’Agenzia delle Entrate si concentra sempre più sui bonifici a parenti, un fenomeno innocuo che non sfugge ai controlli.
A partire dal 2025, infatti, l’ente ha intensificato il monitoraggio di questi trasferimenti di denaro, con l’obiettivo di prevenire possibili irregolarità e garantire una maggiore trasparenza nelle movimentazioni finanziarie tra privati. Vediamo cosa c’è di vero in questa stretta e come è opportuno comportarsi per evitare problemi.
Effettuare bonifici a parenti e amici è una pratica diffusa e spesso considerata una semplice gestione di rapporti familiari o sociali. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha segnalato che, a partire da quest’anno, è aumentata la vigilanza sui movimenti di denaro tra conti personali, anche quando riguardano persone con legami diretti o indiretti.
Il motivo principale di questo controllo è evitare che i bonifici vengano utilizzati per finalità illecite, come il riciclaggio di denaro o l’evasione fiscale, mascherando transazioni che in realtà rappresentano pagamenti per prestazioni non dichiarate o trasferimenti di denaro non giustificati. Per questo motivo, le autorità fiscali stanno analizzando con maggiore attenzione la natura e la frequenza di questi pagamenti.
Non si tratta di un divieto, ma di una maggiore trasparenza: ogni trasferimento di denaro deve poter essere giustificato documentalmente, soprattutto se di importo significativo o ricorrente. È quindi consigliabile mantenere traccia delle motivazioni che stanno alla base dei bonifici effettuati, così da poter fornire spiegazioni convincenti in caso di eventuali richieste di chiarimenti da parte del Fisco.
Come comportarsi per evitare problemi con il Fisco
Di fronte a questa nuova attenzione, è essenziale adottare alcune precauzioni per non incorrere in sanzioni o complicazioni. Innanzitutto, è buona prassi non utilizzare i bonifici a parenti o amici per trasferimenti di denaro che nascondono operazioni commerciali o professionali non dichiarate. Questi ultimi devono essere gestiti con le modalità fiscali corrette, attraverso fatture e dichiarazioni.
Inoltre, per importi rilevanti, è opportuno conservare tutta la documentazione che possa comprovare la legittimità del trasferimento: ad esempio, accordi scritti, comunicazioni, prove di prestazioni o di rimborso di spese condivise.
Il Fisco può anche richiedere chiarimenti in caso di bonifici ricorrenti o di somme ingenti. Non rispondere o fornire spiegazioni incomplete può portare a presunzioni di evasione o altre irregolarità fiscali.
Infine, è importante ricordare che il controllo non riguarda solo i bonifici domestici, ma anche quelli internazionali, che devono rispettare ulteriori normative antimafia e antiriciclaggio.

Oltre alla vigilanza fiscale, chi effettua bonifici a parenti e amici deve anche valutare con attenzione i costi e le modalità di trasferimento del denaro. Sul mercato esistono differenti servizi, che offrono tempi di accredito e commissioni variabili.
Ad esempio, il servizio T-Bonifico permette di eseguire bonifici ordinari o istantanei verso qualunque IBAN italiano, con la possibilità di pagare sia in contanti sia tramite carta di debito o credito presso punti vendita abilitati. I bonifici istantanei sono accreditati immediatamente, mentre quelli ordinari impiegano da uno a due giorni lavorativi. Le commissioni si attestano intorno ai 5,90 euro per singola operazione, con limiti di importo massimi giornalieri e mensili.
Per chi preferisce servizi bancari tradizionali, come la SRP Federal Credit Union negli Stati Uniti, i bonifici in entrata possono essere gratuiti per conti personali, mentre per quelli aziendali è prevista una commissione di 20 dollari. I bonifici in uscita comportano invece un costo di 20 dollari sia per conti personali che aziendali. Inoltre, per bonifici in uscita sono richiesti numerosi dati precisi, compresi nome e indirizzo del beneficiario, numero di routing e motivo del trasferimento, nonché procedure di verifica tramite videochiamata per garantire la sicurezza dell’operazione.
