I pericoli del caldo sul luogo di lavoro - greenastyle.it
Caldo e lavoro: quando le temperature si fanno troppo elevate quali sono i rischi e gli obblighi lavorativi?
Con l’arrivo della stagione estiva, cresce il rischio di malori legati al caldo anche nei luoghi di lavoro, fenomeno che interessa non solo chi opera all’aperto ma anche chi svolge attività in ufficio. Gli esperti sottolineano l’importanza di misure preventive per tutelare la salute dei lavoratori di fronte alle ondate di caldo. Spesso gli effetti del caldo vengono sottovalutati e le raccomandazioni non sempre messe in pratica. La prevenzione, dunque, passa anche dalla responsabilità individuale e aziendale per tutelare la salute nei luoghi di lavoro e ridurre il rischio di malori e incidenti legati alle alte temperature.
Rischi da caldo nei luoghi di lavoro all’aperto e in ufficio
I lavoratori più esposti agli effetti nocivi del caldo sono quelli impegnati in attività fisiche intense, soprattutto all’aperto, come nel settore dell’edilizia, dell’agricoltura, nella manutenzione stradale e nei servizi di igiene urbana. L’esposizione prolungata al sole unita a temperature elevate e sforzo fisico aumenta significativamente il rischio di infortuni e malori, soprattutto durante i giorni con livello di allerta massimo, il cosiddetto “bollino rosso” emanato dal Ministero della Salute.
Ma anche chi lavora in ufficio è vulnerabile: gli sbalzi di temperatura tra ambienti climatizzati e l’esterno possono generare problemi di salute. Per questo, l’aria condizionata dovrebbe mantenersi su temperature moderate, tra i 24 e i 26 gradi, evitando eccessi che possono alterare la termoregolazione corporea. È consigliabile inoltre vestirsi a strati per adattarsi ai cambiamenti climatici interni ed esterni e uscire gradualmente all’aperto, passando da aree intermedie.

Il direttore della Prevenzione al Ministero della Salute evidenzia che i datori di lavoro devono adottare misure specifiche per ridurre i rischi correlati al caldo. Tra queste, la rimodulazione degli orari di lavoro per evitare le ore più calde della giornata, garantire l’accesso continuo all’acqua potabile e prevedere pause in zone ombreggiate o fresche. La prevenzione si fonda anche sulla formazione e informazione, con campagne attive e il supporto del numero verde 1500, attivato in collaborazione con INAIL.
A livello individuale, i lavoratori devono bere frequentemente, anche in assenza di sete, e fare pause regolari in luoghi freschi. Indossare abiti leggeri e traspiranti, proteggere la pelle dal sole con copricapi e utilizzare i dispositivi di protezione individuale quando previsti sono altre precauzioni fondamentali. Non bisogna trascurare i segnali del corpo, come crampi, stanchezza o vertigini, che possono indicare un imminente colpo di calore.
Alimentazione, idratazione e riposo per contrastare il caldo
L’alimentazione gioca un ruolo chiave nel contrastare gli effetti del caldo sul corpo. In estate è preferibile consumare cibi ricchi di acqua, vitamine e sali minerali, come frutta e verdura fresca. Pasti leggeri e frequenti, evitando alimenti troppo salati o grassi, aiutano a mantenere un buon equilibrio idrico. Alcuni alimenti specifici, come banane, albicocche, zucchine e spinaci, sono utili per reintegrare potassio e magnesio persi con la sudorazione.
La raccomandazione di bere almeno due litri d’acqua al giorno riguarda tutti, anche chi svolge un lavoro sedentario in ufficio. L’aria condizionata, infatti, può causare disidratazione anche senza sudorazione visibile, perciò è meglio bere poco e spesso durante tutta la giornata.
Inoltre, un buon sonno è essenziale per affrontare al meglio le ondate di caldo. Il riposo insufficiente riduce la capacità di concentrazione e aumenta la vulnerabilità agli effetti del caldo. Per favorire il sonno, è utile arieggiare la stanza la sera, evitare pasti pesanti e l’uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi, mantenendo la camera fresca ma senza eccessi di condizionamento. Questo è particolarmente importante per chi lavora su turni.
