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OGM e CETA: proteste dopo le aperture del Ministro Bellanova

Forti polemiche dopo l'apertura a OMG e CETA da parte del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova.

OGM e CETA: proteste dopo le aperture del Ministro Bellanova

Fonte immagine: iStock

Apertura su OGM e CETA da parte del neo Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. Le dichiarazioni rilasciate da Teresa Bellanova a Radio 24 hanno subito scatenato accese polemiche all’interno del panorama associazionistico e dei consumatori italiani, storicamente contrari all’introduzione nel territorio nazionale di organismi geneticamente modificati.

Fa discutere anche l’apertura verso l’accordo commerciale Canada-Unione Europea, ritenuto dai detrattori del trattato una possibile via per l’introduzione in Europa di prodotti con vincoli di sicurezza inferiori rispetto agli standard comunitari. Di seguito le dichiarazioni del Ministro Bellanova in merito all’approccio scelto verso OGM e CETA:

Sugli OGM voglio aprire un confronto rapidamente anche con le parti imprenditoriali, è un tema delicato che non va affrontato in modo azzardato.

Dobbiamo lavorare perché si arrivi alla ratifica del CETA, l’accordo di libero scambio tra UE e Canada, con l’obiettivo di dare competitività al Sistema Italia. Finora si è parlato molto di porti chiusi alla disperazione, ma non si è parlato molto di porti chiusi alla contraffazione, che è una parte fondamentale della concorrenza sleale al Made in Italy.

Critiche sono arrivate tra gli altri da Monica Di Sisto, portavoce rete italiana Stop Ttip, che vede nelle parole del Ministro delle Politiche Agricole un passo in direzione opposta rispetto alla promessa transizione ecologica:

I rischi per l’ambiente, il clima e i diritti sociali sono troppi, gli accordi sono impostati in modo da favorire le grandi imprese multinazionali a scapito delle piccole produzioni, esponendo agricoltori, lavoratori ed ecosistemi ad una pressione insostenibile. Se il governo appena nato si pone come priorità la transizione ecologica questa dichiarazione della Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova è un primo passo nella direzione opposta. Ci preoccupano inoltre le sue aperture sugli OGM, perché ci saremmo aspettati di sentir parlare di agroecologia.

Parole nette anche da parte di Terra! Onlus, presente all’interno della rete che si oppone ai trattati di libero scambio con USA e Canada, che sottolinea la necessità anche di opporsi al “Mercosur” per salvaguardare l’Amazzonia:

L’Italia si ponga in contrasto con i nuovi negoziati sul Ttip che il Cetavenga bocciato in Parlamento e il trattato con il Mercosur, che mette a rischio l’Amazzonia, venga respinto dal Parlamento Europeo non appena arriverà all’ordine del giorno.

Suscita particolare clamore una risposta arrivata dall’interno della stessa maggioranza che supporta il Governo Conte bis. Questo il messaggio inviato al ministro da Filippo Gallinella, deputato Movimento 5 stelle e presidente della Commissione Agricoltura della Camera:

Caro Ministro Bellanova sarebbe stato più utile in questa fase confrontarsi con i parlamentari della sua maggioranza prima di prendere posizione su temi sensibili come l’adesione al CETA o sugli OGM. Prima di ‘aprire i porti’ alle merci provenienti in questo caso dal Canada, ma il principio vale per tutti i Paesi, occorre riflettere su che tipo di politica commerciale vogliamo. Sarebbe opportuno prevedere che quello che entra in territorio UE rispetti le nostre regole, che vanno dai diritti del lavoro, ai residui fitosanitari fino al rispetto dell’ambiente. Inoltre senza una chiara e trasparente etichettatura in UE si verificherà una concorrenza sleale rispetto ai nostri prodotti.

Nessuno vuole bloccare il commercio, ma le regole devono essere chiare per tutti. Intanto invito a riprendere il lavoro che avevamo cominciato sull’obbligo di indicazione dello stabilimento e sull’etichettatura, che attende il via libera da Bruxelles. Anche parlare con superficialità di OGM non aiuta né il dibattito né la comprensione dei cittadini, che giustamente hanno forti preoccupazioni.

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