La confusione dei simboli sulle etichette dell’olio extravergine(www.greenstyle.it)
Acquistare un buon olio extravergine d’oliva in offerta può rivelarsi una vera sfida per i consumatori che cercano di risparmiare.
Passeggiando tra gli scaffali del supermercato, è facile imbattersi in confezioni di olio extravergine d’oliva ricche di bollini, certificazioni e diciture accattivanti. Le aziende sfruttano questa abbondanza di simboli per comunicare un’immagine di eccellenza e tradizione, ma la realtà è che molti di questi marchi non garantiscono necessariamente una qualità superiore.
Alcuni bollini sono semplici autocertificazioni aziendali, altri sono marchi privati che non prevedono controlli esterni, mentre non mancano simboli che indicano solo il rispetto di standard minimi obbligatori per legge, presentati però come un valore aggiunto esclusivo. Questa strategia di marketing può confondere i consumatori, facendo apparire come eccellenti prodotti che in realtà non lo sono.
Le certificazioni affidabili da riconoscere
Tra i numerosi simboli che si trovano sulle bottiglie, alcune certificazioni rappresentano effettivamente una garanzia di qualità verificata. Le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP) sono regolamentate a livello europeo e sottoposte a controlli rigorosi da parte di enti indipendenti. Questi marchi assicurano che l’olio provenga da una specifica area geografica e rispetti disciplinari produttivi precisi, garantendo così l’autenticità e la qualità del prodotto.
Un altro simbolo di grande importanza è il bollino del biologico europeo, riconoscibile dalla foglia verde stilizzata con le stelle. Questo marchio certifica che l’olio è stato prodotto secondo rigidi criteri di agricoltura biologica, con controlli documentati lungo tutta la filiera, dalla coltivazione dell’oliva fino all’imbottigliamento.
Dunque, quando si cerca un olio extravergine di qualità, è fondamentale privilegiare prodotti che riportano queste certificazioni ufficiali, evitando di lasciarsi ingannare da simboli che non sono supportati da verifiche rigorose.

Molto spesso le etichette presentano termini come “tradizionale”, “selezionato” o “premium quality”, che suonano come sinonimo di eccellenza ma non corrispondono a standard qualitativi certificati. Queste diciture sono spesso frutto di strategie commerciali volte a giustificare prezzi più elevati o a creare un’immagine di superiorità, senza però offrire garanzie concrete.
Allo stesso modo, i simboli che richiamano l’italianità con bandiere tricolori o riferimenti geografici vaghi possono essere fuorvianti. In alcuni casi, infatti, l’olio contenuto potrebbe derivare da miscele di oli provenienti da diverse nazioni europee o addirittura extraeuropee, compromettendo l’autenticità del prodotto.
Un ulteriore aspetto da considerare è il prezzo. Un olio extravergine in offerta a un costo troppo basso deve mettere in allarme il consumatore consapevole, perché la produzione di un olio di qualità comporta costi che difficilmente possono essere abbattuti al di sotto di una certa soglia. Offerte aggressive spesso indicano prodotti con caratteristiche organolettiche inferiori, ottenuti da olive di qualità mediocre oppure da processi produttivi che, pur rispettando i parametri di legge, non garantiscono un prodotto eccellente.
Come orientarsi per una scelta consapevole dell’olio extravergine
Per evitare delusioni, è importante sviluppare una capacità critica nella lettura delle etichette e delle offerte. Alcuni accorgimenti utili sono:
- Verificare la provenienza delle olive: un’informazione chiara sull’origine aiuta a capire se si tratta di un prodotto locale o di miscele di oli da diverse aree.
- Controllare la data di scadenza e, quando disponibile, quella di raccolta: l’olio extravergine perde qualità con il tempo, quindi preferire prodotti freschi è fondamentale.
- Leggere attentamente le modalità di conservazione consigliate: la qualità dell’olio si preserva meglio se conservato lontano dalla luce e dal calore.
- Considerare i parametri chimici indicati, come acidità e perossidi, che forniscono indicazioni oggettive sulla qualità del prodotto.
Al di là dei simboli e delle diciture evidenti, ci sono dettagli meno appariscenti ma altrettanto importanti. Ad esempio, la scelta di una bottiglia di vetro scuro è un indicatore di qualità, poiché protegge l’olio dall’azione dannosa della luce mantenendo intatte le proprietà organolettiche. Anche il tipo di tappo, preferibilmente ermetico e di qualità, è rilevante per limitare l’ossidazione e conservare il prodotto più a lungo.
