
Stop temporaneo a luglio 2025: cosa cambia per i beneficiari (www.greenstyle.it)
L’Assegno di Inclusione (ADI) si conferma una delle principali misure di sostegno economico e di inclusione sociale attive in Italia.
Introdotto dal Decreto Lavoro 2023 e operativo dal 1° gennaio 2024, l’ADI ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, con l’obiettivo non solo di fornire un supporto economico, ma anche di favorire l’inserimento sociale e lavorativo attraverso percorsi personalizzati gestiti dalla piattaforma SIISL.
Per i nuclei familiari che hanno iniziato a ricevere l’Assegno di Inclusione a partire da gennaio 2024, il primo ciclo di erogazione si concluderà a giugno 2025, dopo 18 mesi di beneficio continuativo. A partire da luglio 2025 scatterà una sospensione automatica obbligatoria di un mese, prevista dalla normativa, in particolare dall’art. 4 del Decreto attuativo del Ministero del Lavoro del 13 dicembre 2023. Questa pausa non è legata a requisiti reddituali ma è funzionale a consentire ai beneficiari di presentare una nuova domanda di rinnovo, seguendo un meccanismo simile a quello previsto per il Reddito di Cittadinanza.
Se la domanda di rinnovo verrà inoltrata entro il mese di luglio 2025, l’erogazione dell’assegno riprenderà senza interruzioni già dal mese di agosto. Al contrario, un ritardo nella presentazione della domanda comporterà uno slittamento nell’erogazione del beneficio: una domanda presentata ad agosto darà diritto ai pagamenti a partire da settembre, e così via.
Procedura per il rinnovo dell’Assegno di Inclusione
Il rinnovo dell’Assegno di Inclusione richiede la presentazione di una nuova domanda, da effettuare con le stesse modalità adottate per la richiesta iniziale. I canali disponibili sono:
- Il portale online dell’INPS, con accesso tramite SPID, Carta di Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- CAF o Patronati convenzionati, che assistono nella compilazione e trasmissione della domanda.
Non è necessario sottoscrivere un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD), salvo che la composizione del nucleo familiare sia cambiata nel frattempo. In quest’ultimo caso, è obbligatorio aggiornare l’iscrizione alla piattaforma SIISL e avviare un nuovo PAD, per garantire la corretta attivazione dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
Un aspetto fondamentale del rinnovo riguarda la partecipazione ai servizi sociali territoriali: entro 120 giorni dalla presentazione della domanda, il beneficiario deve sostenere un colloquio obbligatorio con il servizio sociale comunale. La mancata presentazione a questo incontro può comportare la decadenza dalla misura.

La legge di Bilancio 2025 ha rivisto verso l’alto le soglie di accesso all’Assegno di Inclusione, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari. I requisiti economici principali sono:
- Un valore ISEE non superiore a 10.140 euro in corso di validità;
- Un reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza ADI, con soglie maggiorate a 8.190 o 10.140 euro per nuclei con componenti anziani o con disabilità e in locazione;
- Un patrimonio immobiliare (esclusa la casa di abitazione) non superiore a 30.000 euro;
- Un patrimonio mobiliare adeguato ai massimali previsti, aumentati in presenza di componenti con disabilità.
Inoltre, i nuclei familiari non devono possedere autoveicoli o motoveicoli di cilindrata elevata immatricolati da meno di 36 mesi, navi, imbarcazioni da diporto o aeromobili.
L’importo dell’Assegno è composto da un’integrazione del reddito familiare fino a 6.500 euro annui, maggiorata in funzione della composizione del nucleo, e un contributo per l’affitto fino a un massimo di 3.640 euro annui, con condizioni particolari per nuclei anziani o con disabilità grave.
Strumenti di erogazione e obblighi per i beneficiari
Il contributo economico viene erogato mensilmente tramite la Carta di inclusione (Carta ADI), uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile che consente:
- Acquisti in esercizi convenzionati con circuito Mastercard, limitati a categorie di beni e servizi ammissibili;
- Pagamento delle utenze domestiche e del canone di locazione presso gli Uffici Postali;
- Prelievi di contante entro limiti stabiliti dalla scala di equivalenza del nucleo familiare.
La Carta ADI vieta l’acquisto di beni e servizi come giochi con vincite in denaro, armi, materiale pornografico, servizi finanziari e assicurativi, tra gli altri.