Greenstyle Casa & Giardino Orto & giardino Piante Mimosa: come si coltiva in vaso e in giardino

Mimosa: come si coltiva in vaso e in giardino

La mimosa è una pianta che tutti associano alla Festa della Donna, con i suoi riconoscibilissimi e profumati fiori gialli. Ma forse non tutti sanno che si tratta di rametti di un vero e proprio albero, l'Acacia dealbata, che fiorisce in abbondanza proprio tra febbraio e marzo. È questa una della ragioni che ne ha generato la fisiologica associazione con la celebrazione femminile. Ma come si può coltivare in giardino e in vaso, come farla crescere rigogliosa?

Mimosa: come si coltiva in vaso e in giardino

Fonte immagine: PIxabay

La mimosa è una delle più famose piante ornamentali e non solo per i suoi singolari fiori gialli, ma anche perché scelta a simbolo della Festa della Donna. Non a caso, questa pianta fiorisce già dalla fine di febbraio fino a tutto marzo incluso e, dato il periodo, si rivela ottima per questa celebrazione. Ma come si coltiva in vaso e in giardino?

Poiché pianta abituata anche ai climi più rigidi, data la sua fioritura tardo-invernale, la mimosa è un vegetale che può essere coltivato su gran parte dello Stivale. In ogni caso, è sempre consigliato chiedere un parere preliminare al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per vagliare la compatibilità della pianta con le temperature tipiche della propria zona di residenza.

Cosa è la mimosa

Mimosa, pianta

Tutti la conoscono come fiore tipico della Festa della Donna anche se, durante questa ricorrenza, vengono usate anche altre piante dai fiori simili. L’Acacia dealbata è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Mimosaceae o, ancora, delle Fabaceae secondo la classificazione APG.

Si tratta di una pianta pioniera, ossia capace di insediarsi su terreni un tempo spogli. Inoltre, è anche una delle prime a fiorire con la fine dell’inverno.

Della mimosa siamo tutti abituati a osservarne i rametti, presenti in abbondanza nei negozi dei fioristi, oppure agli angoli delle strade, proprio in occasione dell’8 marzo. Ma non tutti sanno che non si tratta di un fiore di pochi centimetri d’altezza, bensì di un elevato albero.

Può infatti raggiungere dagli 8 ai 15 metri, con un aspetto arbustivo importante, una chioma rigogliosa e una capacità di creare ombra elevata. Le foglie sono sempreverdi e presentano delle sfumature argentate e si riuniscono sui rametti in decine di esemplari, di forma stretta e allungata.

I fiori sono invece dei capolini globosi di intenso giallo, dal caratteristico profumo: possono spuntare a decine sullo stesso ramo. La pianta produce anche un frutto, di colore nero, che tuttavia non viene considerato per il consumo alimentare.

L’Acacia dealbata è assolutamente importante all’interno degli ecosistemi poiché, con la sua fioritura tardo-invernale, rappresenta la prima forma di nutrimento per molte specie animali e selvatiche. Anche per gli api e insetti impollinatori, ghiotti del nettare di questi fiori.

Mimosa e Festa della Donna

Mimosa, festa delle donne

In molti si chiederanno perché, in occasione della Festa della Donna l’8 marzo, sia ormai tradizione regalare un rametto di mimosa. Vi sono diverse interpretazioni su questa usanza, anche se non tutte sono state sottoposte ad adeguata verifica storica. Fra le più diffuse, si elencano:

  • Il fiore è stato scelto per la prima volta nel 1946 quando, al termine della Seconda Guerra Mondiale, Rita Montagnana e Teresa Mattei dell’Unione Donne d’Italia (UDI) la scelsero come simbolo della tenacia delle donne italiane;
  • La mimosa è uno dei primissimi fiori disponibili in natura tra febbraio e marzo, di conseguenza si tratta anche di una questione di disponibilità. In altre parole, questa pianta è stata associata alla celebrazione dell’universo femminile poiché disponibile in abbondanza attorno all’8 marzo.

Come coltivare la mimosa

Albero di Mimosa

La mimosa, in qualità di pianta pioniera, è abbastanza semplice da coltivare. Tuttavia, per raggiungere una sufficiente fioritura, bisognerà attendere qualche tempo: d’altronde l’Acacia dealbata è un vero e proprio albero e, di conseguenza, può richiedere anche qualche anno prima di raggiungere la sua altezza definitiva.

Ma quali sono le attenzioni di cui la pianta ha bisogno per crescere rigogliosa?

Necessità della pianta

Coltivare

Per quanto sia abbastanza rustica, la mimosa richiede il soddisfacimento di alcune condizioni affinché possa crescere senza troppi intoppi. In particolare:

  • Clima: la mimosa predilige un clima mite, né troppo afoso né tantomeno freddo, poiché teme le gelate. Per quanto si tratti di una pianta dalla fioritura invernale, temperature prossime allo zero ne rallentano il ciclo di sviluppo;
  • Terreno: la pianta si adatta a grandi varietà di suolo, anche se preferisce un terriccio fine oppure a medio impasto, meglio se arricchito di fertilizzanti organici, come ad esempio il compost oppure il letame;
  • Esposizione solare: la mimosa non disdegna un’esposizione in pieno sole, anche perché l’irrorazione solare è fondamentale per favorire la fioritura in mesi ancora abbastanza freddi dell’anno;
  • Annaffiature: questa pianta ha necessità idriche molto ridotte, poiché decisamente rustica e abituata anche a crescere in condizioni complesse. Possono quindi essere più che sufficienti le normali precipitazioni del periodo. Se la si coltiva in vaso e all’interno dell’abitazione, come semplice varietà ornamentale, è sufficiente verificare il terriccio: dovrà sempre apparire leggermente inumidito e mai secco.

Coltivazione in vaso e in giardino

Mimosa in giardino

La pianta della mimosa può essere efficacemente coltivata in vaso e in giardino, sebbene questa seconda ipotesi sia quella maggiormente raccomandata. Si tratta infatti di un vero e proprio albero e, in quanto tale, ha bisogno di potersi estendere in altezza per poter crescere rigoglioso.

In ogni caso, qualora si scegliesse il vaso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e cocci oppure di palline di argilla espansa, per incentivare il deflusso dell’acqua: i ristagni possono infatti portare alla morte delle radici. In giardino, invece, si consiglia di trattare il terreno con del concime organico, come ad esempio del compost, prima di avviare la coltivazione.

La mimosa può essere innanzitutto coltivata per semina: i semi vanno adagiati in un terriccio morbido tra aprile e maggio, meglio se ricco di sostanze organiche. Quando i germogli avranno raggiunto i 10 centimetri d’altezza, si potranno trasferire in piccoli vasi.

Lo spostamento nella dimora definitiva di norma non arriva prima di giungere ai 40-50 centimetri d’altezza. Di questa pianta si possono anche realizzare delle talee: è sufficiente tagliare un rametto di una quindicina di centimetri, procedendo sotto le gemme e con un taglio obliquo, e rimuoverne tutte le foglie tranne quelle apicali.

A questo punto, lo si inserisce in un terreno morbido e drenante fino all’apparizione delle radici, per poi trasferirlo in vaso oppure in giardino.

Cura della mimosa nel tempo

Mimosa ramo

Così come tutte le altre varietà di piante, anche la mimosa ha bisogno di alcune cure cicliche da effettuare nel tempo. Di seguito, quelle più diffuse:

  • Potatura: quando la chioma della mimosa diventa troppo ingombrante, la si può sfoltire con una potatura dei rami più esterni e disordinati. Per farlo, è necessario utilizzare delle cesoie sterili ed effettuare dei tagli obliqui;
  • Protezione invernale: per quanto fiorisca in inverno, la pianta della mimosa teme le gelate. Per questa ragione, con l’arrivo della stagione più fredda è necessario ricoprire il terreno con della pacciamatura di corteccia, paglia e sassolini, affinché le radici rimangano sempre a una temperatura sufficiente;
  • Parassiti: nonostante i fiori dal profumo intenso, non sempre gradito né dall’uomo né dagli animali, anche la mimosa può essere colpita dai parassiti. In particolare gli onnipresenti afidi, ma anche pulci delle piante e tripidi. Questi ospiti graditi si possono però facilmente combattere con dell’olio di neem diluito in acqua, da spruzzare o nebulizzare direttamente sulla pianta;
  • Annaffiature estive: per quanto non richieda enormi quantitativi d’acqua, le annaffiature dovrebbero aumentare con l’arrivo dell’estate, quando le temperature risultano proibitive per questo vegetale. Si può procedere quotidianamente oppure a giorni alterni, preferendo le prime ore della mattina oppure la tarda serata;
  • Concimazione: si dovrà sempre preferire del concime organico con grande componente azotata, come il compost oppure il letame. L’operazione dovrà essere ripetuta una volta ogni tre mesi nelle stagioni più fredde e una volta al mese in quelle più torride.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Xylella fastidiosa: cos’è e quali piante colpisce
Piante

Forse non tutti sanno che la Xylella fastidiosa non colpisce solamente gli olivi. Ecco le piante interessate e i sintomi di questa grave patologia che mette a rischio non solo la produzione di olio d’oliva, ma anche la sopravvivenza degli ulivi secolari